Famiglia e natalità: “dal centro-sinistra solo chiusura”

Intervento dei consiglieri di opposizione

date
31 luglio 2025
- Redazione
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Durante la seduta della IV Commissione Consiliare di martedì 29 Luglio – spiegano i consiglieri di opposizione –  è stato discusso l’ordine del giorno presentato dalle opposizioni in tema di sostegno alla natalità e alle famiglie. Un documento che, partendo da dati allarmanti sulla denatalità e dai limiti delle competenze comunali, ha proposto un ventaglio di misure concrete, da valutare ed eventualmente integrare, capaci di restituire centralità alle politiche familiari.

Dispiace constatare come la maggioranza, pur riconoscendo l’importanza del tema, abbia deciso di chiudere ogni spazio di collaborazione, preferendo rigettare la proposta piuttosto che contribuire a migliorarla. E dire che, nel corso del dibattito, è stata apertamente manifestata la disponibilità da parte nostra ad accogliere emendamenti e osservazioni, proprio nell’ottica di un lavoro condiviso. Una disponibilità che è stata del tutto ignorata.

Riteniamo invece che il Consiglio Comunale abbia non solo la facoltà, ma il dovere di esercitare pienamente la propria funzione di indirizzo politico, dando alla Giunta linee guida chiare su una delle sfide più urgenti che abbiamo di fronte: il sostegno alla natalità e alle famiglie. La cosiddetta “messa a terra” delle misure spetta ovviamente alla Giunta, ma è dal Consiglio che deve partire l’impulso politico.

Sorprende poi la reazione della maggioranza, che in modo scomposto ha elencato azioni – in larga parte avviate nella precedente legislatura – come se fossero nuove, senza spiegare perché non si possa, oggi, rafforzare o ampliare ciò che già esiste. Sostenere la famiglia non può essere un esercizio autoreferenziale né un campo da presidiare politicamente: è una sfida collettiva che richiede dialogo, confronto e condivisione di obiettivi.

Particolarmente significativo, infine, è stato l’invito rivolto dalla maggioranza agli ospiti intervenuti affinché portino le loro istanze “in altra sede”. Un messaggio chiaro: non erano le proposte ad essere sbagliate, ma i proponenti. Un atteggiamento che tradisce una chiusura pregiudiziale.

Abbiamo parlato a nome di una parte importante della città che chiede attenzione, ascolto e risposte. La chiusura mostrata dalla maggioranza è un’occasione mancata.

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