Far conoscere l’istituto dell’affido familiare e sensibilizzare la comunità sull’esigenza sempre presente di trovare adulti e famiglie disponibili ad accompagnare nella loro crescita minori temporaneamente allontanati dalla propria famiglia a seguito della presenza di alcune difficoltà. E’ questo lo scopo che si prefigge il Servizio Affido del Comune di Perugia anche attraverso iniziative come quella svolta domenica 18 giugno a Ponte San Giovanni, in occasione di Vivi il Parco, promossa dall’associazione ProPonte nell’area verde di via della Scuola. Anche il Bibliobus, con letture dedicate, ha contribuito a sensibilizzare sui temi dell’accoglienza e della solidarietà.
Il Servizio Affido lavora attraverso una équipe multi-professionale composta da assistenti sociali e psicologi che accompagnano le famiglie affidatarie e i minori durante il periodo di durata dell’affido familiare; nei prossimi mesi sono previste altre iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte alla cittadinanza, anche in occasione di eventi organizzati da associazioni e quartieri, perché la promozione di una cultura dell’accoglienza attraverso l’affidamento familiare possa far maturare nelle famiglie la disponibilità ad affiancare i bambini nella loro crescita.
Attualmente i minori in affido per la Zona sociale 2, che include anche i Comuni di Corciano e Torgiano, sono 69, prevalentemente in età scolare. “Sono bambini e ragazzi delle nostre realtà – spiega l’assessore alle politiche sociali Edi Cicchi – che hanno necessità di trovare famiglie e single in grado di soddisfare i loro bisogni di crescita, magari aiutandoli a fare i compiti o accompagnandoli a svolgere attività ricreative e sportive nel caso dell’affido familiare part time, oppure anche vivendo stabilmente con loro per un periodo di tempo, che la normativa indica in massimo due anni prorogabile per altri due, nel caso dell’affido residenziale. Si tratta di uno strumento che comunque prevede di mantenere il legame con le famiglie di origine e che è anche in grado di prevenire e limitare l’affidamento a comunità”.