E’ stato respinto con 19 voti contrari e 10 a favore l’ordine del giorno presentato dal consigliere Nicola Paciotti del gruppo consiliare Partito Democratico e dal consigliere Fabrizio Croce del gruppo consiliare Gruppo Idee Persone Perugia, avente ad oggetto: “Modifica del calendario degli svuotamenti dei contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta da parte del gestore GESENU S.p.A. – criticità e correttivi.
Già dall’ottobre 2019 – hanno spiegato i proponenti con Nicola Paciotti – è attiva nel territorio perugino la raccolta differenziata del vetro attraverso le campane stradali disseminate per le aree comunali con conseguente riduzione dei volumi di rifiuti della frazione multimateriale leggera (plastica e metalli) ritirati nella raccolta porta a porta.
Nel gennaio 2023 è stato comunicato ai perugini il nuovo calendario degli svuotamenti della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, in riferimento alle frazioni multimateriale del “secco residuo”, “carta e cartone” e “plastica e metalli”. Questo sarà valido in via sperimentale dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2024 e prevede un ritiro mensile per ognuna delle tre differenti frazioni. Tuttavia -sostengono Paciotti e Croce – la riduzione dei volumi conferiti nella frazione “plastica e metalli” non ha influenzato i restanti volumi, con ciò provocando cassonetti pieni di carta, cartone e rifiuti non riciclabili di svariata natura.
Tale riduzione nella frequenza di svuotamento non si è tradotta né si tradurrà in vantaggio per i nostri concittadini. Da una parte non si registra alcuna differenza tariffaria a fronte di una diminuzione del servizio, precedentemente attivo ogni tre settimane anziché quattro; dall’altra la decisione di lasciare attivo un solo ritiro al mese – specie per la frazione del secco residuo – nutre preoccupazione perché potrà provocare nei mesi più caldi disagi dovuti alle esalazioni provenienti dai cassonetti.
L’ultima preoccupazione riguarda l’impatto sull’ambiente e sui lavoratori. Circa il primo, già nelle comunicazioni ai cittadini si cita un risparmio delle emissioni conseguente alla riduzione dei passaggi del porta a porta, omettendo tuttavia sia l’aggravio di emissioni del ritiro specifico della frazione del vetro presso le campane stradali sia la quota di inquinamento dovuta agli spostamenti dei singoli cittadini per conferire i rifiuti nei punti di raccolta, azioni che minimizzano il citato risparmio. Questo avrà ricadute anche sui lavoratori, poiché i turni dello svuotamento dei cassonetti della raccolta porta a porta saranno ridotti in virtù della riduzione della frequenza. Ciò genera preoccupazioni sia per il mantenimento dell’attuale numero di lavoratori presenti sia per la quantità di lavoro disponibile: come Amministrazione – dicono i consiglieri – abbiamo l’obbligo di garantire un adeguato livello del servizio unitamente ad un adeguato trattamento occupazionale, senza ricadute negative che possono tradursi in riduzione della forza lavoro, riduzione dei turni, cassaintegrazione.
In relazione a queste premesse Paciotti e Croce nel dispositivo intendevano impegnare l’amministrazione:
-a motivare quali siano i vantaggi della modifica del calendario degli svuotamenti della raccolta differenziata porta a porta, quali benefici porterebbe ai bilanci familiari in caso sia prevista una riduzione della tassa a fronte della riduzione del servizio, quali investimenti a vantaggio della cittadinanza tutta potrebbe render possibile questa modifica;
-a rivedere, in accordo col soggetto gestore GESENU S.p.A., il calendario degli svuotamenti della raccolta differenziata porta a porta previsto in via sperimentale per il biennio 2023/2024;
-a ripristinare la precedente frequenza (svuotamento previsto ogni tre settimane) per le frazioni del “secco residuo” e di “carta e cartone” non interessate dalla riduzione di volumi dovuta dalla raccolta del vetro attraverso le campane stradali;
-a garantire che la modifica del calendario non comporti una riduzione del monte orario dei lavoratori o del numero degli stessi.
La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha spiegato che dopo l’introduzione delle campane per la raccolta del vetro e conseguente separazione del vetro da plastica metalli, si è dato vita ad una sperimentazione del calendario della raccolta passando da tre settimane a 28 giorni. Ciò ha consentito di raggiungere risultati importanti in termini di risparmio economico e di aumento della cultura del conferimento.
La consigliera ha spiegato che per il calcolo della Tari è da tempo stato introdotto il sistema Arera che prevede la copertura tramite tariffa dell’intero costo del servizio offerto dal gestore; ciò comporta la necessità di assumere iniziative che consentano di ottimizzare i costi.
Ciò è quanto avvenuto nel caso di specie tramite una sperimentazione che ha prodotto finora buoni risultati e problematiche fisiologiche, ma limitate.
Casaioli ha infine riferito che grazie alla scelta operata sono state risparmiate risorse che corrispondono a circa 4 operatori e mezzo che non usciranno dall’azienda, ma che sono stati già reimpiegati in altre attività. La consigliera ha quindi auspicato che la sperimentazione si trasformi al più presto in provvedimento definitivo.
La consigliera del M5S Francesca Tizi ha ricordato che questo tema è stato trattato durante il question time in occasione della discussione di una sua interrogazione.
Secondo Tizi il risultato della sperimentazione che si sta portando avanti consistente nella modifica del calendario della raccolta (da tre a quattro settimane) ha determinato disagi importanti alla cittadinanza ed al decoro visto che i cassonetti risultano spesso pieni con molti rifiuti conferiti all’esterno. Ciò rischia di aggravarsi con l’approssimarsi del periodo estivo, quando è plausibile attendersi l’aumento del consumo di alcuni materiali (es. plastica).
La capogruppo ha ricordato come in Consiglio comunale sia stato risposto che quella in corso è una mera sperimentazione che ha comunque ingenerato risparmi nell’ordine dei 280mila euro all’anno, poca cosa rispetto al costo della tari che si attesta sui 40milioni di euro. A fronte di disagi importanti come quelli denunciati ed al fallimento della sperimentazione ci si sarebbe aspettati una interruzione della stessa, ma invece non è così. A ciò si aggiunge il fatto che la maggioranza ha inteso respingere in commissione l’odg, con ciò confermando lo scarso interesse per le esigenze dei cittadini.
Il consigliere di Progetto Perugia Gino Puletti ha spiegato che alcuni disagi in una fase di sperimentazione sono del tutto naturali. La sperimentazione, infatti, si compone naturalmente di tre fasi: in quella iniziale i disagi sono più marcati ed inevitabili investendo sia l’attività di chi eroga il servizio che quella di chi deve adeguarsi alle nuove misure. Nella fase intermedia si passa progressivamente a regime evidenziando i risultati del nuovo servizio. Infine nella fase conclusiva si prende atto dei dati emersi nelle fasi precedenti procedendo quindi alla scelta che può consistere nell’adozione di correttivi, nell’abbandono del progetto o nella sua definitiva introduzione.
Abbandonare a metà il sistema, come accadrebbe ora in piena sperimentazione, sarebbe un atto di cattiva amministrazione, controproducente ed economicamente sconveniente, anche alla luce dei risultati che, da quanto emerso in commissione, appaiono buoni.
Infine Puletti in merito alle perplessità espresse dall’opposizione sui risparmi avvenuti, si è espresso su posizioni contrarie rispetto a quelle della minoranza confermando il voto contrario sull’odg.
Fabrizio Croce, capogruppo IPP, ha evidenziato che il posizionamento delle campane di vetro è avvenuto senza rispettare il regolamento comunale rendendo di fatto difficoltoso il transito dei pedoni. Per questo ha rivolto un invito all’Amministrazione a monitorare e controllare costantemente il servizio al fine di non pregiudicare la mobilità dolce.
Croce ha spiegato che i proponenti non sono contrari alla sperimentazione in sé, ma hanno evidenziato l’opportunità di rivedere il calendario della raccolta stante l’approssimarsi del periodo estivo, al fine di evitare disagi maggiori di quelli che sono già emersi.