Si è svolta ieri, 22 giugno, la cerimonia di intitolazione a Don Nello Palloni di una via a Pian di Massiano nei pressi del percorso verde.
Presenti l’assessore ai servizi civici Edi Cicchi, l’assessore alla cultura Leonardo Varasano, il vicario generale della Diocesi di Perugia-Città della Pieve Don Simone Sorbaioli, il parroco di San Barnaba, parenti ed amici di Don Nello.
“Quando c’è così tanta gente ad un’inaugurazione – ha esordito l’assessore Cicchi – vuol dire che la persona ha lasciato il segno nella sua comunità. Certamente Don Nello è stato un personaggio che ha lasciato il segno, apportando un grande contributo alla collettività non soltanto dal punto di vista sacerdotale ma anche artistico. Insomma un personaggio che ha saputo segnare la vita di tutte le parrocchie in cui ha operato, ma anche un autore di opere che parlano raccontando storie importanti”.
L’assessore Varasano, tra i fautori della richiesta di intitolazione, ha sottolineato che con questa cerimonia si conclude un processo iniziato nel 2019 e che poi ha subito dei ritardi “voluti” a causa della pandemia: “volevamo, infatti, celebrare un evento di popolo, un abbraccio simbolico da parte di chi l’ha amato”.
Nello spiegare le ragioni dell’intitolazione, Varasano ha parlato di “ricordo tangibile” di Don Nello, personaggio poliedrico che ha saputo incarnare tanti ruoli nel segno della bellezza e dell’arte. La via prescelta per l’intitolazione, peraltro, non è casuale, essendo posta al centro di tre direttrici, che da qui si irradiano verso alcuni luoghi identitari della vita di Don Nello.
“Si può dire a ragione che lui sia stato l’unico erede dell’arte di Gerardo Dottori, conosciuto per caso grazie alla scintilla di Dio. Ebbene oggi Don Nello rivive in questa targa che indica la via ed il suo nome; è un modo per farlo entrare nella storia della città grazie ad uno scritto vergato sul territorio”.
BIOGRAFIA
Nato a Perugia nel 1935 Don Nello venne ordinato sacerdote nel 1961 venendo assegnato, in qualità di vice parroco, alla parrocchia di Sant’Andrea in porta Santa Susanna.
Quella circostanza gli permise di conoscere il futurista Gerardo Dottori di cui iniziò a frequentare la casa portando l’eucaristia alla sorella bianca. Dal 1967 cominciò a coniugare l’attività pittorica con quella sacerdotale.
Assegnato alla parrocchia di San Barnaba nel 1970 Palloni inizia a dipingere modelli che richiamano al linguaggio futurista. Una prima svolta artistica avviene con la rappresentazione di una crocifissione intitolata “Ci amò fino alla fine” del 1971.
Nel 1972 inizia la vera e propria artistica di Don Nello: Dottori stesso ne attesta la maturazione definendolo “collega” in un biglietto.
Sempre agli inizi degli anni ’70, grazie al nipote Piero, Palloni incontra e conosce Alessandro Bruschetti. Già impegnato in molte mostre collettive nel 1976 Don Nello tiene una personale nella sala San Severo di palazzo dei Priori a Perugia. Quando l’anno seguente muore Dottori, suo maestro ed ispiratore, Palloni lo assiste fino all’ultimo. Ormai padrone di un personale linguaggio post-futurista, gli dedica l’opera “tramonto di un mondo”.
Dal 1977 Don Nello inizia a realizzare opere per edifici sacri, dalla chiesa del Bellocchio a Perugia a quella di Tuoro, dalla chiesa Maria Regina della pace di Santa Lucia a quella di San Barnaba, dalla chiesta di Sant’Andrea alla chiesa di Casaglia, dalla cappella del nuovo ospedale Santa Maria della Misericordia alla chiesa di San Leone Magno a Firenze.
Nel 1980 viene nominato Accademico di merito all’accademia di Belle Arti di Perugia. Nello stesso anno muore Bruschetti a cui dedica Ultimo decollo.
Nel 1982 espone a Firenze, a palazzo Strozzi, in una collettiva di futuristi. Una vita tra arte e fede, don Nello muore nel 2008 lasciando segni indelebili delle proprie capacità umane ed artistiche.