TARI 2025. Il consiglio comunale approva l’aumento stabilito a livello nazionale, già approvato e imposto dalla Giunta Romizi

date
28 aprile 2025
- Simona Cortona
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Dopo l’approvazione in  II commissione consiliare dell’aumento delle tariffe della TARI per l’anno 2025,  aumento derivato dal Piano Economico Finanziario (PEF) validato da AURI il 16 aprile 2024, in attuazione della normativa ARERA che disciplina i piani biennali 2024–2025, le stesse sono state presentate dall’assessora al bilancio, Alessandra Sartore, in Consiglio Comunale. 

L’aumento delle tariffe non è una scelta locale, ma un adeguamento imposto a livello nazionale e recepito da tutti i Comuni italiani.

Nel caso di Perugia, le nuove tariffe erano già state approvate dalla precedente giunta Romizi con deliberazione consiliare n. 50 del 29 aprile 2024. L’incremento è pari al 6,02% per le utenze non domestiche e al 6,47% per quelle domestiche, dovuto in larga parte al rinvio al 2025 dei costi eccedenti del 2024, come previsto dalle soglie ARERA.

Il gettito complessivo previsto per il 2025 ammonta a 54.983.273,72 euro, parzialmente compensato da voci extra come il recupero dell’evasione fiscale e altre entrate accessorie.

“Vogliamo fare in modo che nessuna famiglia in difficoltà resti esclusa dal diritto a un’esenzione equa e giusta”, ha affermato l’assessora al bilancio Alessandra Sartore e le coperture di 2 milioni servono per sostenere le esenzioni. 

L’assessora Sartore ha illustrato come l’intera copertura del servizio non gravi interamente sui cittadini, grazie a un sistema di risorse miste:

* 35.000 euro da differenziazione utenze non domestiche,

* 76.000 euro da raccolta differenziata,

* 222.000 euro dal MIUR per le scuole,

* 1 milione di euro da recupero dell’evasione,

* 73.000 euro da avanzi di bilancio scolastici,

* 433.000 euro dal bilancio comunale.

In totale, oltre 2 milioni di euro sono stati destinati a coprire le esenzioni per le famiglie in maggiore difficoltà economica, nonostante gli obblighi perequativi ARERA, che ogni Comune è tenuto a recepire.

Il “bonus sociale rifiuti” e la nuova componente perequativa

Con la deliberazione ARERA n. 133 del 1° aprile 2025, è stata introdotta la componente perequativa UR3,a (6 euro per utenza) per finanziare il nuovo “bonus sociale rifiuti” rivolto agli utenti domestici in condizioni economiche disagiate (D.L. 124/2019, art. 57-bis).

Nonostante il quadro normativo nazionale e le decisioni ereditate, la giunta guidata dalla sindaca Vittoria Ferdinandi interviene con misure concrete di sostegno sociale:

* Conferma delle agevolazioni esistenti:

    * per utenze non domestiche che riciclano autonomamente,

    * per famiglie che conferiscono ai centri di raccolta,

    * per i cittadini in zone soggette a disagio ambientale (fondo di 220.671,72 euro).

* Ampliamento della platea dei beneficiari delle esenzioni TARI legate all’ISEE, con risorse dedicate:
I cittadini interessati potranno presentare domanda di esenzione entro il 30 giugno 2025 (modulistica https://www.comune.perugia.it/articoli/domanda-di-agevolazioneesenzione-tari-2025) 

L’atto è stato approvato con 18 voti favorevoli, 4 contrari, 8 astenuti, 3 assenti 

 

Discussione consiliare

Nilo Arcudi ha criticato l’aumento, sottolineando che “si sarebbe dovuto intervenire in modo strutturale sulla gestione dei rifiuti, puntando sull’autosufficienza e chiudendo il ciclo con il termovalorizzatore, per evitare di gravare ulteriormente sul ceto medio già sotto pressione”.

Dello stesso avviso Augusto Peltristo, che ha ribadito la sua contrarietà a qualsiasi aumento di tasse, ricordando che “l’Umbria è già ai vertici per pressione fiscale”.

In difesa dell’impostazione tecnica si sono schierati invece Marko Hromis e Fabrizio Ferranti, che hanno ricordato come l’incremento sia stato deciso da Arera (l’Autorità di regolazione) e certificato da Auri. Hromis ha accusato l’opposizione di incoerenza: “Un anno fa votarono a favore dell’aumento biennale, oggi si cambia posizione per convenienza politica”.

Anche Leonardo Varasano ha puntato il dito contro la strumentalizzazione del tema Tari in campagna elettorale, mentre Nicola Paciotti ha replicato che, già all’opposizione, si era espresso contro l’aumento, “come documentato nelle registrazioni del Consiglio”.

Edoardo Gentili ha rilanciato la necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti per evitare ulteriori aumenti futuri, mentre Cesare Carini ha auspicato interventi concreti a favore dei redditi più bassi, con sistemi di misurazione del conferimento e maggiore equità.

Critiche anche da Margherita Scoccia, che ha lamentato la mancanza di un percorso partecipato: “Si sarebbe dovuto intervenire prima sui criteri di esenzione e costruire un confronto aperto con la cittadinanza”.

A chiudere il dibattito è stato David Grohmann, che ha ammesso le difficoltà ma ha rilanciato un piano di medio termine: “Vogliamo intervenire su esenzioni, orari di raccolta, incentivi per il compostaggio e miglioramenti della raccolta differenziata, a partire dall’estensione della tariffazione puntuale a Ponte San Giovanni, San Sisto e Castel del Piano”.

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