La III commissione presieduta da Cristiana Casaioli nella seduta del 21 settembre ha trattato due pratiche.
E’ stata anzitutto approvata con 10 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astenuti la proposta per il Consiglio Comunale n. 7487 del 13/09/2023 avente come oggetto “Approvazione variante al PRG parte operativa e parte strutturale, per la localizzazione e realizzazione della linea Bus Rapid Transit (BRT) e apposizione del vincolo preordinato all’esproprio”.
Con questo atto, nello specifico, si chiede al Consiglio di dare atto che:
-la Regione Umbria, con determinazione dirigenziale n. 9397 del 08.09.2023 del Servizio “Urbanistica, politiche della casa e rigenerazione urbana, tutela del paesaggio”, ha espresso parere favorevole in merito alla compatibilità della variante al PRG, Parte Strutturale, con le normative di settore e la pianificazione sovracomunale nel rispetto delle prescrizioni contenute nella stessa determina 9397/2023;
-ai sensi dell’art. 30 della L.R. 1/2015, della conformità della variante alle prescrizioni contenute nella determina 9397;
-il responsabile del procedimento ha prodotto una dichiarazione di accoglimento delle prescrizioni di cui alla suddetta determina specificando che “per gli aspetti eventualmente già non riscontrabili nel progetto definitivo di cui alla conferenza di servizi decisoria in corso, saranno recepiti nel progetto esecutivo”.
L’approvazione odierna fa seguito all’adozione della variante al prg (parte operativa e parte strutturale) avvenuta con delibera del Consiglio comunale del 28 settembre 2022 al fine di adeguare lo strumento urbanistico della città al nuovo sistema di trasporto.
Illustrando la proposta per il Consiglio Comunale n. 7487, il geometra Claudio Cicioni (Area Pianificazione territoriale) ha spiegato che si tratta dell’atto conclusivo del procedimento di variante urbanistica legata al progetto del Metrobus partito da circa un anno. Ora – ha specificato Cicioni – si dà una definizione conclusiva a tutto l’apparato costituente la proposta di variante, sotto il profilo dell’assetto previsionale cartografico e normativo.
Francesco Zuccherini (Pd) ha ricordato che, al momento dell’approvazione del progetto Brt, il Pd si è astenuto dimostrando un atteggiamento di apertura vista la possibilità per Perugia di avere fondi Pnrr per una infrastruttura destinata a migliorare il trasporto pubblico. I dubbi – ha detto il consigliere – non sono sulla finalità del progetto, ma su come sarà realizzata l’opera, sul suo impatto economico e sui risultati effettivi che potrà sortire. Va valutato soprattutto come essa si integrerà nel sistema del trasporto pubblico locale e della viabilità esistente. In via Settevalli, in particolare, il Brt, se non riuscirà a far diminuire il traffico veicolare, può causare un intasamento ancor più grave di quello già rilevabile in quella parte di città. Peraltro i soggetti che vivono nelle zone interessate non sono consapevoli delle future modifiche alla viabilità. Zuccherini, quindi, si è detto ancora perplesso sulla possibilità che il nuovo sistema possa rappresentare un’alternativa efficace al mezzo privato. Nel progetto, peraltro, a suo avviso vi sono lacune, ad esempio per quel che riguarda nuovi parcheggi di scambio.
Fabrizio Croce (Idee Persone Perugia) ha aggiunto che anche il suo gruppo ha avuto perplessità sin dalle origini perché non si intravede una visione complessiva sulla riorganizzazione del trasporto pubblico locale. Il rischio è avere una Ferrari accompagnata da tante Cinquecento. Per questo IPP continua a esprimere posizione contraria sul progetto.
Casaioli, delegata del sindaco alla mobilità, ha affermato che si imponeva di fare un salto di qualità perseguendo alternative credibili all’uso dell’auto privata. A suo avviso, il Brt rappresenta un sistema in grado di convincere il cittadino a servirsi del sistema di trasporto pubblico. L’area interessata è stata presa in considerazione perché è una tra le più popolose; sarà importante lavorare per coinvolgere l’utenza di zone come quella ospedaliera, universitaria e industriale.
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Successivamente, in commissione è stato respinto con 9 voti contrari, 4 favorevoli e nessun astenuto l’ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare del Partito Democratico avente come oggetto “Ponte Valleceppi – Ponte sul fiume Tevere – Miglioramento sismico e adeguamento funzionale – richiesta di chiarimenti e di un intervento risolutivo sul ponte”.
Da molto tempo – ha detto il consigliere Francesco Zuccherini illustrando l’atto – le attività produttive del posto, le associazioni del territorio e quelle partitiche, tra cui il circolo locale del Partito democratico, si sono spese per chiedere la riqualificazione del ponte e la pedonalizzazione dello stesso, in virtù di una necessità, ormai non più rinviabile, di riqualificare il passaggio e la messa in sicurezza del tracciato.
Il ponte di Ponte Valleceppi, oltretutto, ha una particolare criticità: è uno dei pochi che attraversa il Tevere a non avere una corsia dedicata all’attraversamento ciclopedonale, rendendo il passaggio molto difficile e pericoloso per le persone.
Già dai tempi della ex VII Circoscrizione, erano state avanzate idee progettuali per riqualificare il ponte e renderlo accessibile anche alla circolazione ciclo pedonale, con la realizzazione di un innovativo cavalcavia pedonale a fianco del ponte.
Nel piano triennale delle opere pubbliche 2022-2024 del Comune di Perugia è riportato un finanziamento per il 2023 di 3 milioni per il miglioramento sismico e l’adeguamento funzionale del ponte sul fiume Tevere di Ponte Valleceppi e nel dicembre 2022 è stato reso noto il finanziamento, da parte dell’ex Commissario per la ricostruzione post sisma 2016 Legnini, che nell’elencare le opere finanziate menzionava il ponte stesso.
Considerando oltretutto – prosegue l’odg – che non si conosce il progetto definitivo presentato per la riqualificazione del ponte e che non è chiaro se l’opera realizzata sarà quella ipotizzata in passato dalla Circoscrizione e voluta fortemente dalla cittadinanza, l’odg intende impegnare l’esecutivo a rendere nota la progettazione per la riqualificazione del ponte e a realizzare l’opera così come progettata in passato, non solo con la messa in sicurezza della struttura ma anche con la realizzazione della passerella ciclopedonale.
Il consigliere Zuccherini ha chiesto anche una programmazione attenta dei lavori previsti in quella zona, tenuto conto degli interventi in corso per la Ripa di Pretola, al fine di evitare eccessivi disagi alla circolazione.
Tra gli ospiti è stato sentito l’architetto Cardinali, già consigliere di circoscrizione che si era occupato della questione del ponte. A suo avviso, è auspicabile che nella progettazione relativa al consolidamento si tenga conto della necessità di realizzare anche la passerella per agevolare anche questo intervento.
L’assessore ai lavori pubblici Otello Numerini ha poi fornito alcuni aggiornamenti. Quando sono stati previsti nel piano triennale delle opere pubbliche 3 milioni per il ponte, si contava di accedere a finanziamenti del ministero dell’Interno in base a un bando annuale per città sopra i 25mila abitanti (era quindi necessario inserire l’intervento negli atti programmatori dell’ente). In contemporanea, si attendeva la risposta da parte del Commissario straordinario per la ricostruzione su un finanziamento chiesto nel 2016. E’ quindi arrivata la comunicazione che Perugia aveva ottenuto 2,7 milioni per il miglioramento sismico del ponte. Siccome dal territorio più volte è stata manifestata l’esigenza di portare avanti anche la realizzazione della passerella, nell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche sono state previste risorse per 1,2 milioni dal bilancio comunale per l’adeguamento funzionale in cui rientra anche tale opera. Quanto all’intervento di adeguamento sismico del ponte, la progettazione è in fase di assegnazione. Il prossimo anno sarà affidata anche quella della passerella. Si terrà come sempre conto dell’esigenza di non sovrapporre gli interventi per limitare i disagi della popolazione. I lavori per la messa in sicurezza della Ripa di Pretola, ad ogni modo, dovrebbero terminare prima che inizino quelli per il ponte.
Aperto il dibattito, Gino Puletti (Progetto Perugia) ha sostenuto che alla commissione, in quanto organo politico e non tecnico, non si può chiedere di riprendere una progettazione del passato. Inoltre, l’odg in sostanza chiede di approvare un’opera pubblica già inserita nel piano triennale delle opere pubbliche, quindi è superato.
Anche Michele Cesaro (Forza Italia) ha ritenuto superato il contenuto dell’atto visto che l’amministrazione ha già inserito i progetti in discussione negli strumenti programmatori.
Secondo Croce (IPP), invece, è legittimo chiedere lo stato di un progetto così come ribadire l’annosa istanza della passerella pedonale.
Secondo Erika Borghesi (Pd), con l’odg non si intende dare direttive tecniche, ma aprire un focus sulla situazione viaria di Ponte Valleceppi: un modo per sollecitare sindaco e giunta ad agire. Visto che si preannuncia un intervento positivo e importante per migliorare l’infrastruttura, si chiede semplicemente di non mancare l’opportunità di realizzare un’antica istanza della comunità per rendere il ponte sicuro e funzionale anche dal punto di vista dei pedoni e dei ciclisti.
Puletti ha rimarcato che per la maggioranza l’investimento è, ovviamente, importante: non a caso, l’amministrazione ha concretizzato esigenze annose inserendo l’intervento nel programma triennale. Visto che la maggioranza si è già espressa e ha individuato un percorso, l’odg appare intempestivo e fuori luogo.