La III commissione, presieduta da Cristiana Casaioli, ha respinto con 8 voti contrari e 4 favorevoli l’ordine del giorno presentato dal gruppo Pd relativo alla manutenzione della città, in particolare dei marciapiedi e del verde pubblico, e alla riforma e al potenziamento del cantiere comunale.
L’odg, che è stato illustrato in aula da Francesco Zuccherini, intendeva impegnare sindaco e giunta ad assegnare il servizio di pulizia delle forazze e dei tombini della città, a incrementare impegno e risorse per la cura del territorio e per il decoro urbano e a riorganizzare e potenziare il cantiere comunale, che, da sempre un’eccellenza della macchina amministrativa, oggi non ha più un numero sufficiente di maestranze per intervenire su un territorio vasto come quello di Perugia.
Nell’atto si ricorda il calo di risorse che da molti anni si registra per la pulizia di strade e piazze, il taglio dell’erba nei parchi e nelle zone viarie della città, la manutenzione delle strade e dei marciapiedi fino all’azzeramento di alcuni servizi. Gli istanti hanno richiamato anche un altro atto già presentato dai gruppi Pd e Idee Persone Perugia per chiedere il ripristino del servizio di pulizia delle forazze e dei tombini.
Per i proponenti la pulizia e il taglio dell’erba, sia nei parchi sia a bordo strada, rappresentano una criticità evidente e un sintomo delle difficoltà nel reperire fondi per questi servizi. Ciò – dicono i consiglieri del Pd – dovrebbe anche interrogare l’Amministrazione sull’organizzazione dei settori strategici finalizzati alla manutenzione della città, a partire dal cantiere comunale, depotenziato a causa della mancanza di un idoneo numero di addetti e mezzi per evadere l’alto numero di segnalazioni.
L’odg invita a puntare sull’efficienza delle strutture comunali per rispondere più prontamente alle esigenze dei territori, senza far ricorso all’appalto esterno. Specializzare il cantiere comunale, attraverso l’incremento di organico, mezzi e attrezzature, è quindi la soluzione che l’atto prospetta per risolvere i problemi di manutenzione e decoro urbano.
L’assessore Otello Numerini, sentito in aula, ha ricordato di non aver mai nascosto che la manutenzione ordinaria incontra difficoltà, legate, come in tutti i comuni, alla spesa corrente, in particolare per i provvedimenti governativi del 2010-2011, che hanno ridotto sempre più i trasferimenti statali agli enti locali. Quanto alle assunzioni per il cantiere comunale, dal 2009 al 2014 sono state 9; nella scorsa consiliatura 2 e in questa consiliatura 23, con uno sforzo significativo rispetto alle ultime due consiliature. Un tentativo di potenziamento è stato dunque fatto. Numerini ha poi ricordato che sul fronte della manutenzione stradale in questa consiliatura sono stati investiti in media 3 milioni l’anno, molto di più rispetto al passato, e con un metodo preciso (interventi profondi per gli assi viari principali e ripristini nelle strade secondarie). I 15 milioni investiti per le strade, in particolare, sono più del doppio rispetto alla consiliatura precedente e 8 volte l’investimento fatto dal 2009 al 2014, a dimostrazione di uno sforzo importante. Quanto alla pulizia delle forazze, l’assessore ha riconosciuto che resta una criticità da quando, in base alle indicazioni di Arera, non può più rientrare nel perimetro del servizio di igiene ambientale svolto da Gesenu. Quanto al taglio dell’erba, per avere una situazione ottimale, vista l’estensione del verde a Perugia, servirebbero molte più risorse. Ciò non toglie, a suo avviso, che si possa riscontrare una situazione di sufficiente decoro.
Il consigliere Zuccherini ha ripreso la parola per sottolineare che l’odg non è motivato dalla volontà di attaccare l’amministrazione ma di trovare possibili correttivi al di là del tema generale, ormai noto, della carenza di risorse.
Michele Cesaro (FI) ha affermato che il tema sollevato dall’odg è forse il più sentito dai cittadini. Ha ricordato che lui stesso lo scorso aprile, in commissione bilancio, aveva chiesto all’assessore le intenzioni dell’amministrazione rispetto al cantiere comunale e di avere la pianificazione degli interventi sulle strade private a uso pubblico, molto numerose in città. La pianificazione, tuttavia, non è stata fornita, mentre consentirebbe anche ai consiglieri di interloquire con chiarezza con i cittadini che restano in attesa di un intervento.
Gino Puletti (Progetto Perugia) ha sottolineato che ci sono difficoltà oggettive nel potenziamento del cantiere e questo sarà senz’altro anche in futuro uno dei temi essenziali da affrontare. La soluzione, a suo avviso, non potrà che essere graduale: con il progressivo miglioramento delle capacità finanziarie del Comune potranno infatti aumentare le risorse per le assunzioni e l’acquisto di mezzi strumentali.
Secondo Giacomo Cagnoli (FI) il vero problema sono le emergenze improvvise, specie d’inverno quando le buche si riaprono a causa della pioggia. Il consigliere ha poi ricordato che il servizio di pulizia delle forazze è già esternalizzato e che molto si è investito nel settore dei lavori pubblici, ciò che ha portato anche al rifacimento profondo del manto delle strade principali e a numerosi interventi per quelle secondarie, con la gestione sia delle urgenze sia dell’ordinario. Secondo Cagnoli, a fronte di problemi complessi, il semplice fatto di ribadirli o l’invito a fare di più non servono a dare risposte al cittadino. Così ha motivato la scelta di non sostenere l’atto.
Secondo Lorenzo Mattioni (Lega), certi problemi ci sono da anni e si sono aggravati per il calo di trasferimenti statali che rischia di essere in futuro sempre più evidente. Per il consigliere l’attuale amministrazione ha saputo ottimizzare le risorse pur senza tralasciare altri servizi per la città. L’assessorato guidato da Numerini, in altre parole, ha condotto la battaglia contro buche e degrado urbano senza sottrarre soldi ad altri settori ugualmente importanti.
Francesca Renda (Tesei Presidente per l’Umbria) ha ribadito che l’assessore è sempre stato disponibile rispetto alle richieste dei consiglieri e si è dimostrato costantemente impegnato sul campo. Secondo la consigliera, quanto fatto dall’amministrazione con le risorse disponibili è significativo e si deve a grandi capacità gestionali.
Per Riccardo Mencaglia (FdI) l’assessore ha fornito una fotografia dell’esistente in rapporto al passato manifestando consapevolezza delle criticità. Quindi, è emersa una visione chiara dell’esistente, del percorso intrapreso e da continuare. Affinché la percezione del cittadino cambi, ad ogni modo, servirebbero altre risorse da investire.
Zuccherini ha detto che era sua intenzione capire cosa si è fatto per riorganizzare il servizio di pulizia delle forazze in dieci anni e come si possa migliorare su questo fronte. Ha inoltre rilanciato come urgente il problema del cantiere a fronte delle segnalazioni che giungono anche ai consiglieri.
Numerini, tornando sulla questione della pulizia delle forazze, ha aggiunto che a breve sarà dato un nuovo incarico a una ditta esterna per intervenire. Quanto alla situazione del cantiere, ha ribadito che un impegno al potenziamento c’è stato viste le 23 assunzioni fatte. Si cerca di intervenire principalmente sulle manutenzioni stradali, il tema più sentito. La programmazione, tuttavia, resta difficile perché quasi quotidianamente si sovrappongono emergenze che la rimettono in discussione.
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Successivamente è stato illustrato anche l’ordine del giorno presentato dalla consigliera Francesca Tizi del gruppo M5s su “Alta velocità Medio Etruria”.
Da diversi mesi – ha ricordato la consigliere illustrando l’atto – si è riacceso il dibattito sulla realizzazione della stazione ferroviaria Alta Velocità denominata Medioetruria, progetto di cui si sente parlare da anni e ora propugnato dall’attuale giunta regionale con particolare determinazione.
“La volontà dei soggetti attualmente chiamati a decidere – si legge nell’atto – è di realizzare una stazione da localizzare in una posizione più o meno centrale tra le province di Siena, Arezzo e Perugia. La location individuata per tale stazione (da ultimo, dopo che per anni erano in ballo Rigutino, Farneta e Chiusi, è caduta sulla città di Creti), tuttavia, risulta oggettivamente non funzionale a nessuno dei tre capoluoghi a causa dell’elevata distanza cui si aggiunge anche la mancanza di efficienti collegamenti ferroviari. La scelta della stazione di Creti, proclamata con forza dall’assessore regionale Melasecche, imporrebbe ai potenziali utenti perugini e umbri, un doppio trasbordo ferroviario (prima si dovrebbero recare ad Arezzo e poi da qui prendere un secondo treno – tornando indietro verso a Creti), ovvero un viaggio in auto di non meno di cinquanta minuti da Perugia, di settanta minuti da Assisi, di novanta minuti da Foligno e di centoquindici minuti da Spoleto”. Una scelta, secondo Tizi, che andrà a discapito della quantità di utenza, che, quindi, non raggiungerà i numeri potenziali previsti, facendo svanire ogni utilità della nuova stazione.
Secondo la consigliera, il servizio di trasporto ferroviario in Umbria è poco utilizzato e il quadro infrastrutturale resta non adeguato con la conseguenza che l’isolamento continua ad affliggere il territorio, ma non sarà la stazione Medoetruria a risolvere i problemi, vista anche la volontà di localizzarla in un’altra regione.
Tizi auspica che si realizzi un servizio appetibile e utile, che consenta ai passeggeri, una volta saliti in vettura a Fontivegge (o nelle altre città dell’Umbria: Assisi, Foligno, Spoleto e Terni), di non effettuare più cambi per raggiungere destinazioni quali Firenze, Bologna, Milano o Torino.
La consigliera nota anche che l’unico treno Frecciarossa in partenza da Perugia Fontivegge, seppur a orario scomodo, ha riscontrato un’utenza ben tre volte superiore a quanto stimato a suo tempo da Trenitalia (circa 200 passeggeri/giorno a fronte dei 60 previsti). Inoltre, “la politica dei prezzi di Trenitalia offre la possibilità di utilizzi dei treni Frecciarossa anche da parte di lavoratori e studenti oltre che di turisti. L’inserimento di tre-quattro coppie di treni Frecciarossa al giorno in partenza da Terni o meglio ancora da Roma, con uscita a Orte dai Binari della Direttissima Roma-Firenze verso l’Umbria, consentirebbe di servire cinque province (Viterbo, parte di Rieti, Terni, Perugia, Arezzo) e un bacino di utenza di oltre un milione e mezzo di cittadini con conseguente riattivazione anche dell’aeroporto internazionale dell’Umbria San Francesco di Assisi. La stessa città di Arezzo – rileva ancora Tizi – si sta mostrando contraria alla scelta di Creti perché se confermata, potrebbe compromettere l’attuale servizio dei Frecciarossa già presenti nella stazione di Arezzo, i quali, a causa del nuovo snodo ferroviario di alta velocità potrebbero anche essere soppressi”.
La richiesta della capogruppo M5s, in sostanza, è di inserire anche Perugia nel sistema nazionale Alta Velocità di Rete, che serve con i treni Frecciarossa circa settanta città lontane più di Perugia dai binari Alta Velocità, molte delle quali peraltro non sono tenute ad alcun pagamento per il servizio Frecciarossa, mentre altre sono chiamate a una contribuzione di gran lunga inferiore a quella a cui tenuta la Regione Umbria per l’attuale rete ferroviaria. L’alta velocità – si sostiene – può favorire l’economia regionale e il turismo, nonché rivelarsi un fattore prezioso al servizio di una città universitaria come Perugia, per cui sarebbe utile implementare collegamenti diretti Fontivegge-Reggio Calabria e Fontivegge-Lecce.
In conclusione, l’odg chiede all’amministrazione comunale di avviare un’interlocuzione con soggetti istituzionali competenti e stakeholder per assicurare all’Umbria, e in particolare a Perugia, nuovi e adeguati collegamenti ferroviari veloci con il Nord e il Sud del Paese.