Lunedì 4 dicembre, alle ore 17, in Aula Magna dell’Università per Stranieri di Perugia, Leonardo Varasano, Marco Nicoletti e Roberto Contu presentano il volume “Giuseppe Prezzolini – Lettere a Gioacchino Nicoletti 1947 – 1978” pubblicato da Intermedia Edizioni. Saluto del Rettore Valerio De Cesaris. Letture di Bruna Manzoni.
Giuseppe Prezzolini e Gioacchino Nicoletti: un legame profondo, che inizia nel 1924 e finisce con la morte di entrambi, a distanza di un solo anno uno dall’altro, il primo centenario e il secondo ottantasettenne.
Un carteggio inedito e prezioso, proposto in una significativa selezione di lettere che il fondatore de «La Voce» invia all’amico perugino tra il 1947 e il 1978. Un nuovo, importante tassello nel mosaico della ricchissima corrispondenza prezzoliniana.
Le missive indirizzate a Nicoletti consegnano al lettore uno sguardo politico sull’Italia amorevolmente severo; restituiscono ulteriori, personalissimi particolari del Prezzolini uomo e intellettuale; propongono una nuova prospettiva sul complesso rapporto con Perugia, la città in cui il grande giornalista nacque nel 1882.
Di quel sodalizio, durato una vita, rimane una corrispondenza conservata in parte presso l’Archivio Prezzolini di Lugano e in parte nell’Archivio Nicoletti di Perugia. In questo volume è pubblicata una selezione delle lettere prezzoliniane. Sono quelle che, per varietà di argomenti, taglio narrativo e originalità nei giudizi, esprimono al meglio le osservazioni sulla storia, letteratura e società del Prezzolini “intimo” che dialoga con l’amico di una vita.
In esse, inviate prima dal rifugio newyorkese, poi dall’Italia e infine dalla Svizzera, l’autore, oltre a rievocare, giudicare, condannare o assolvere cinquant’anni di storia e di cultura patria, torna frequentemente a parlare della sua città natale. Così che attraverso le parole di Prezzolini il ricordo di Perugia, pur espresso a lampi, per necessità di memoria e senza apparenti nostalgie, appare come inevitabile filo di collegamento tra molte delle vicende che caratterizzarono la sua lunghissima vita.
Inizia così, nel libro, il ricordo di Marco Nicoletti: “Di Giuseppe Prezzolini sentimmo parlare per la prima volta al ginnasio. Si era dai preti e il professore di Lettere (…) venne un giorno in aula con la registrazione di un programma radiofonico in cui, un certo Prezzolini, richiesto di quali fossero i metodi spicci ed efficaci per acculturarsi, rispondeva: «Leggere di tutto e fare schede». E quella frase – quasi fosse un comandamento – la dovemmo poi riascoltare dal magnetofono per un’intera settimana e all’inizio di ogni lezione.”