La II commissione consiliare bilancio, presieduta da Alessio Fioroni, ha effettuato nel corso della mattinata del 2 agosto un sopralluogo presso gli edifici che ospitano il Centro di Salute Mentale Bellocchio in via Simpatica.
Ciò fa seguito alla prima trattazione, avvenuta lo scorso 26 luglio, dell’odg presentato dal consigliere Francesco Zuccherini per il gruppo Pd su “Struttura comunale dove sorge il Csm Bellocchio. Richiesta di interventi urgenti sull’immobile”.
Presenti all’incontro, oltre ai consiglieri, il direttore del dipartimento di salute mentale Marco Grignani ed il responsabile del Csm Bellocchio Ermes Giuseppe Forlin.
Nell’odg, dopo aver rimarcato il ruolo fondamentale di promozione e tutela della salute mentale svolto dal Centro, Zuccherini ha riferito che l’immobile dove ha sede il Csm Bellocchio è di proprietà del Comune di Perugia e presenta numerose criticità strutturali e di decoro. In particolare: alcune aree della struttura risultano non agibili e pericolose; le mura esterne e le pareti interne della struttura mostrano evidenti crepe e sono gravemente danneggiate; il sistema di condizionamento risulta danneggiato e obsoleto; la pavimentazione esterna risulta essere in gran parte danneggiata, sia quella che circonda l’immobile che quella che serve l’ingresso alla struttura; la scala esterna è stata dichiarata inagibile; le sale di attesa per gli utenti andrebbero riqualificate e manutenute.
L’odg impegna quindi sindaco e giunta a cercare una soluzione con la Usl Umbria 1 per riqualificare l’immobile di via Simpatica o, in alternativa, per individuare una nuova struttura che presenti sostanzialmente le caratteristiche idonee per accessibilità, accoglienza, spazi e funzionalità per l’utenza e per il personale sanitario.
Nel corso del sopralluogo odierno il responsabile del Csm Bellocchio, Ermes Giuseppe Forlin, nell’accompagnare i consiglieri, ha spiegato che il servizio è attualmente suddiviso in due palazzine. Quella più datata, ma nelle condizioni migliori, ospita gli ambulatori, mentre quella più recente è destinata all’attività amministrativa.
Come emerso in sede di audizione, le problematiche sono quelle descritte dall’odg: vi sono, tra le altre, criticità per ciò che riguarda lo stato della pavimentazione di ingresso al Centro, molto dissestata, si sono registrati cedimenti della muratura soprattutto sulle pareti della stanza di ingresso alla struttura. Oltre a ciò andrebbero riqualificate e rese più accoglienti le sale d’aspetto e di lavoro della palazzina “amministrativa”. In sostanza servirebbe un restyling completo dell’immobile onde renderlo più funzionale e decoroso.
Altro punto dolente riguarda la mancanza di una segnaletica esterna che consenta di indirizzare agevolmente l’utenza verso il Centro. Tutti temi – ha detto Forlin – che sono oggetto di molteplici richieste e segnalazioni da parte degli operatori, ma che ad oggi non hanno trovato soluzione.
Anche il direttore Grignani ha riferito che le segnalazioni effettuate alla proprietà sono state numerose essendo evidente il degrado dell’immobile. Emerge infatti una situazione difficile che è condivisa anche con altre strutture concesse dal Comune alla Usl sempre senza titolo giuridico e con accordi informali. La situazione del Csm Bellocchio appare, tuttavia, la più grave in considerazione del fatto che lì si svolge un servizio essenziale.
Concordi i consiglieri circa la necessità di risolvere la questione.
A tal proposito il presidente Alessio Fioroni, nel preannunciare una prossima seduta di trattazione dell’odg a fine agosto, ha spiegato che appare necessario trovare una soluzione facilitando l’interlocuzione tra i due soggetti coinvolti, ossia Comune di Perugia in qualità di proprietario del bene, ed Usl Umbria 1 in qualità di gestore.
Per il proponente Francesco Zuccherini la struttura ha grandi potenzialità sia per il servizio che al suo interno viene svolto che per il luogo, strategico per la città, in cui si trova.
Per questo ha espresso una sua contrarietà nei confronti dell’ipotesi, residuale, di una dismissione del sito che priverebbe il quartiere di un servizio essenziale.
Occorre semmai lavorare per risolvere una situazione annosa rimasta nel tempo senza una via d’uscita, onde garantire spazi più decorosi nell’interesse di utenza ed operatori.
Dal punto di vista tecnico-giuridico, occorre ricordare quanto aveva riferito il dirigente dell’Unità operativa Acquisti e patrimonio del Comune di Perugia Pierluigi Zampolini, in commissione. Quest’ultimo aveva evidenziato che la questione è annosa perché la situazione normativa dell’immobile è del tutto particolare. Con la legge n. 833 del 1978 fu istituito il servizio sanitario nazionale; allora i soggetti gestori erano le Uls, soggetti senza personalità giuridica, con sole competenze gestionali e senza patrimonio proprio. La parte patrimoniale fu demandata ai Comuni, destinatari di tutti i beni di proprietà dei vecchi istituti riuniti di ricovero. I Comuni, inoltre, dovettero mettere a disposizione delle Usl il proprio patrimonio destinato ad attività sanitaria ed è il caso della struttura del Bellocchio. Dal ’92 al ’95 le Usl sono diventate soggetti con personalità giuridica che possono essere titolari di un patrimonio, ma la normativa non ha disciplinato il regime del patrimonio (come la struttura del Bellocchio) già di appartenenza dei Comuni dato in gestione alle Usl.
Quindi, dal 1995 la Asl di fatto dispone dell’immobile senza titolo giuridico. Ciò comporta un duplice problema: è difficile per il Comune intervenire su un immobile dove non si svolge alcuna attività istituzionale e utilizzato da un soggetto senza titolo giuridico. Anche la Asl, del resto, può essere in difficoltà a fare manutenzione straordinaria su un immobile non di proprietà. Dal 2003 le parti cercano di risolvere la questione dei beni comunali che la Asl utilizza senza titolo; ad oggi, nel 2019, si è realizzata la cessione del Centro salute a Madonna Alta. Tra il 2022 ed il 2023 ci sono stati incontri tra Comune e Usl. La posizione dell’ufficio è di far sì che la Asl abbia titolo per intervenire sull’immobile attraverso la cessione della proprietà o la costituzione di un diritto di lunga durata con oneri di manutenzione a carico dell’utilizzatore. Servono quindi accordi per regolamentare la situazione.