Inserimento lavorativo di categoria svantaggiate e vulnerabili nelle commesse pubbliche del Comune di Perugia e delle società partecipate, ok in Consiglio

Unanimità sulla proposta avanzata da Pasquino, Zurlo e Falistocco

date
27 ottobre 2025
- Alessandra Borghi
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Approvato dal Consiglio comunale con 25 voti favorevoli l’odg presentato da Francesca Pasquino e Ermenegildi Zurlo (Partito Democratico) e da Lorenzo Falistocco (Alleanza Verdi Sinistra) relativo all’inserimento lavorativo nelle commesse pubbliche del Comune di Perugia e delle società partecipate.

 

Il Comune di Perugia – ha ricordato la consigliera Pasquino illustrando l’atto – nel perseguire una politica di inclusione sociale ed economica, deve garantire che le sue commesse pubbliche e quelle delle società partecipate siano strumenti efficaci per favorire l’inserimento lavorativo di categorie svantaggiate e vulnerabili della popolazione. Si registra, del resto, una crescente richiesta di inserimento lavorativo da parte di categorie fragili e/o svantaggiate, quali persone con disabilità, donne vittime di violenza, ex detenuti, persone provenienti da percorsi di marginalità, richiedenti protezione internazionale e altri.

 

Il Comune di Perugia – si legge ancora nell’odg – ha previsto, nelle aree di intervento relative alla disabilità e all’esclusione sociale, la definizione di strategie condivise e integrate tra i diversi soggetti istituzionali e quelli del mondo del lavoro (profit e no-profit) con l’obiettivo di aumentare le opportunità e le possibilità di inserimento lavorativo, anche attraverso le attività del Servizio di accompagnamento al lavoro. L’ente inoltre ha, di recente, stretto alleanze strategiche con il terzo settore, incluse la cooperazione sociale e l’imprenditoria sociale, avviando progetti di promozione dell’autonomia anche lavorativa di persone con disabilità. Questo primo progetto per il sostegno all’accesso al mercato del lavoro rappresenta un impegno concreto per affrontare le sfide occupazionali e sociali della città, ponendo particolare attenzione alle categorie svantaggiate e vulnerabili della popolazione e, conseguentemente, a rischio di esclusione sociale.

 

L’odg richiama il codice dei contratti (d.lgs. n. 36/2023), laddove prevede, all’articolo 61, che “le stazioni appaltanti e gli enti concedenti possono riservare il diritto di partecipazione alle procedure di appalto e quelle di concessione o possono riservarne l’esecuzione a operatori economici e a cooperative sociali e loro consorzi il cui scopo principale sia l’integrazione sociale e professionale delle persone con disabilità o svantaggiate o possono riservarne l’esecuzione nel contesto di programmi di lavoro protetti quando almeno il 30 per cento dei lavoratori dei suddetti operatori economici sia composto da lavoratori con disabilità o da lavoratori svantaggiati”. Per quanto riguarda gli appalti pubblici da aggiudicare secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, il codice prevede l’inserimento nei bandi di gara di specifiche clausole “sociali” volte a “garantire le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa per le persone con disabilità o svantaggiate (…)”. Pertanto, si sottolinea, è possibile inserire nei documenti di gara dei criteri premiali.

 

Questi gli impegni formulati per l’amministrazione:

 

-prevedere che nelle gare d’appalto del Comune di Perugia e nelle pratiche di co-programmazione e la co-progettazione con il terzo settore, venga inserita una “premialità” connessa ad un punteggio specifico che miri ad incentivare l’inserimento lavorativo nelle imprese partecipanti di categorie svantaggiate, nonché a garantire le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa anche per le persone con disabilità o, più in generale, svantaggiate;

-definire i criteri di controllo dell’effettiva attivazione degli inserimenti lavorativi “promessi” in sede di gara e/o di co-progettazione con il terzo settore;

-promuovere l’utilizzo dello strumento degli appalti e delle concessioni riservate, come già previsto in conformità all’art. 61 del d.lgs. n. 36/2023, ove non in contrasto con l’art. 20 della direttiva europea 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sugli appalti pubblici, per l’inserimento lavorativo soprattutto nelle commesse ad alto impiego di manodopera, anche attraverso momenti di confronto e formazione con i rup;

-favorire l’applicazione e l’estensione degli indirizzi politici sopra esposti anche alle società partecipate del Comune di Perugia;

-istituire un osservatorio permanente con le parti sociali sul tema dell’inserimento lavorativo delle fasce deboli a rischio di esclusione sociale, con particolare attenzione allo strumento dei Sal.

 

Edoardo Gentili (Forza Italia) ha presentato tre proposte di emendamento, anche alla luce delle interlocuzioni svolte dopo i lavori in commissione:

 

  • aggiungere un ulteriore impegno: attivarsi verso la Regione Umbria per dare piena attuazione alla legge regionale n. 3/2024;
  • rispetto al primo impegno, richiamare esplicitamente il principio di salvaguardia della concorrenza di matrice euro-unitaria e ancorare la definizione delle categorie svantaggiate a un parametro normativo, in particolare il decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali n. 104/2024, che disciplina l’assegno di inclusione.

 

Il primo emendamento non è stato accolto dai proponenti soprattutto perché, a loro avviso, l’argomento merita un confronto e un approfondimento specifico a seguito di un odg ad hoc. Il secondo emendamento è stato invece accolto e quindi posto in votazione (25 voti favorevoli).

 

Nicola Paciotti (Pd) ha parlato del ritorno di una stagione di attenzione al mondo del lavoro senz’altro necessaria rispetto al contesto attuale.

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