È stata coordinata dalla parrocchia dei Santi Biagio e Savino la dedicazione della piazzetta in via Birago ad Antonio Pacella, uno spazio che per anni è stato punto d’incontro e fucina di idee creative utili a far sì che il quartiere diventasse sempre più un luogo di aggregazione.
Antonio Pacella, per tutti Tonino, è nato a Castelcivita (SA) nel 1956; nel 1980 si è trasferito a Perugia, dove insieme alla moglie Marta ha aperto la tabaccheria di via Birago, ben presto diventata un punto di accoglienza e di ascolto dal quale nessuno è rimasto escluso. Tonino è morto nel 2002 a Boston, dove era stato sottoposto a intervento chirurgico, dopo un percorso di malattia durato cinque anni.
Da subito il quartiere di “Borghetto di Prepo”, le tante persone, realtà e associazioni (tra le quali l’Ufficio di Pastorale Giovanile Diocesana, il Consiglio di Circolo, il Sindacato Provinciale della Federazione Italiana Tabaccai, il Comitato di gestione “Sala Incontri”, il Consiglio Circoscrizionale, la Società Sportiva Virtus “G. Cena”, il Comitato Provinciale del Centro Sportivo Italiano, la Caritas Parrocchiale e l’Azione Cattolica Diocesana) che era riuscito a coinvolgere nelle manifestazioni e iniziative volte ad animare la zona chiesero che venisse intitolato ad Antonio Pacella uno spazio pubblico dove aveva sempre operato.
Gli stessi attori si sono più di recente mossi perché la piazzetta antistante la tabaccheria e il negozio di alimentari potesse portare il nome di un uomo che “non ha compiuto alcuna azione eroica” ma che, sia nella propria famiglia, sia nella comunità parrocchiale dei Santi Biagio e Savino e nel quartiere del Borghetto di Prepo, ha saputo entrare in relazione con i giovani con una chiara intenzionalità educativa.
Presenti alla cerimonia di dedicazione i familiari, i tanti giovani, ora diventati adulti, con le loro famiglie, la comunità parrocchiale dei Santi Biagio e Savino dove Tonino, con altri, è stato educatore dei giovani e coordinatore del coro, i membri delle associazioni di un tempo e di quelle nuove (CAP06124, O.S.A., Il Profumo dei Tigli) che ora, insieme ai nuovi esercenti della via, hanno modo di raccogliere una bella eredità di impegno sociale per le nuove generazioni.
Don Luca, l’attuale parroco, si è detto contento dell’iniziativa: “Raccolgo una bellissima eredità, non solo dei parroci che mi hanno preceduto, ma anche delle tante persone, tra cui Tonino che non ho conosciuto, che si sono impegnate perché il quartiere, la piazza e la comunità parrocchiale fossero luoghi abitati e vissuti con la ricerca del bello per la vita e l’impegno per la costruzione di un mondo di solidarietà e accoglienza. Di Tonino non so altro se non quello che ogni giorno vedo nei giovani e nei giovani adulti che ora vivono il quartiere e la celebrazione domenicale, il frutto buono di tante cure che lui ha saputo donare”.
Dopo aver ascoltato la testimonianza di persone che lo hanno conosciuto e che hanno saputo tratteggiare il volto di un uomo audace e creativo per il bene comune, di un padre attento che non si è fermato alla cura dei suoi due figli, Luisa e Luciano, ma che ha saputo rendere visibile ed efficace la sua presenza per tanti altri, si è svolta la cerimonia di dedicazione presieduta dall’assessore Edi Cicchi, presidente della commissione toponomastica del Comune di Perugia, e dal consigliere Paolo Befani, vice presidente della stessa commissione, e aperta dalle parole di Gabriele Giottoli, assessore del Comune di Perugia e residente che ha conosciuto Tonino. “Essere comunità – ha detto Giottoli – non è banale ma è sicuramente l’unica strada possibile verso il benessere e la felicità. Insieme si possono fare cose, che, da soli, non sarebbero nemmeno immaginabili”.
Insieme al cartello che ora identifica la piazzetta Antonio Pacella, la comunità del Borghetto di Prepo ha voluto apporre nello slargo di via Birago anche una targa commemorativa a Tonino, riconosciuto come “la porta accogliente del quartiere”. Così anche don Simone Pascarosa, vicario diocesano per la pastorale presente alla cerimonia, ha voluto indicare Pacella.
“E’ fondamentale che la comunità possa guardare a esempi concreti, che, in questo caso, richiamano anche la santità della quotidianità – ha detto l’assessore Cicchi -. Come commissione toponomastica siamo abituati a intitolare vie e piazze a personaggi famosi che hanno fatto cose importanti e rinomate. Difficilmente intitoliamo spazi pubblici a persone che semplicemente hanno fatto il loro dovere ogni giorno e che così hanno contribuito a costruire la comunità che poi le ricorda. E la presenza così numerosa di persone che lo hanno conosciuto testimonia il patrimonio che lui ha lasciato e responsabilizza la comunità tutta a proseguire sul suo esempio”.