La IV commissione consiliare permanente Cultura, nel corso della seduta del 31 maggio, ha avviato la discussione dell’odg presentato da tre gruppi di opposizione “Mettere a punto misure per la salvaguardia, il sostegno e la promozione delle attività sportive dilettantistiche nel territorio comunale”.
In sede di illustrazione gli istanti hanno spiegato che a Perugia si praticano circa 50 discipline sportive grazie soprattutto all’impegno di tante società che, tra l’altro, devono farsi carico dell’80% delle spese per il funzionamento delle strutture pubbliche. Visto che il mondo dello sport (comprese le palestre private) è stato fortemente penalizzato dalla lunga fase della pandemia, già nel maggio 2020 la minoranza aveva presentato un odg sulle “Misure di intervento da parte del Comune di Perugia per favorire la ripresa delle attività sportive amatoriali o non professionistiche”: l’atto proponeva interventi sui canoni di locazione, di sollecitare la Regione onde garantire una moratoria su tributi e canoni, nonché altre misure per valorizzare le pratiche sportive.
Nel corso del tempo, la Regione, il Credito Sportivo e la struttura “Sport & Salute” del Coni hanno messo a punto misure di sostegno alle associazioni sportive, quali un “Fondo di Garanzia Regionale”, il cosiddetto “Mutuo Light Liquidità”, e pacchetti di contributi a fondo perduto (questi ultimi anche per stimolare l’uso dei parchi pubblici).
Dal canto suo, il Comune di Perugia, nel periodo critico, si è impegnato a non richiedere alle associazioni e società utilizzatrici degli impianti comunali il canone di concessione (relativamente ai soli mesi di chiusura forzata), a concedere ai gestori agevolazioni relative alla durata e alle modalità in essere delle convenzioni e ad accelerare le pratiche relative a nuovi possibili affidamenti. Infine, il governo ha emesso a febbraio il cosiddetto “Decreto Bollette”, con cui si sono messe in campo misure emergenziali sotto forma di risorse economiche, che saranno concesse nel breve termine e a fondo perduto ai gestori di palestre e piscine per far fronte all’aumento del costo della luce e del gas.
Visto che le misure sopraindicate, per quanto utili, appaiono ad oggi non risolutive del problema, con l’odg gli istanti propongono di impegnare l’Amministrazione:
– a sollecitare la Regione a programmare nuovi bandi o agevolazioni per i giovani (sotto forma di “Borse sportive” rivolte alle famiglie meno abbienti) per ripartire le risorse previste in bilancio a favore dello Sport;
– ad attivarsi per limitare e prevenire il fenomeno dell’astensionismo sportivo “post-pandemia” che sta toccando anziani e famiglie (soprattutto le più numerose), accelerando se necessario la riapertura in sicurezza di palestre e spazi pubblici, agevolandone i prezzi di accesso o stipulando apposite convenzioni con le associazioni sportive concessionarie, pubblicizzando attraverso i propri canali qualunque misura utile a ciò;
– ad agevolare con provvedimenti concreti la gestione degli impianti sportivi (ad esempio con: revisione del prezziario comunale dei canoni; affidamento condiviso tra più associazioni della manutenzione ordinaria degli impianti ad imprese convenzionate; concessione gratuita di un impianto in cambio di lavori di riqualificazione e ammodernamento con un apposito bando sperimentale che ne fissi durata, tipologia, modalità ed obiettivi).
– a convocare la Consulta per lo sport e/o a procedere alla nomina di commissioni operative, con esperti e professionisti dello sport da coinvolgere a titolo gratuito, per rinnovare e consolidare programmi finalizzati alla promozione dell’attività sportiva.
In commissione sono stati sentiti l’assessore allo sport, il dirigente della Unità operativa Impianti Sportivi ed Erp e il vicepresidente nazionale Aiac.
Quanto alla consulta dello sport, l’assessorato ha precisato che è già attiva: si è svolta la prima seduta e con i membri di tale organismo i rapporti sono costanti. Poi è stato fatto il punto sugli interventi effettuati e programmati in relazione a un ambito come quello dello sport, ritenuto cruciale sia per lo sviluppo dei giovani sia per la promozione del territorio. Nonostante il Covid – è stato spiegato – l’attività non si è mai fermata perseguendo due obiettivi fondamentali: l’efficientamento dei 70 impianti di cui il Comune è proprietario e la razionalizzazione di questo patrimonio premiando le eccellenze e gli impianti più utilizzati.
Tra le attività dell’Unità operativa finalizzate allo sport e alle sue manifestazioni sociali, sono stati ricordati gli interventi diretti su una quindicina di impianti tra campi di calcio e rugby, cva, palestre, palazzetti e stadio Santa Giuliana. L’attività di gestione diretta degli impianti municipali e principali, con manutenzione ordinaria, ha riguardato Santa Giuliana, Palabarton, Pellini, campo da rugby e baseball.
Se l’attività sull’impiantistica è stata intensa, lo stesso si può dire di quella amministrativa volta, tra l’altro, al rinnovo delle convenzioni.
Ricordati i contributi alle associazioni sportive per l’attività svolta (pari a 45mila euro per l’anno 2020 e a 25mila euro per il 2021 e 2022) e le concessioni per manifestazioni sportive di impianti comunali (in particolare il Santa Giuliana) ad uso gratuito.
Tra gli interventi in corso o programmati, menzionati l’adeguamento della curva Nord e interventi di miglioramento di altri settori del Curi; l’ampliamento del Palabarton; ulteriori miglioramenti del Santa Giuliana; l’efficientamento energetico del bocciodromo; il miglioramento di cinque campi di calcio con i fondi per la rigenerazione urbana e anche del cva di Ponte Felcino.
Menzionata anche l’attività volta a intercettare risorse, che ha portato, ad esempio, a partecipare a un bando Pnrr per 3,5 milioni (per una nuova palestra a Balanzano e la riqualificazione di quella di San Sisto) e a un bando regionale (per migliorie alla palestra di Ponte Valleceppi).
Quanto alle tariffe comunali, è stato spiegato dal dirigente che sono antecedenti agli anni 2000, con adeguamenti all’Istat avvenuti in alcune annualità, e una recente rivisitazione, del tutto trascurabile, pari all’1,9%. In base a un benchmarking tariffario compilato qualche anno fa (2018), Perugia, rispetto ad altre realtà similari, presenta le tariffe più basse. Ad esempio, all’impianto del Santa Giuliana, una società sportiva con un contratto annuale per 40 utenti spende circa 580 euro all’anno (al netto dell’Iva), che corrisponde ad un incasso per il Comune di Perugia, per ogni singolo utente, di 0,05 euro al giorno (calcolato su 270 giorni). Secondo l’amministrazione, quindi, le tariffe già favoriscono l’attività sportiva e la gestione non diretta da parte del Comune consente di mantenerle basse.
Quanto alla gestione condivisa, è stato definita non attuabile, a meno di soggetti che, in fase di avviso, si costituiscono in ATI. I contratti comunque prevedono che il concessionario debba cedere ad altre associazioni almeno il 20% delle ore disponibili.
Il vicepresidente nazionale Aiac, pur dando atto dei numerosi interventi strutturali attuati, dal canto suo si è soffermato sul drop out, cioè il fenomeno della diminuzione dei praticanti dello sport. Il 30-40% dei ragazzi negli ultimi anni sta abbandonando, specie dai 14 anni; il Covid ha inciso, ma il drop out risale agli anni precedenti.
Oltre al tema dell’offerta scolastica, a detta del vicepresidente, va considerato anche quello del carico contributivo e assistenziale, non supportato dallo Stato, che le associazioni si troveranno a sostenere per via di alcune novità normative: esso potrebbe incidere in negativo sull’offerta sportiva. Accanto agli interventi strutturali, è quindi necessario far sì che gli impianti siano vissuti grazie a iniziative che favoriscano l’effettività della pratica. Secondo il vicepresidente, è necessario che il sostegno alla spesa delle famiglie meno abbienti per lo sport non assuma la forma di rimborsi a piè di lista ma di voucher da fruire con società convenzionate. Inoltre, la conoscenza dello sport va promossa all’interno delle scuole e anche favorendo l’accesso alle varie discipline nei campi estivi. Auspicabile, altresì, l’assistenza tecnica delle amministrazioni ai dirigenti delle associazioni per cogliere appieno l’opportunità di attingere a contributi pubblici. L’odg, quindi, secondo il vicepresidente nazionale Aiac, è interessante rispetto al fine dell’inclusione sportiva dei bambini e delle bambine.
L’ospite ha anche suggerito di considerare la possibilità di intitolare una struttura del Curi a Pierluigi Frosio, quale esempio di istruttore per molti ragazzi, scomparso quest’anno.
L’assessorato ha annunciato che valuterà tale suggerimento (accolto in positivo anche dai consiglieri). Quanto al tema degli impianti da riempire, tuttavia, ha chiarito che a Perugia il vero problema è quello degli spazi che non bastano più. Quanto all’abbandono sportivo, la sensazione è che si tratti di un fenomeno sempre esistito, almeno col superamento del periodo adolescenziale, e si ritiene importante non abbassare il livello qualitativo degli impianti anche per mantenere vivo l’interesse delle famiglie.
Secondo la maggioranza, l’odg è condivisibile nell’impostazione generale, ma ci sono parti del dispositivo superate o suscettibili di miglioramento, anche alla luce delle indicazioni fornite dall’ospite. Alla luce di quanto riferito dall’assessore e dal dirigente, è stato comunque ritenuto che sul fronte tariffario la situazione sia adeguata.
La minoranza ha preannunciato che saranno studiati emendamenti da condividere, esprimendo comunque l’auspicio che la consulta dello sport si riunisca con più regolarità; sottolineata anche l’importanza di promuovere la conoscenza dello sport contro il fenomeno del drop out, coinvolgendo più attori, incluse scuole e Asl, oltre alle associazioni.