Mozione sulla sicurezza, respinta l’urgenza

date
05 maggio 2025
- Redazione
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All’inizio della seduta del Consiglio comunale del 5 maggio, il consigliere Leonardo Varasano ha chiesto di osservare un minuto di silenzio in memoria di padre Martino Siciliani, definito “una figura di grande rilievo per il mondo benedettino e per l’Osservatorio sismico che ha diretto fino al 2005, uomo affabile e di grandissima cultura”, di cui in mattinata si sono celebrate le esequie. Una richiesta prontamente accolta dalla presidente del Consiglio Elena Ranfa e dall’aula.

 

Successivamente la consigliera Chiara Calzoni (Perugia civica), a nome dei consiglieri di minoranza, ha presentato una mozione urgente avente il seguente oggetto: “Grave situazione di insicurezza in città: richiesta di interventi straordinari e immediata istituzione dell’assessorato alla sicurezza”.

 

L’atto, che porta la firma anche di Nilo Arcudi, Paolo Befani, Elena Fruganti, Edoardo Gentili, Riccardo Mencaglia, Clara Pastorelli, Augusto Peltristo, Margherita Scoccia, Gianluca Tuteri, Leonardo Varasano e Nicola Volpi, prende le mosse da episodi degli ultimi giorni che avrebbero determinato “una crescente e palpabile sensazione di insicurezza tra la popolazione”.

 

L’urgenza, secondo la minoranza motivata dalla “gravità ravvicinata degli atti richiamati”, è stata respinta in sede di votazione (11 voti favorevoli e 19 contrari) e pertanto la proposta seguirà l’iter ordinario con assegnazione in commissione.

 

Il consigliere Antonio Donato con delega alla sicurezza, in sede di discussione sull’urgenza, ha notato che nell’atto si elencano fatti che riguardano per lo più l’ordine e la sicurezza pubblica, ambiti in cui il Comune non è l’attore principale né l’unico. Inoltre non risultano particolari allarmi diramati da Prefettura e Questura. A suo avviso, si tratta di fatti di cronaca simili a quelli che accadevano sin dalla prima amministrazione Romizi, quando non esisteva un assessore alla sicurezza.

 

La mancata nomina di un assessore con tale delega, ha ribadito Donato, comporta un’assunzione di responsabilità da parte di un primo cittadino, che ora si avvale anche della collaborazione di un consigliere. Secondo Donato, sollevare allarmi contribuisce a sminuire l’eccellente lavoro delle autorità preposte, che dà risultati. Al riguardo ha ricordato la recente chiusura di un locale a Fontivegge e che si stanno mettendo in campo azioni per mitigare i disordini della movida (saranno aumentati i dispositivi e attivati progetti specifici). Donato ha precisato che se l’ordine del giorno avesse chiesto al governo nazionale interventi urgenti per aumentare l’organico e i salari delle forze di polizia e i fondi a disposizione dei comuni per la prevenzione, anche la maggioranza consiliare avrebbe votato a favore dell’urgenza.

 

Edoardo Gentili (FI) ha replicato affermando che l’urgenza si giustifica con l’escalation di fatti, dunque alla luce di un fenomeno che si sta aggravando e preoccupa sempre più sia chi frequenta gli spazi interessati sia chi ci lavora. Il consigliere ha rimarcato che non avere nominato un assessore delegato è una scelta politica e che il consigliere delegato rappresenta un altro genere di figura, priva di funzioni esecutive e con compiti di studio. La minoranza – ha sottolineato ancora Gentili – sa bene che la sicurezza dipende da molteplici fattori, come attesta lo stesso maxi progetto elaborato a suo tempo per Fontivegge, ma resta in attesa di capire quando saranno effettuati in concreto interventi sul sociale da parte dell’attuale amministrazione. L’odg – ha concluso Gentili – non vuole fomentare polemiche né tantomeno attaccare le forze dell’ordine, che anzi vanno ringraziate; l’obiettivo, presentandolo come urgente, era piuttosto accendere un faro su un tema sentito e avanzare richieste chiare e precise.

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