Contratti pubblici, il Comune di Perugia si dota di un nuovo regolamento

Innovazione nel sistema normativo locale: adeguamento al nuovo quadro legislativo e attenzione per la tutela dei lavoratori

date
09 ottobre 2025
- Alessandra Borghi
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Il Comune di Perugia si adegua al vigente quadro normativo sui contratti pubblici basato su principi come il risultato, la fiducia e l’accesso al mercato, con un’enfasi su semplificazione, digitalizzazione, accelerazione delle procedure, tutela del lavoro e maggiore trasparenza. Il regolamento approvato dal Consiglio comunale lunedì scorso (6 ottobre, ndr) tiene infatti conto del nuovo codice introdotto dal decreto legislativo n. 36/2023 e dal successivo correttivo (decreto legislativo n. 209/2024). I 58 articoli suddivisi in cinque parti abrogano così la normativa comunale che era rimasta ferma al codice del 2016.

 

“Oltre al doveroso aggiornamento alle normative nazionali – commenta l’assessore ai lavori pubblici Francesco Zuccherini – il regolamento comunale riserva una particolare attenzione ai lavoratori e alle persone con disabilità e svantaggiate per contrastare le piaghe della povertà lavorativa e dell’esclusione sociale. Riteniamo di particolare interesse la parte dedicata alle clausole sociali che potranno essere a tal fine inserite nelle procedure di gara, in ottemperanza a indirizzi già emersi anche in Consiglio comunale su stimolo della maggioranza. Ringrazio la dirigente dell’area Affari generali, Laura Cesarini, e gli uffici competenti per il lavoro svolto nella predisposizione di un testo normativo che riteniamo di qualità e in linea con le aspettative e i bisogni della comunità locale”.

 

La nuova disciplina, più in generale, punta a favorire tempestività ed efficienza nelle procedure di gara e negli affidamenti diretti, l’utilizzo di strumenti digitali per ridurre tempi e costi a carico dell’amministrazione e degli operatori economici, l’equo accesso al mercato per le micro, piccole e medie imprese, la sostenibilità ambientale e sociale nelle commesse pubbliche, l’attivazione di forme di partenariato con gli enti del terzo settore in vista del perseguimento di finalità sociali per la collettività di riferimento.

 

Tra le principali misure di semplificazione previste rientrano, in particolare, una disciplina più celere e snella degli affidamenti diretti e delle procedure negoziate sotto soglia, la riduzione degli oneri documentali richiesti agli operatori, la possibilità di applicare regimi speciali in caso di urgenza o emergenza, evitando inutili appesantimenti burocratici.

 

Il regolamento, ad ogni modo, si caratterizza soprattutto per l’attenzione alla tutela dei lavoratori, con un rafforzamento delle misure a ciò finalizzate, in un costante bilanciamento tra libera concorrenza e salvaguardia dei diritti di chi presta la propria attività nel settore delle opere e dei servizi pubblici. Molteplici gli aspetti a tal fine disciplinati, tra cui l’inserimento di clausole sociali che, nei limiti consentiti dalla normativa nazionale,  richiedono, come requisiti necessari dell’offerta e/o come condizioni di esecuzione, di garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato, ovvero il riassorbimento nel caso di cambio di appalto, nonché le pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione lavorativa per persone con disabilità o svantaggiate. Sono disciplinati altresì gli appalti riservati alle piccole e medie imprese e quelli a cooperative sociali che impiegano ai soggetti svantaggiati ai quali deve essere garantita una riserva di almeno il 20% sul totale degli appalti di servizi in applicazione della legge regionale in materia.

 

Sul fronte della corretta applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, si prescrive di tenere conto anche in maniera prevalente di quelli stipulati dalle associazioni datoriali e dei prestatori di lavoro più rappresentative e di quelli il cui ambito di applicazione sia strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto. Si prevedono, altresì, tutele economiche e normative identiche a quelle dei dipendenti dell’appaltatore per i lavoratori in subappalto; ulteriori misure premiali connesse alla promozione dell’imprenditoria giovanile, dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, della parità di genere e dell’assunzione di giovani di età inferiore a 36 anni e di donne; la verifica del rispetto dei costi della manodopera e degli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro; il rispetto delle previsioni normative in tema di subappalto, il divieto ove possibile di subappalti a cascata, nonché il rispetto, a cura dell’appaltatore e degli eventuali subappaltatori, dei livelli di retribuzione minima garantita dai contratti collettivi nazionali di riferimento.

 

Una particolare attenzione è stata prestata all’applicazione del principio della sostenibilità ambientale sia in fase di progettazione che di affidamento e al criterio di prossimità territoriale che, fermo restando il rispetto della concorrenza, consente di valorizzare in casi particolari e motivati la vicinanza e il rapporto dell’impresa con il territorio quale criterio premiale di valutazione dell’offerta.

 

E’ stata infine posta attenzione alla concreta ed efficace applicazione della rotazione negli affidamenti diretti, individuando, come consentito agli enti dal nuovo codice, anche le diverse fasce di importo in riferimento alle quali attuare tale principio garantendo in tal modo una maggiore flessibilità negli affidamenti.

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