Sicurezza: “Perugia ci parla, ma l’Amministrazione continua a non ascoltare”

Le proposte dei gruppi di opposizione

date
03 dicembre 2025
- Redazione
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Ieri mattina (2 dicembre), durante la conferenza stampa a Palazzo dei Priori, l’opposizione consiliare ha illustrato un quadro chiaro della situazione sicurezza a Perugia: una città – spiegano i consiglieri – che da mesi lancia un allarme evidente, a cui l’Amministrazione non sta dando risposte adeguate.

Il clima che si respira nei quartieri, nei bar, nei supermercati e nelle chat di zona è riassunto da una frase sempre più frequente: “Sembra che ormai tutto sia permesso.”

Un sentimento che non nasce dal caso, ma da episodi reali di microcriminalità, degrado e violenza che toccano la vita quotidiana dei cittadini.

Perugia peggiora nei dati ufficiali

L’ultima indagine del Sole 24 Ore – Qualità della Vita 2025 – conferma la gravità del momento: Perugia crolla al 76º posto nella sezione Giustizia e Sicurezza, perdendo 14 posizioni in un anno.

I dati più critici riguardano proprio i reati che incidono sulla percezione di sicurezza:

  • ⁠ Indice di criminalità: 3.525 reati ogni 100.000 abitanti (70º posto)
  • ⁠ ⁠Furti in abitazione: 424 denunce – 102º posto su 107, tra i peggiori d’Italia
  • ⁠ ⁠Danneggiamenti: 421 denunce (61º posto)
  • ⁠ ⁠Rapine in strada: 12 denunce (47º posto)
  • ⁠Furti con strappo: 8,5 denunce (54º posto)
  • ⁠ ⁠Reati per stupefacenti: 47 denunce (57º posto)
  • ⁠ Percezione di insicurezza: 21% delle famiglie (79º posto)

A questi dati si aggiungono ulteriori elementi allarmanti emersi dalla Relazione annuale del Procuratore Generale di Perugia, che confermano un deterioramento significativo del quadro della sicurezza urbana:

Dati della Procura Generale – Trend 2024/2025

  • ⁠ ⁠+30% furti in abitazione

Denunce contro ignoti passate da 1.241 a 1.789

  • ⁠ +20% reati contro la persona

(Lesioni, percosse, risse)

  • ⁠ ⁠Significativo aumento dei reati commessi da minorenni, sia contro la persona che contro il patrimonio

Numeri che confermano ciò che i cittadini denunciano ogni giorno: una città meno sicura, con quartieri fragili e un degrado sempre più evidente.

Le misure nazionali non bastano se il Comune resta fermo

Negli ultimi mesi il Governo ha messo a disposizione strumenti importanti:

zone rosse, fondi per la videosorveglianza, incremento del personale, Decreto Sicurezza, estensione di YouPol, risorse per il progetto “Scuole Sicure” (35.000 euro a Perugia).

Tuttavia, a livello locale non è stato costruito un piano organico capace di incidere realmente sulla sicurezza urbana.

Le nostre proposte

Perugia ha bisogno di interventi concreti, non di slogan:

  • ⁠ Nucleo di Polizia Urbana specializzato, formato e dotato di adeguati strumenti operativi
  • ⁠ Operazioni mirate nei quartieri più critici: Ottagono, Triangolo, Stazione, Favarone, Zona Nord
  • ⁠ Controlli rigorosi sugli afromarket irregolari
  • ⁠ Collaborazione stabile con Prefettura e Questura
  • ⁠⁠Potenziamento della videosorveglianza
  • ⁠ ⁠Presentazione di un Ordine del Giorno sulla Sicurezza Urbana, che richiami il ruolo del Comune previsto dal TUEL
  • ⁠ ⁠Lotta al degrado e cura del decoro urbano
  • ⁠ Modifica delle linee programmatiche, reinserendo una specifica linea di mandato dedicata alla sicurezza urbana per restituire centralità politica al tema
  • ⁠ Ripristino dell’Assessorato alla Sicurezza, affinché esista una responsabilità politica chiara e dedicata, e la relativa capacità di dare risposte quotidiane.

 Chiarezza sullo SDI

È necessario smontare un equivoco ricorrente:

il Comune non può abilitare la Polizia Locale all’uso dello SDI.

Lo SDI è un sistema nazionale regolato dalla Legge 121/1981, accessibile solo alle Forze di Polizia autorizzate.

Attribuire al Comune questa competenza è semplicemente fuorviante.

I cittadini chiedono protezione vera e interventi continui.

I dati dimostrano che Perugia vive una fase di forte fragilità e che servono scelte serie e responsabili, non annunci.

 

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