Nel corso della mattinata dell’8 marzo, presso l’aula Magna Ercole Farnese nella sede di San Francesco al Prato, l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia ha inaugurato il nuovo anno accademico sotto il segno di una triplice congiuntura storica: dal 1° gennaio 2023 è statale, festeggia i 450 anni in occasione della ricorrenza dei 500 anni dalla morte del Perugino e alla guida, da quando è stata fondata nel 1573, vede il primo direttore donna della sua storia: Tiziana D’Acchille.
Un evento memorabile, contrassegnato da un rinnovato impulso dell’Istituzione di Alta Formazione Artistica, per un grande rilancio verso l’internazionalizzazione, il rinnovo e l’ampliamento dell’offerta formativa, una attività di apertura verso l’esterno, a partire dalla città di Perugia, e una forte promozione dell’antica istituzione nelle fiere internazionali. Tutto mettendo al centro il ruolo di ricerca tipico delle Accademie.
Presenti all’inaugurazione l’Onorevole Alessandra Gallone, consigliera delegata dal ministro dell’Università e della Ricerca, la presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti, il sindaco Andrea Romizi, la dirigente della regione dell’Umbria Antonella Pinna ed, ovviamente, i padroni di casa ossia il presidente Mario Rampini e la direttrice Tiziana D’Acchille.
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In apertura di cerimonia il presidente Mario Rampini non ha nascosto l’emozione particolare per l’evento, trattandosi della prima inaugurazione da “accademia statale”. Rampini ha ripercorso le tappe che hanno portato alla statizzazione dell’Aba con un iter partito fin dal 2014, ossia in un periodo di grande crisi, e poi concretizzatosi dal 2017 in avanti. Raggiunto l’ambizioso ed atteso traguardo dal gennaio 2023, ora ciò consentirà all’Aba di affrontare con maggiore serenità le importanti sfide del futuro.
L’On. Alessandra Gallone ha confermato che l’iter della statizzazione è partito da lontano e si è completato solo recentemente. Lo Stato oggi formalmente prende in carico una parte del suo patrimonio, ossia l’Accademia di Belle Arti di Perugia.
Perugia – ha proseguito l’Onorevole – è sulla strada giusta: qui, infatti, c’è una grande tradizione storica ed artistica, ma anche una grande visione per il futuro nel segno dell’innovazione. Un’innovazione che parte ed è sempre partita dall’arte.
Per la presidente della Provincia Stefania Proietti l’Aba rappresenta un segno di bellezza per Perugia e per tutta la provincia. Questo luogo di alta formazione ha finalmente trovato la sua forma corretta, divenendo statale e raggiugendo così un risultato straordinario per il territorio.
Anche per Antonella Pinna della Regione Umbria la statizzazione rappresenta una pietra miliare nella storia, già grande, dell’Aba e darà un forte slancio per il futuro.
Aprendo il suo intervento il sindaco Andrea Romizi ha voluto esprimere un forte senso di riconoscenza nei confronti del presidente Rampini, da lui definito “la persona giusta al posto giusto”, protagonista, insieme a tutto lo staff dell’Aba, di una pagina straordinaria nella lunga storia dell’istituzione. Romizi ha ricordato i tempi in cui è partito il progetto per la statizzazione, ossia il 2014 quando l’Accademia era sottoposta a forti criticità che sembravano comprometterne la stessa esistenza. “Ecco perché oggi per il Comune di Perugia, che ha sempre creduto nella sua istituzione culturale la più antica d’Italia dopo quella di Firenze, è un giorno di enormi emozioni”.
Il sindaco ha poi voluto omaggiare chi 450 anni fa fondò l’Accademia, Orazio Alfani e Raffaello Sozi, ed ha spiegato che, grazie alla statizzazione, è stato possibile mettere in sicurezza quella storia che ora avrà la possibilità di innovarsi ancora.
Perugia – ha spiegato Romizi – non prova oggi alcun sentimento di “spoliazione”, ma solo una consapevolezza del fatto che un bene straordinario è stato messo sotto l’attenzione diretta dello Stato a conferma della sua importanza.
Dopo i saluti istituzionali è stata la volta dell’intervento delle Direttrice, alla sua prima uscita in pubblico dalla presa dell’incarico formalizzato di recente dal Ministero.
Tiziana D’Acchille ha fermamente voluto sottolineare quanto il suo mandato sia orientato a portare avanti un “eterno presente, senza distinguerne né un passato né un futuro, e quanto sia fondamentale che la città tutta condivida le iniziative culturali promosse dall’Accademia e partecipi al rinnovato dibattito che metta al centro e in costante dialogo tra loro l’arte antica e l’arte contemporanea”.
La Direttrice ha riferito che ci sarà forte proiezione verso l’esterno con operazioni di orientamento all’estero, per sensibilizzare sempre di più un’utenza internazionale, in linea con la vocazione della città di Perugia. Si preannuncia così anche una nuova offerta formativa, con l’apertura di nuovi corsi – in fase di autorizzazione ministeriale -, nel campo del cinema, degli audiovisivi, delle arti applicate alle nuove tecnologie, così da soddisfare le domande della contemporaneità, quindi del mondo digitale, della comunicazione visiva, ma anche della moda nelle sue varie declinazioni che guardano, in particolare, alla specificità del territorio. Sarà rafforzata tutta la parte identitaria e fondante degli studi accademici.
Il desiderio è accompagnare la statizzazione con un ampliamento importante dell’offerta formativa, rafforzare molto le partnership con altre istituzioni europee per la realizzazione di progetti congiunti, orientati sulla specificità territoriale dell’Umbria
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Proseguendo nel programma, hanno trovato spazio gli interventi di Barbara Jatta, Direttrice Musei Vaticani, Bruno Corà, Presidente Fondazione Burri, del grafico Ettore Vitale, e di Paolo Genovese, Presidente Umbria Film Commission, che, all’estero per lavoro, ha inviato il suo contributo con un video per sottolineare l’importanza della convenzione siglata tra l’Accademia e l’Umbria Film Commission.
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La cerimonia di inaugurazione si è conclusa con la consegna dei diplomi ai nuovi Accademici d’onore e di merito, conferiti a Barbara Jatta (d’onore), Ettore Vitale (di merito) e Paolo Genovese (di merito). Tutti e tre sono entrati così a far parte del prestigioso elenco di personaggi scelti fra coloro che si sono distinti nelle diverse espressioni artistiche o nel campo della cultura e della scienza, ma anche che si sono resi benemeriti nei confronti dell’Accademica. Vista l’importanza non solo storica, in particolare dei personaggi che ne hanno fatto parte, il mantenimento del Corpo Accademico anche dopo la statizzazione, rappresenta il segno tangibile della continuità tra il prima e dopo la statizzazione stessa dell’Accademia.