Il Consiglio comunale, nella seduta del 17 luglio, ha approvato con 19 voti favorevoli, 3 contrari e 5 astensioni la deliberazione avente a oggetto “Variante al Prg, parte operativa e parte strutturale per la localizzazione e realizzazione della linea Bus Rapid Transit (Brt) con procedimento espropriativo. Pronunciamenti sulle osservazioni”. Identico l’esito della votazione sui singoli pronunciamenti.
È stata Cristiana Casaioli, presidente della III commissione in cui la pratica è stata approvata a maggioranza con 9 voti favorevoli e 4 astensioni, a ricordare che, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 84 del settembre 2022, è stato approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica della linea del Bus Rapid Transit Castel del Piano-Fontivegge e, contestualmente, è stata adottata la variante al Piano regolatore generale, parte strutturale e parte operativa, necessaria alla localizzazione e realizzazione della stessa opera pubblica.
Espletati gli adempimenti di deposito, pubblicazione e partecipazione previsti dalla legge regionale n. 1 del 2015 concernenti la variante urbanistica e l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio conseguenti al progetto di fattibilità tecnica ed economica, sono pervenute sei osservazioni e una osservazione fuori termine riguardanti sia la variante al Prg (parte strutturale e parte operativa) sia il progetto di fattibilità dell’opera pubblica e del connesso procedimento espropriativo. L’Unità operativa Mobilità e Infrastrutture ha avanzato in merito le sue controdeduzioni.
Il Consiglio comunale era quindi chiamato ad approvare i pronunciamenti sulle 7 osservazioni (per l’illustrazione delle osservazioni fatta in aula: https://www.youtube.com/watch?v=8W3ZMCej-ok) e di conseguenza di accogliere 5 osservazioni e altre due parzialmente; ciò comporta, in dettaglio, la modifica normativa degli artt. 125 e 134 del Tuna (All. 2) e della Tavola 11/15 Parte operativa, vigente e modificato (All. 3). Le modifiche comportano anche integrazione delle aree da assoggettare a vincolo preordinato all’esproprio e saranno recepite nelle tavole progettuali in sede di approvazione della variante urbanistica.
IL DIBATTITO – Il consigliere Croce (Idee Persone Perugia) ha confermato il voto contrario del gruppo per coerenza con le posizioni manifestate sin dall’inizio e viste le perplessità sulla sostenibilità finanziaria del progetto complessivo del Brt.
La consigliera Francesca Tizi (M5s) ha affermato che quello per la linea Brt Castel del Piano – Fontivegge è il solo progetto in materia di mobilità e trasporti presentato dopo 9 anni dall’amministrazione Romizi. Se ne parla da tempo, ma la realizzazione non è ancora avviata nonostante i proclami. La fine lavori è prevista a settembre 2024, quindi il Brt sarà un lascito alla futura giunta che dovrà far fronte ai problemi della fase di collaudo e del pre-esercizio della linea. Con l’avvio previsto solo nel 2025, la nuova amministrazione dovrà affrontare, soprattutto, le lamentele per i cantieri e quelle potenziali sulla rapidità del sistema di trasporto. Sono sì previste, oltre alla priorità di accesso alle intersezioni semaforiche, anche corsie preferenziali, ma queste sono solo il 40% del tracciato andata e ritorno. Per il resto il Brt utilizzerà le corsie ordinarie e ciò inciderà sui tempi di percorrenza dei maxi bus. Questa infrastruttura da più di 80 milioni non appare adeguata a garantire la velocità dei bus elettrici, che resteranno bloccati nel traffico e non incentiveranno i residenti a scegliere il trasporto pubblico rispetto all’auto privata. Si parla di continuo del progetto, ma questo stenta a decollare: sono ancora in corso pratiche amministrative per consentirne la realizzazione e, in particolare, deve essere redatto il progetto esecutivo per iniziare i lavori a ottobre. Considerata la scadenza imposta a settembre 2024, tali lavori dovranno essere realizzati in meno di un anno. Ciò comporterà una presenza contemporanea di più cantieri che andrà a impattare sulle strade con inevitabili disagi per i cittadini. Inoltre, la gara per la fornitura dei bus elettrici è andata deserta. Quindi, secondo Tizi, tanti progetti annunciati e nessuna azione mentre è tempo di fatti.
Cristiana Casaioli ha replicato che in nove anni è invece stato fatto molto in tema di mobilità. La giunta Romizi si è insediata il 30 giugno 2014 e nel 2019 ha approvato il Piano urbano della mobilità sostenibile, tra le prime città in Italia. Il piano ridisegna le reti del trasporto pubblico per rendere il sistema più efficace ed efficiente, come era stato chiesto dai cittadini attraverso la fase partecipativa. Sono stati previsti, in particolare, dei corridoi portanti come la linea del Brt, tenendo anche conto del contenimento dei costi. Non a caso, se 3 km di minimetrò sono costati 100 milioni, il Brt ha un costo simile per 12 km. Il progetto, inoltre, non prevede solo l’acquisto di nuovi mezzi elettrici, ma anche il completo rifacimento della sede stradale interessata dal suo passaggio, con una riqualificazione “da facciata a facciata”. Altro aspetto positivo: laddove non utilizza corsie proprie ed è in promiscuo con le auto, il Brt gode di un accesso preferenziale tramite i semafori. Ciò, unitamente all’alta frequenza del sistema, che tra l’altro sarà esteso alle ore serali, consentirà ai cittadini di vedere in questo tipo di trasporto pubblico un’alternativa reale all’auto. Il Metrobus Perugia, che avrà un bacino di utenza potenziale di 40mila persone (considerando anche la presenza dei poli ospedaliero e industriale di Sant’Andrea delle Fratte), è uno dei 14 progetti bandiera finanziati tramite Pnrr. Gli uffici stanno correndo per rispettare le scadenze imposte per realizzare un’opera che cambierà il volto della città insieme al nuovo disegno delle linee per cui si attende la messa a gara dei trasporti da parte della Regione. In poco tempo, quindi, secondo la consigliera è stato fatto molto, considerando anche l’integrazione della rete di piste ciclabili esistenti già a buon punto. Ora ci si concentra anche sulla comunicazione per far capire i benefici che il Metrobus Perugia potrà apportare.
Come Croce, Francesco Zuccherini (Pd) ha ribadito che da parte del suo gruppo esistono perplessità sia sull’atto all’attenzione del Consiglio sia sul progetto complessivo del Brt. Ha quindi confermato l’astensione “per senso di responsabilità”, visto il percorso ormai intrapreso e l’esigenza che Perugia non perda finanziamenti pubblici. Zuccherini ha comunque ricordato che da più parti sono state evidenziate le possibili criticità dell’infrastruttura che insisterà nell’unico tratto in cui forse può passare, data la conformazione della città. Ci sono persino dubbi sul fatto che possa contribuire a diminuire il traffico veicolare privato e non si esclude che possa invece intasare l’area, visto che per alcuni tratti condivide con le auto le corsie ordinarie. Secondo il consigliere, è poi un errore madornale pensare adesso alla partecipazione perché i progetti vanno spiegati prima che arrivino le risorse per capire se c’è riscontro reale da parte dei cittadini. Gli abitanti delle zone interessate, invece, per la stragrande maggioranza non sanno ancora cosa sia e dove passerà il Brt malgrado un investimento di 120milioni di euro, mentre quando è stato fatto il minimetrò il progetto era conosciuto. Resta la necessità di velocizzare l’iter per non perdere finanziamenti, anche se c’è il rischio di ritrovarsi, alla fine, con due grandi infrastrutture entrambe monche perché si è portato avanti un progetto alternativo rispetto al prolungamento del minimetrò; avremo, cioè, un minimetrò con un progetto di allungamento che non si è mai realizzato e un Brt che probabilmente servirà a poco nell’economia generale della mobilità pubblica della città.