“È stato approvato alla Camera dei Deputati – riferisce la consigliera Emanuela Mori (I.V.) il disegno di legge presentato dall’On. Maria Elena Boschi relativo all’oblio oncologico. una proposta per superare le molte discriminazioni che ricadono sui pazienti oncologici, anche dopo la guarigione.
Oggi chi guarisce da un tumore a tutti gli effetti subisce una discriminazione quando chiede un mutuo in banca o deve stipulare una polizza sulla vita, proprio a causa di ciò che ha vissuto. Si tratta di un’enorme ingiustizia che deve essere superata attraverso una legge che elimini questo tipo di barriere ed ostacoli che non permettono una parità di diritti rispetto al resto della popolazione.
E’ una proposta di legge bipartisan che spero quanto prima possa arrivare ad un’approvazione definitiva in Parlamento. Lo dobbiamo quasi a un milione di cittadini che sono guariti e stanno bene ed hanno diritto ad un nuovo inizio.
È un diritto all’oblio sanitario ovvero a mantenere sempre più riservati i dati relativi alle malattie che un individuo può aver contratto nell’arco della propria vita. Chi ha superato una prova difficile come quella di un tumore ha diritto ad una nuova opportunità, senza subire l’umiliazione di sentirsi rifiutare un mutuo o la possibilità di diventare genitore solo perché ammalato.
Per questo come consigliere comunale ho presentato un ordine del giorno affinché, esercitando il potere di iniziativa del Consiglio comunale e promuovendo il dibattito pubblico, Perugia come Capoluogo di regione possa intraprendere ogni azione possibile per rafforzare e velocizzare l’iter per l’approvazione di questa importante legge che, dopo l’approvazione alla Camera, dovrà passare per la definitiva approvazione al Senato”.
Di seguito l’odg:
“PREMESSO:
Il presente ordine del giorno affronta una questione molto delicata e sempre più avvertita nella coscienza civile e nel dibattito pubblico in Italia e in Europa: il diritto di coloro che sono stati affetti da patologie oncologiche a non subire, dopo la guarigione, discriminazioni a causa del loro stato di salute, in particolare per ciò che riguarda l’accesso ai servizi bancari e assicurativi e alle procedure di adozione. Attualmente questa possibilità è negata a circa un milione di cittadini italiani.
La legislazione vigente e le prassi contrattuali contemplano la possibilità di svolgere indagini sullo stato di salute dei contraenti e dei richiedenti. Nel caso della stipula di contratti bancari e assicurativi, al consumatore vengono richieste informazioni sullo stato di salute e, in caso di pregresse patologie oncologiche, la storia medica del consumatore può giustificare l’imposizione di oneri ulteriori rispetto a quelli normalmente e normativamente previsti, oltre a incidere in modo specifico sulla valutazione del rischio dell’operazione e della stessa solvibilità del consumatore.
EVIDENZIATO:
Precise indicazioni sul superamento della discriminazione delle persone che sono state affette da malattie oncologiche nell’accesso ai servizi bancari e assicurativi provengono dall’esperienza di alcuni Stati membri dell’Unione europea. In particolare, in Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo, sono stati già adottati specifici strumenti legislativi che impediscono agli operatori bancari e assicurativi di considerare la storia clinica del consumatore che sia stato affetto da patologia oncologica, trascorso un determinato periodo di tempo dalla guarigione.
Analoghe indicazioni sono contenute nella risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2022 su Rafforzare l’Europa nella lotta contro il cancro – Verso una strategia globale e coordinata (2020/2267(INI)).
In particolare, nell’enunciazione dei campi di azione – al paragrafo 125 – il Parlamento «chiede che entro il 2025, al più tardi, tutti gli Stati membri garantiscano il diritto all’oblio a tutti i pazienti europei dopo dieci anni dalla fine del trattamento e fino a cinque anni dopo la fine del trattamento per i pazienti per i quali la diagnosi è stata formulata prima dei 18 anni di età ».
CONSIDERATO:
Per fare fronte a tale situazione, in attuazione degli articoli 2, 3 e 32 della nostra Costituzione ed in linea con le indicazioni europee, che dettano specifiche disposizioni volte ad assicurare la parità di trattamento per gli ex pazienti oncologici negli ambiti considerati, è necessario recepire le indicazioni provenienti non solo dall’Unione europea, ma anche dall’esperienza giuridica di altri Stati membri dell’Unione, come Francia, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi e Portogallo;
L’Italia non si è ancora dotata di una normativa ad hoc, anche se sono state intraprese alcune iniziative parlamentari, come quella che vede primo firmatario l’on. Boschi e sottoscritta da numerosi parlamentari di diversi schieramenti politici;
Pur trattandosi di materia legislativa di esclusiva competenza nazionale, le Istituzioni possono comunque intraprendere ogni azione possibile volta a favorire l’iniziativa legislativa nelle sedi competenti oltre che stimolare il dibattito pubblico.
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO:
Si impegna il Sindaco e la Giunta a farsi parte attiva nei confronti delle autorità preposte, e in particolare all’adozione di provvedimenti atti a sostenere il riconoscimento del diritto delle persone che sono state affette da patologia oncologica a non subire discriminazioni nell’accesso all’adozione di minori e ai servizi bancari e assicurativi;
a promuovere in ogni sede opportuna il dibattito pubblico utile a stimolare l’azione pubblica sul diritto del cittadino all’oblio oncologico;
ad intraprendere ogni azione possibile esercitando il potere di iniziativa del Consiglio comunale per rafforzare e velocizzare l’iter parlamentare per l’approvazione di questa legge”.