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Perugia e l’Unità d’Italia: le cerimonie nei luoghi simbolo del XIV Settembre 1860

Presso il cimitero monumentale, Porta Sant’Antonio, Porta Santa Margherita e il parco della Pescaia la deposizione delle corone da parte delle autorità civili e militari e il ricordo della liberazione dal dominio pontificio

di Redazione PerugiaComunica
14 Settembre 2023
in Cultura — Eventi — Turismo, in Evidenza
Tempo di lettura:5 min.
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Perugia e l’Unità d’Italia: le cerimonie nei luoghi simbolo del XIV Settembre 1860
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Cimitero monumentale, Porta Sant’Antonio, Porta Santa Margherita, parco della Pescaia: sono questi i luoghi in cui si sono svolte, alla presenza delle autorità civili e militari, le cerimonie a ricordo del XIV Settembre 1860 con la deposizione di corone in memoria di chi si sacrificò per liberare Perugia dal dominio pontificio favorendo così la conseguente annessione all’Italia. L’ingresso dei Bersaglieri da Porta Sant’Antonio e dei Granatieri da Porta Santa Margherita, in particolare, è il suggello della ritrovata libertà e dei valori risorgimentali che hanno contraddistinto il popolo perugino.

Lo scorso anno l’amministrazione comunale ha voluto ufficialmente inserire la data del 14 settembre 1860 nel novero delle ricorrenze cittadine. Il Comune, in collaborazione con il Comitato consultivo per le celebrazioni appositamente istituito, è quindi promotore delle iniziative volte a mantenere vivo il ricordo di quelle vicende.

Hanno partecipato alle cerimonie del mattino il sindaco Andrea Romizi, l’assessore alla cultura Leonardo Varasano, l’assessore alla sicurezza Luca Merli, la consigliera Erika Borghesi in rappresentanza della Provincia di Perugia, il colonnello Vincenzo Nazzaro alla guida del Comando Militare Esercito Umbria, il generale di Corpo d’Armata Franco Stella (per 22 anni presidente regionale dell’Associazione nazionale bersaglieri), il presidente dell’associazione Borgo Sant’Antonio Francesco Pinelli e le associazioni d’arma. In particolare erano presenti l’Associazione Nazionale Bersaglieri guidata dal presidente regionale Nivio Bernardini, con le sezioni di Perugia (presidente Francesco Taddei), Gubbio, Magione, San Giustino, Città di Castello e Assisi; l’Associazione nazionale Granatieri di Sardegna guidata dal presidente regionale Maurizio Ceccotti, l’Associazione Nazionale Volontari di Guerra con il presidente della Federazione provinciale Michele Farabbi e le sezioni locali di Perugia, Spoleto e Orvieto, e, infine, la sezione perugina dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.

Presso Porta Sant’Antonio, dopo la deposizione della corona al Monumento al Bersagliere, i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni si sono soffermati sul significato delle celebrazioni.

È stato l’assessore Varasano a portare i saluti ai numerosi partecipanti. “Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a costruire il trittico di giornate che ci apprestiamo a vivere – ha detto -. Siamo all’ottavo anno di una collaborazione che vede impegnati l’amministrazione comunale, le associazioni d’Arma, l’Esercito, il generale Franco Stella che tanta parte ha avuto nell’ideazione della celebrazione e l’associazione Porta Pesa-Borgo Sant’Antonio. Fin qui ci siamo sforzati di togliere una coltre di spessa polvere che si era depositata su una porzione di storia patria e cittadina pur determinante per Perugia. Il XIV Settembre è, insieme al XX Giugno un momento fondativo della Perugia contemporanea, ma questa coscienza si era persa. Per questo oggi il nostro bilancio è lusinghiero: non solo abbiamo riscoperto i luoghi fisici di una giornata dolorosa e gloriosa e ci siamo riappropriati di una memoria preziosa, ma, soprattutto abbiamo fatto sì che quella giornata tornasse appannaggio dell’intera città e non dei singoli. Il XIV Settembre non è un orpello: è iscritto nei nostri atti e va celebrato. Grazie ai nostri uffici che si sono adoperati in tal senso, così come al generale Stella, all’Esercito, alle associazioni coinvolte. Dopo otto anni lasciamo un’eredità stabile: il XIV Settembre è diventato patrimonio della città”.

Il colonnello Nazzaro ha ringraziato gli organizzatori per aver voluto un coinvolgimento diretto dell’Esercito: “Per noi è motivo di onore e di orgoglio contribuire a mantenere vivo il ricordo di fatti d’arme in cui molti eroi, anche col sacrificio della vita, hanno realizzato il sogno di una patria unita e hanno contribuito a regalarci il Paese in cui viviamo. Per noi questa è la possibilità di rendere un ulteriore omaggio a chi ha sacrificato tutto per il bene della patria”.

Il generale Stella ha rievocato l’episodio storico dell’ingresso dei Bersaglieri da Porta Sant’Antonio, “favorito da una residente del posto, Bachina, e da uomini e donne che vollero aprire la porta a quel primo nucleo di Bersaglieri che poi, collegandosi ai Granatieri, risalì in centro storico”. Per Stella, grazie alla collaborazione tra diversi soggetti e alla volontà del Comune di accogliere il progetto di celebrare il XIV Settembre, sono stati raggiunti significativi risultati che incoraggiano a proseguire sulla strada intrapresa.

“Esprimo tutta la mia felicità perché il progetto sta mettendo radici sempre più solide – ha sottolineato anche il presidente Pinelli -. Tutto è iniziato quando mi accorsi che il generale Stella arrivava nel nostro borgo con pochi bersaglieri per celebrare il 14 settembre. Ci è apparso sempre più evidente il collegamento con il 20 giugno 1859. Il fatto che Perugia ricordi solo il 20 giugno dà vita a una rappresentazione monca della storia e fa torto ai caduti dello stesso 20 giugno, il cui sacrificio fu prodromico alla liberazione. Nel 1859, dopo quanto successo a Bologna e in Emilia Romagna, anche a Perugia che, da città popolosa e importante, si era ridotta, sotto il dominio pontificio, a un borgo agricolo di 14mila abitanti, si credette possibile una svolta, e così la città fece la drammatica esperienza delle stragi del 20 giugno. Da allora fino al settembre 1860 circa mille abitanti, anche i giovani sopravvissuti al 20 giugno, andarono ad arruolarsi nel costituendo esercito italiano. Per questo, è lecito credere che fra in soldati che liberarono la città il 14 settembre vi fossero anche molti perugini. Il sindaco Romizi e l’assessore Varasano hanno fatto propria la causa di dare giusto valore a questi fatti e oggi, anche grazie all’istituzionalizzazione della data, è finalmente evidente l’esigenza di una narrazione completa”.

“Il merito di queste celebrazioni – ha concluso il sindaco Romizi – va ascritto alla buona volontà dei tanti presenti: i Bersaglieri e Granatieri insieme alle altre associazioni combattentistiche, gli abitanti di Borgo Sant’Antonio, il generale Stella e l’Esercito. Oggi è necessario estendere la nostra riconoscenza e il nostro omaggio anche ai perugini morti lontano dalla nostra città. Tantissimi concittadini, infatti, decisero di combattere nelle guerre di indipendenza. Carlo Bruschi parla di circa 800 uomini: anche a loro dobbiamo la nostra libertà. In giornate come queste, soprattutto, dobbiamo ricordare che si deve continuare a difendere la patria rispettandola e amandola. Ciò è possibile attraverso tutti i gesti quotidiani che possono accrescere e arricchire la comunità”.

In occasione della tappa al parco della Pescaia, ha preso la parola anche Umbretta Salucci, madrina del monumento ai Bersaglieri inaugurato nel 2002 nello spazio verde lungo via XX Settembre. Salucci ha ricordato la figura del padre Renato (1913-2009) che donò la tromba che fa parte integrante del monumento realizzato dall’architetto Mauro Monella. “Capo Fanfara dei Bersaglieri e sergente maggiore dei Bersaglieri del V Reggimento, è stato gravemente ferito in Africa settentrionale nel dicembre 1942 e da allora non ha potuto più suonare la tromba – ha ricordato la figlia -. La sua passione per la musica, però, non è mai venuta meno tanto che, insieme al generale Stella, rifondò la Fanfara umbra di cui è stato direttore fino al 2002. Ci ha lasciato una grande eredità di cui la tromba che caratterizza questo monumento è un simbolo”.

Le iniziative oggi proseguono alle 16 a palazzo Graziani (corso Vannucci), sede della Fondazione Perugia, dove nel salone del Brugnoli è previsto il saluto della presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e del sindaco di Perugia Andrea Romizi alle autorità civili e militari e gli interventi dei rappresentanti del Comitato consultivo per le celebrazioni del XIV settembre 1860.

Il ricco programma di eventi culminerà nell’esibizione dei Bersaglieri e Granatieri sabato pomeriggio in centro storico e si concluderà domenica in Borgo Sant’Antonio, zona della città in cui, su iniziativa dell’omonima associazione, è rimasta particolarmente viva la rievocazione del XIV Settembre e dei valori civici ad esso collegati.

 

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Tags: cerimonie nei luoghi simbolo del XIV Settembre 1860erugia e l'Unità d'Italia
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