Di seguito il comunicato a cura di Francesca Tizi, capogruppo M5s nel Consiglio comunale di Perugia.
“La scorsa settimana è stata avviata in I Commissione Consiliare la discussione sul Regolamento della Consulta del Verde, uno strumento fondamentale di partecipazione della cittadinanza. La sua costituzione nasce dalla necessità di consentire la partecipazione attiva dei cittadini alle decisioni dell’Amministrazione comunale e dall’esigenza di intervenire sulla progettazione e manutenzione delle aree verdi pubbliche, così da favorire un percorso condiviso nella realizzazione delle singole opere.
Tuttavia, dopo aver visionato la prima bozza di Regolamento ho ritenuto necessario proporre alcuni emendamenti al testo portato in Commissione, che attribuissero una funzione reale alla Consulta, perché viene istituita anche per migliorare l’azione e la programmazione dell’Ente sulla tematica del verde e senza tale funzione sarebbe un Organismo inutile.
Gli emendamenti proposti sono il frutto del confronto avuto con alcune Associazioni di Perugia e tratti da regolamenti adottati da altre città, tra le quali Parma. In particolare, ho proposto che tra i compiti della Consulta ci sia la verifica dell’aderenza tra le attività svolte e quelle programmate dall’Amministrazione comunale, che non vuole essere un controllo pedissequo di ogni singolo intervento messo in atto, ma una cooperazione e interlocuzione costante tra cittadini e Amministrazione. Ho richiesto, inoltre, di ammettere tra i componenti della Consulta non solo i rappresentanti delle Associazioni ambientaliste iscritte all’albo nazionale, ma anche i rappresentanti delle Associazioni di fatto, comitati e gruppi di cittadini i cui fini statutari o i propri obiettivi, risultino aderenti alle finalità della Consulta.
Questo perché deve essere attenzionata la necessità di partecipazione dei cittadini che vivono il territorio: ci sono Comitati e Associazioni locali che ci tengono ad avere voce in capitolo nella materia e nelle attività che riguardano il verde della loro città. Non coinvolgerli e lasciarli in disparte comporterebbe il venir meno della funzione e della motivazione per la quale abbiamo sostenuto l’istituzione della Consulta del verde, della quale il Movimento 5 Stelle se n’è fatto sempre promotore”.