Il Consiglio ha deciso dopo un ampio dibattito di rimandare in commissione per approfondimenti l’atto concernente l’individuazione degli Organismi collegiali indispensabili per l’anno 2023 (art. 96 D. Lgs 267/2000).
Prima della discussione la seduta è stata sospesa per consentire alla conferenza dei capigruppo di incontrare una rappresentanza di studenti e consumatori presenti nell’aula.
L’ATTO
Rispetto al 2022 (erano sette gli organismi individuati) – ha spiegato il presidente della I commissione Michele Nannarone – ci sono due novità. Gli uffici competenti in particolare hanno chiesto di confermare i seguenti cinque organismi collegiali indispensabili per l’anno 2023:
commissione comunale per la qualità architettonica ed il paesaggio;
commissione albo d’oro;
forum civico della disabilità;
consulta delle comunità straniere a Perugia;
osservatorio sui rifiuti.
Invece l’U.O. servizi sociali con nota ha riferito “di non ritenere di dover confermare la Consulta studentesca in quanto gli aspetti legati alla rete delle scuole e degli studenti non è di competenza della U.O. Servizi Sociali se non legata a specifiche progettualità o interventi”.
L’U.O. Servizi al Cittadino, dal canto suo, ha comunicato che “Con riferimento alla “Ricognizione organismi collegiali indispensabili di competenza del Consiglio Comunale – deve ritenersi valido quanto riportato nella nota relativa all’ anno 2021 e confermato anche per l’anno 2022. Nella citata nota si evidenziava che: “la Consulta Comunale dei Consumatori ed Utenti non è attualmente attiva e funzionante. Risulta, infatti che la predetta Consulta, rinnovata con atto C.C. n. 85 del 03/05/2010, ha cessato di funzionare nell’anno 2013 e, precisamente il 16/12/2013 (data dell’ultima riunione). Si ritiene, pertanto, la stessa non indispensabile per la realizzazione dei fini istituzionali dell’amministrazione comunale”. In ogni caso gli uffici evidenziano che, con atto C.C. n. 101 del 25/09/2017 è stato deliberato, tra l’altro, di mantenere la Consulta Comunale dei Consumatori ed Utenti e, per il futuro, di modificare il relativo Regolamento che la disciplina introducendo la nomina in seno alla Consulta di un rappresentante di maggioranza e di un rappresentante di minoranza di nomina consiliare e/o l’inserimento della Consulta fra gli organi indispensabili di competenza della Giunta. Tuttavia l’art. 3 della Carta Comunale dei Diritti dei Consumatori ed Utenti, approvata con atto C.C. n.55 del 07/04/2004, dispone che la Consulta Comunale dei Consumatori ed Utenti è istituita presso la Presidenza del Consiglio Comunale. In ogni caso l’attività della suddetta Consulta non è stata mai inserita tra le attività del PEG della U.O. Servizi al Cittadino”.
In sede di seduta di I commissione, infine, sono stati accolti due emendamenti.
Con il primo, presentato dalla consigliera di Progetto Perugia Cristiana Casaioli, si chiedeva di aggiungere all’elenco degli organismi indispensabili la consulta della famiglia il cui regolamento è stato approvato con delibera consiliare del marzo 2020.
Con il secondo, presentato dal consigliere del gruppo Misto Nicola Volpi, si chiedeva di aggiungere all’elenco la consulta dei giovani istituita con delibera dell’agosto 2020.
In ragione dell’accoglimento dei due emendamenti indicati, pertanto, l’elenco degli organismi collegiali indispensabili approvato dal Consiglio è il seguente:
-commissione comunale per la qualità architettonica ed il paesaggio;
-commissione albo d’oro;
-forum civico della disabilità;
-consulta delle comunità straniere a Perugia;
-osservatorio sui rifiuti.
– consulta della famiglia
– consulta dei giovani.
Per Fabrizio Croce (IPP) oggi il Consiglio sta vivendo un corto circuito perché dopo che si è parlato di un organismo che funziona bene (consulta animali), subito dopo si propone l’abrogazione di altri due organismi che riguardano, rispettivamente, gli studenti ed i consumatori, come se fossero un peso. E’ vero che questi organismi non funzionano da tempo, ma ciò solo perché la giunta ha scelto negli anni di non attivarli nonostante siano privi di costi o controindicazioni. Per Croce è necessario, invece, mantenere le due consulte valorizzandole perché svolgono una funzione trasversale interessando vari ambiti e coinvolgendo una larga fetta della popolazione. Ha quindi invitato la maggioranza a tornare sui suoi passi tenendo in considerazione le istanze rappresentate durante l’incontro in conferenza dei capigruppo visto che i due organismi hanno grandi potenzialità.
Secondo Francesco Zuccherini (PD) è anomalo che nel corso di una medesima seduta si utilizzino due pesi e due misure, proponendo da un lato l’abolizione delle consulte degli studenti e dei consumatori visto che non si riuniscono da tempo, e dall’altro, l’introduzione di altre due consulte (della famiglia e dei giovani) parimenti non funzionanti.
In merito alla consulta degli studenti, il consigliere ha sostenuto che la nota degli uffici sia superabile essendo stata emessa da un’unità operativa non competente. Non è un caso, infatti, se il dirigente della segreteria del Consiglio comunale ha espresso parere positivo circa l’emendamento dell’opposizione in commissione che chiedeva la reintroduzione delle consulte degli studenti e dei consumatori. Con ciò confermando che si tratta di una decisione solo politica.
Zuccherini ha ribadito la netta contrarietà quindi alla proposta di atto licenziata dalla commissione ritenendo che le due consulte di cui si chiede l’abrogazione abbiano avuto grande importanza e tanta ancora possano averne ove vi sia la volontà di farle funzionare.
Sì dunque all’attivazione di tutti gli strumenti di partecipazione senza distinzioni politiche.
La capogruppo M5S Francesca Tizi ha ricordato che l’adempimento contenuto nella proposta di delibera trae origine dal Tuel che sancisce l’obbligo di abolire gli organismi che non sono ritenuti indispensabili. Tuttavia non è così nel caso di specie, perché le consulte degli studenti e dei consumatori assumono grande rilievo in termini di partecipazione. Entrambe, purtroppo, non sono state rese operative per volontà degli assessorati competenti, così come è accaduto per il Forum delle disabilità, pur se di quest’ultimo si chiede il mantenimento nell’elenco.
Ciò vuol dire che chi governa la città ha scelto di non confrontarsi con intere categorie.
Nel ritenere incomprensibile la posizione espressa dalla maggioranza in commissione, Tizi ha spiegato che votare per l’abrogazione di due organismi significherebbe cancellarli, compiendo un passo indietro rispetto a quanto già acquisito. Ciò lo si fa perché gli organismi non funzionano, in quanto gli assessorati competenti hanno scelto di non renderli operativi.
Questo è molto grave: invece di correggere un errore, infatti, la maggioranza sceglie di abrogare due organismi per una logica tutta politica ed utilizzando il sistema dei due pesi e due misure.
Non ritenendo corretto tappare la bocca a studenti e consumatori, Tizi ha preannunciato un voto contrario.
Il concetto del “due pesi due misure” è stato confermato da Nicola Paciotti (PD) secondo cui la maggioranza sceglie di trattare diversamente due questioni identiche. Si procede infatti all’abrogazione delle consulte di studenti e consumatori, mentre si introducono, pur se non attivate, quelle della famiglia e dei giovani.
Assurdo secondo il consigliere in particolare che il centro-destra, in contraddizione con quanto sostenuto in passato, decida di assumere una posizione opposta, respingendo il protagonismo effettivo. Ecco spiegata la ragione per cui ha inteso ripresentare l’emendamento che chiede di reintrodurre nell’elenco degli organismi indispensabili la consulta degli studenti e quella dei consumatori.
La capogruppo Pd Sarah Bistocchi ha chiesto alla maggioranza di spiegare che idea abbia della partecipazione: sceglie, infatti, di dire sì legittimamente alla consulta della famiglia, mentre vuole abrogare quella degli studenti e dei consumatori. C’è da chiedersi, a fronte di ciò, se l’Amministrazione operi per simpatie politiche; circostanza sbagliata e non condivisibile.
Se le consulte non sono funzionanti, ha detto, la colpa è del Comune e della giunta che non le hanno attivate; ma non serve abolirle, quanto piuttosto farle funzionare.
Per Bistocchi non si possono tagliare fuori dal dibattito cittadino intere categorie di persone.
Il capogruppo di FI Giacomo Cagnoli ha spiegato che alla base della pratica non c’è alcuna simpatia politica visto che gli uffici hanno evidenziato come le due consulte, di cui si propone l’abrogazione, non si riuniscono rispettivamente dal 2009 e dal 2013.
Evidentemente c’è stato qualcosa nel loro funzionamento e nelle loro caratteristiche che non ha funzionato rendendole non indispensabili.
Cagnoli ha comunque evidenziato che l’eventuale abrogazione della consulta degli studenti non comporterebbe la cancellazione di ogni tavolo di confronto con la categoria giovanile visto che ci sono diversi altri organismi (tra cui ad esempio la consulta dei giovani) che danno voce ad un numero più esteso di cittadini rispetto ai soli studenti.
In ogni caso alla luce del dibattito e dell’audizione delle categorie interessate ha proposto di rinviare in commissione la pratica per approfondimenti.
Posizione condivisa da Zuccherini e Nannarone e poi votata all’unanimità dal Consiglio.