Di seguito il comunicato trasmesso da Francesca Tizi, capogruppo M5s nel Consiglio comunale di Perugia.
“Zero vantaggi per l’Umbria. Questo sarà il risultato della realizzazione dell’Alta Velocità Medioetruria. Tesei e Melasecche hanno rispolverato un progetto che avevano osteggiato quando erano all’opposizione, un’infrastruttura che nella precedente consiliatura consideravano un’opera senza senso e che ora, invece, ritengono strategica. Una pessima scelta politica, perché non c’è bisogno di essere dei tecnici per capire che questa stazione, posizionata non solo in un’altra regione, ma anche a una distanza di oltre 50 km da Perugia, a tutto servirà fuorché a rompere definitivamente l’isolamento che continua a caratterizzare il nostro territorio e il nostro sistema di trasporti con il resto d’Italia.
Come si può parlare di rilancio dell’Umbria se la realtà è che le nostre ferrovie sono obsolete e i treni un’illusione. Fattori che incidono negativamente negli spostamenti degli umbri, dei pendolari e dei turisti. E questi problemi non verranno certamente risolti dalla stazione “Medioetruria”. Come si può ritenere “un’opportunità” una stazione di Alta Velocità che, come detto, non si troverà nemmeno in Umbria? Come può essere utile una stazione che vuole essere realizzata in una posizione più o meno al centro tra le province di Siena, Arezzo e Perugia, ma in una serie di location che, tuttavia, non sono funzionali a nessuna delle tre province a causa della totale mancanza di efficienti collegamenti stradali e ferroviari in queste zone e che quindi non avrà il bacino di utenza potenziale previsto.
Da Perugia ci vedremo costretti come minimo a un’ora di macchina o di autobus, sperando che la strada regionale che porta a Rigutino (questa a oggi la sede della Medioetruria), non sia intasata dal traffico. Perché costringere i viaggiatori a prendere degli autobus, piuttosto che realizzare dei Freccia appositamente allestiti per la nostra Regione? Bisogna ragionare per migliorare i collegamenti ferroviari da Perugia alle altre principali città italiane, per migliorare i collegamenti della ferrovia Terontola-Orte (Perugia, Assisi, Foligno, Spoleto e Terni), ma soprattutto trovare soluzioni per la tratta Perugia-Roma.
Non è possibile che nel 2023 per raggiungere la Capitale in treno da Perugia, per percorrere appena 182 km, si impieghino non meno di due ore e mezza – tre ore (2:15 solo con un unico, misero intercity alle 6,40 del mattino). E questo se si riesce a prendere uno dei pochi treni giornalieri diretti; altrimenti con i vari cambi previsti dalle attuali soluzioni, si possono impiegare anche 4 o 5 ore.
Vogliamo promuovere l’Umbria a livello turistico, vogliamo aumentare i numeri delle presenze. E poi non offriamo collegamenti adeguati. Invece di realizzare infrastrutture che escludono ancora una volta Perugia dai principali circuiti nazionali, si dovrebbe lavorare all’implementazione di altri treni Freccia per il Nord e all’introduzione di convogli ad Alta velocità per collegare il nostro territorio anche al Sud, in direzione Napoli, completando così un progetto strategico e di rilancio. Studiare soluzioni per consentire agli umbri di poter veramente beneficiare dell’Alta velocità e raggiungere in poche ore sia città come Milano, Roma e Napoli, che regioni come la Campania e la Calabria, senza dover cambiare mezzo.
Perugia è una città che conta non solo migliaia di turisti, ma soprattutto migliaia di studenti, molti dei quali fuori sede che spesso ritornano alle case di origine affrontando viaggi in autobus allucinanti, di decine di ore. Dobbiamo offrire loro infrastrutture adeguate che gli diano la conferma di aver scelto per i loro studi e forse per il loro futuro una città all’avanguardia. Purtroppo, ad oggi, gli offriamo solo scambi ferroviari antidiluviani, con addirittura tratte a binario unico, opponendo alla realizzazione di un’Alta velocità tutta umbra difficoltà dovute alla morfologia del territorio.
L’impressione, come accaduto per il Nodo di Perugia – per la cui realizzazione non ci si è fatti scrupolo di sottomettere l’ambiente e il territorio alle scelte politiche – è che la nostra regione non abbia voce in capitolo e che si stia sempre più impoverendo di collegamenti e infrastrutture a vantaggio di altre regioni. Quest’opera sarà il classico fumo negli occhi per i cittadini umbri, perché della stazione “Medioetruria” se ne parlava almeno 8 anni fa e oggi ne stiamo ancora parlando, come una minestra riscaldata. Per gli attuali governanti, infatti, è più facile riproporre vecchi progetti che impegnarsi a elaborare soluzioni innovative. È per questo che nei prossimi giorni presenterò un atto per affrontare il tema anche in Consiglio Comunale”.