Terza edizione per il Premio Impresa Donna del Comune di Perugia. Quest’anno la data fissata per consegnare i riconoscimenti per le diverse sezioni in cui si articola è il 19 marzo (ore 15) sempre nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori. L’assessore alle politiche sociali e pari opportunità, Edi Cicchi, annuncia che, dopo essere stato dedicato a Luisa Spagnoli (2022) e a Romeyne Ranieri di Sorbello (2023), il premio stavolta si lega ai nomi di “due donne che sono state ambasciatrici del made in Italy e che rappresentano un valido esempio anche per quella imprenditoria under 35 che nel nostro territorio deve ulteriormente rafforzarsi e crescere”: Rosa (1896–1989) e Cecilia Caselli Moretti (1905–1996). A queste due personalità il Comune di Perugia ha peraltro già reso omaggio con l’intitolazione, nel 2016, dei giardini di viale Indipendenza adiacenti alla chiesa di Sant’Ercolano.
NOTE BIOGRAFICHE – Rosa e Cecilia hanno consentito alla tradizione artistica dello Studio Moretti Caselli di arrivare dalla metà dell’Ottocento fino ai giorni nostri, grazie anche alla pronipote Anna Matilde Falsettini e a sua figlia Maddalena Forenza che ne hanno raccolto il testimone.
Rosa e Cecilia sono nate da Lodovico Caselli Moretti e Paolina Taticchi. Fin da bambine hanno respirato l’aria dello Studio di vetrate artistiche dipinte a fuoco fondato nel 1859 da Francesco Moretti, zio del padre Lodovico. All’età, rispettivamente, di 26 e 17 anni, si sono ritrovate senza la preziosa guida del padre, morto prematuramente nel 1922 (lo zio era già scomparso nel 1917). A quel punto, come si legge nel sito dello Studio Moretti Caselli, Rosa si assunse tutte le responsabilità della ditta di famiglia e le due giovani sorelle lavorarono duramente in un periodo molto doloroso, segnato anche dalla perdita di un fratello, morto di tifo all’età di 15 anni, e di una sorella di 23 anni, morta poco dopo il padre. Oltre a ultimare le opere iniziate da Lodovico Caselli ad Assisi (nella basilica inferiore di San Francesco), Bastia Umbra e Sinalunga, tra il 1922 e il 1930 Rosa e Cecilia realizzarono numerose vetrate ad Assisi, Todi, Camerino, Arezzo e Perugia. Quasi contemporaneamente, tra il 1925 e il 1930, eseguirono il loro capolavoro: la vetrata che riproduce l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci a grandezza naturale (40 metri quadrati) per il cimitero Forest Lawn di Glendale presso Los Angeles (California). Accanto ad essa oggi sono collocati i busti di Rosa e di Leonardo.
Rosa si diplomò alle scuole magistrali, frequentò l’Accademia di Belle Arti di Perugia e fu insignita del titolo di Accademico di merito nel 1925. Cecilia, dalla salute precaria, frequentò i corsi liberi presso l’Accademia e fu iscritta nell’Albo d’oro del Comune di Perugia nel 1994. Entrambe ricevettero un premio speciale della Camera di Commercio di Perugia nel 1988. La vita delle due sorelle, strettamente legata, trascorse in gran parte all’interno dell’edificio quattrocentesco di via Fatebenefratelli, fra vetri, carta e colori.
“Perugia – nota l’assessore Edi Cicchi – deve essere grata a queste due figure femminili che hanno dimostrato di saper reagire alle traversie della vita mettendo in gioco i loro talenti e abilità. Grazie al loro lavoro, un’altissima tradizione artistica, basata su uno straordinario patrimonio di conoscenze e segreti del mestiere, è giunta sino a noi e ancora risalta tra le eccellenze che la città può vantare. Rosa e Cecilia – prosegue Cicchi – da giovanissime hanno raccolta l’eredità dei loro predecessori per poi imprimere la cifra del loro talento personale sulle produzioni dello Studio Moretti Caselli. Un luminoso esempio di emancipazione femminile che ancora oggi può parlare alle nuove generazioni di donne”.