Il programma di spettacoli del teatro di figura prosegue domenica 21 gennaio alle 17.30 con Fiabe al telefonino a cura di TIEFFEU, con Claudio Massimo Paternò e Ingrid Monacelli, costumi: Lorenza Menigatti, figure: Ada Mirabassi, musiche di Adriano Bertuzzi, scenografia e regia: Mario Mirabassi. Età consigliata: dai 3 anni.
L’ingresso del Teatro di Figura Perugia è da via del Castellano, 2/A, trav. di Corso Cavour oppure da via del Cortone (con parcheggio in viale san Domenico- via Ripa di Meana). Il Teatro ha 98 posti ed è consigliata la prenotazione chiamando il numero 075 5725845. Biglietto d’ingresso € 7,00 Abbonamento 10 spettacoli € 50 – abbonamento 5 spettacoli € 30
La biglietteria è aperta dalle ore 16.30 il giorno dello spettacolo.
LA TRAMA
Lo spettacolo è molto vivace e colorato, comico e divertente, affronta un tema di grande attualità e molto diffuso tra i bambini di oggi…..l’attaccamento morboso ai telefoni cellulari. E’ anche una proposta possibile di cosa si può fare per superare questa dipendenza digitale, attraverso l’uso corretto della fantasia.
E’ la storia di un bambino, che si chiama Giovannino, affascinato dalla comunicazione digitale e dagli strumenti in uso quotidiano nella sua famiglia. Giovannino fa spesso i capricci perché vuole essere costantemente connesso con queste macchine infernali, ruba spesso il cellulare alla mamma; anche quando sta mangiando vuole sempre vedere sul Tablet o sulla tv i soliti cartoni e non si stanca mai di rivedere sempre la stessa storia. Già conosce perfettamente l’uso di questi strumenti che, nonostante l’età, riesce a controllare perfettamente da solo; è capace di navigare nel web scegliendo le cose che lo attraggono di più….insomma la sua vita è accompagnata dalle stesse immagini elettroniche, gli stessi e ripetuti Jingle che lo rendono apparentemente felice e tranquillo, solo così riesce a star buono. I genitori cominciano a preoccuparsi, si disperano ma subiscono i suoi capricci e per non sentirlo urlare lo assecondano. Perché Giovannino è diventato così? Sicuramente perché anche i genitori sono digitaldipendenti. Ad un certo punto qualcosa sembra cambiare per Giovannino… Un giorno che era a casa ammalato arrivò la nonna, che non aveva il cellulare e gli propose un gioco nuovo, “Il gioco dell’immaginazione”. La nonna gli spiegò che non c’è bisogno di immagini su uno schermo per divertirsi, che se ti raccontano una storia siamo capaci di vedere le immagini con la nostra mente e usando la fantasia si possono inventare nuove storie; proprio come aveva fatto Gianni Rodari nell’ “Arte di inventare storie”. Da quel momento Giovannino scoprì che il gioco più bello e divertente è usare la propria immaginazione… i genitori si resero conto che dovevano passare più tempo con Giovannino e grazie all’insegnamento di Rodari trovarono un modo nuovo per stare insieme.