La II (Bilancio) e III (urbanistica) commissione consiliare, presiedute rispettivamente da Alessio Fioroni e Cristiana Casaioli, hanno approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dai gruppi PD e IPP su: Misure di intervento finalizzate al sostegno della popolazione di Sant’Orfeto, Rancolfo e Tavernacce colpita dal sisma del 9 marzo 2023.
Hanno partecipato alla seduta l’assessore alla protezione civile Luca Merli, il dirigente U.O. servizi finanziari Stefano Baldoni e un rappresentante del Comitato Rinascita 9 Marzo.
Illustrando l’atto, Erika Borghesi e Sarah Bistocchi hanno ricordato che Il 9 marzo 2023 una scossa di terremoto di magnitudo 4.6 ha colpito le zone di Sant’Orfeto, Rancolfo e Tavernacce nel Comune di Perugia e quelle di Pierantonio e Pian d’Assino nel Comune di Umbertide, provocando danni a numerose abitazioni e lo sfollamento di circa 800 persone.
Dai sopralluoghi compiuti nell’immediatezza del sisma è emerso che circa l’80% delle abitazioni interessate è risultato inagibile, con ciò costringendo i residenti ad abbandonarle.
Con delibera del Consiglio dei Ministri del 6 aprile 2023 è stato dichiarato lo stato di emergenza e sono stati stanziati 3.750.000 euro per finanziare interventi di assistenza alla popolazione nonché di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche nei centri interessati.
Il 30 giugno 2023 è iniziata l’erogazione del CAS, il contributo autonoma sistemazione, cioè un sostegno economico che consente di pagare l’affitto dello stabile dove si risiede temporaneamente in sostituzione dell’abitazione resa inagibile dalle scosse.
Con l’obiettivo di velocizzare l’iter della ricostruzione – sostengono i proponenti – sono stati presentati degli emendamenti alla finanziaria dai senatori Verini e Boccia che proponevano di inserire i territori terremotati dal sisma del marzo 2023 nell’area del cratere del sisma del 2016; tuttavia tali proposte non sono state accolte.
I cittadini delle aree colpite, si evidenzia nel testo, hanno costituito un comitato con l’obiettivo di seguire i lavori delle istituzioni e favorire una rapida ricostruzione; tra le proposte avanzate quella di inserire nel Def (documento di economia e finanza) nazionale il cratere del sisma di Pierantonio. Soluzione che i proponenti, tuttavia, ritengono non adeguato visti i tempi lunghi di attuazione.
Ci sono numerose criticità nelle zone colpite dal sisma – spiegano i proponenti – e un malcontento generale dei cittadini residenti in queste aree, che si sentono abbandonati dalle istituzioni poiché, a distanza di circa un anno, si trovano ancora nell’impossibilità non solo di rientrare nelle loro case ma anche di iniziare i lavori di ristrutturazione.
Alla luce delle premesse fatte, i gruppi PD e IPP impegnano l’Amministrazione:
-a intervenire presso la Regione Umbria, il Governo e il Parlamento affinché possano essere messe in campo tutte le azioni e le misure necessarie a garantire una celere e adeguata ricostruzione, ad estendere l’ambito di applicazione delle norme emanate a seguito degli eventi sismici del 2016, che hanno colpito le Regioni Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio, anche ai Comuni di Perugia e di Umbertide danneggiati dall’evento del 9 marzo 2023, di modo che le popolazioni di queste aree possano tornare il prima possibile nelle loro abitazioni ed evitare così lo spopolamento di queste zone;
-a intervenire presso la Regione Umbria affinché provveda, anche con fondi propri, all’istituzione di un fondo straordinario per le popolazioni perugine di Sant’Orfeto, Rancolfo e Tavernacce, e quelle umbertidesi di Pierantonio e Pian d’Assino, per arginare le difficoltà economiche e la difficile situazione che coinvolge larga parte della popolazione di tali territori;
-ad adoperarsi affinché un apposito provvedimento legislativo, nazionale e/o regionale, preveda la sospensione del pagamento di mutui e imposte per le popolazioni perugine di Sant’Orfeto, Rancolfo e Tavernacce, e quelle umbertidesi di Pierantonio e Pian d’Assino, colpite dal sisma del 9 marzo 2023, nel periodo di transizione fino all’erogazione del contributo per la ricostruzione;
-a richiedere all’Ufficio Regionale della ricostruzione che si faccia un’ulteriore verifica circa lo stato degli edifici dichiarati inagibili a seguito dei primi sopralluoghi nelle zone terremotate, in modo da poter accertare con maggiore attenzione e senza la pressione del sisma in corso la situazione di tali edifici;
-ad istituire, congiuntamente alla Regione Umbria, un ufficio o un punto di ascolto che possa aiutare le persone colpite dal sisma nello svolgimento di tutte le pratiche burocratiche necessarie ad ottenere sgravi o esoneri e a garantire una agevolazione dei servizi alle persone.
***
A nome del comitato è intervenuto Roberto Fucsina che ha espresso i sentimenti delle persone colpite dal sisma. Fattore cruciale – ha sottolineato – è il tempo perché il suo trascorrere incide sulla capacità di una comunità di essere resiliente. Per questo si è pensato all’acquisizione della cornice normativa del terremoto 2016.
L’assessore alla protezione civile Luca Merli ha ricordato che il drammatico evento è stato gestito senza danni alle persone e ha ringraziato la macchina che si è messa in moto nella prima fase dell’emergenza, quando si sono mobilitati vigili del fuoco, Croce Rossa e tutto il sistema pubblico e di volontariato della Protezione civile. La sera stessa le persone costrette a lasciare le loro case hanno trovato nei cva un riparo e un servizio mensa. Oltre alla prima accoglienza, è stato chiesto lo stato di emergenza, riconosciuto a inizio aprile, con il successivo arrivo dei fondi per i contributi di autonoma sistemazione e di prima emergenza (circa 3,7 milioni). Contemporaneamente sono partite le indagini Aedes per la stima delle inagibilità: a fronte di 502 rilievi, nel nostro comune sono risultati 168 immobili inagibili. La presidente della Regione ha chiesto al governo la possibilità di inserire nel cratere 2016 gli eventi del 9 marzo. Purtroppo, con quello di Ancona, le risorse necessarie si stimano intorno a 600milioni, somma attualmente difficile da erogare. E’ quindi stata chiesta la proroga dello stato di emergenza per poter contare sui contributi. Merli ha anche ricordato che può essere usato il bonus 110 rafforzato, ma in alternativa agli eventuali contributi per la ricostruzione: si tratta di scelte tecniche che competono alla valutazione dei singoli interessati.
Quanto ai mutui, l’art. 5 di un’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile (n. 987 del 20 aprile 2023) li sospende. Merli ha peraltro assicurato che tutto ciò che è possibile, alla luce delle normative, per alleviare le tasse locali sarà fatto.
Riguardo agli ultimi impegni previsti nell’odg, secondo l’assessore riaprire la procedura potrebbe allungare ulteriormente i tempi, mentre l’ipotesi di un punto di ascolto è percorribile, anche in sinergia con le altre istituzioni. In questo momento – ha concluso – è importante lavorare in un’unica direzione per accelerare la ricostruzione e l’impegno dell’amministrazione a portare a compimento questo intervento c’è.
Il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni ha proposto di emendare l’atto al fine di evitare riferimenti a questioni che potrebbero ingenerare dei contrasti politici tra differenti schieramenti. E’ il caso dei due punti delle premesse dell’atto che fanno riferimento agli emendamenti presentati alla legge finanziaria da esponenti del PD o della frase “sentimenti di abbandono” contenuta nel testo che non rende giustizia a tutti coloro che si adoperati fin da subito per cercare di sostenere ed aiutare la popolazione colpita dal sisma.
Sugli impegni, Mattioni ha espresso condivisione per tutti i punti del dispositivo, ad esclusione del quarto (a richiedere all’Ufficio Regionale della ricostruzione che si faccia un’ulteriore verifica circa lo stato degli edifici dichiarati inagibili) in quanto tale circostanza rischia di far allungare i tempi del processo di ricostruzione.
Gli emendamenti proposti (premesse e quarto punto del dispositivo) sono stati in larga parte accolti dai proponenti.
E’ stato condiviso, invece, di riformulare la parte delle premesse relativa al riferimento al malcontento dei cittadini nel seguente modo: Ci sono numerose criticità nelle zone colpite dal sisma e c’è una forte preoccupazione dei residenti in queste aree poiché a distanza di circa un anno si trova ancora nell’impossibilità non solo di rientrare nelle loro case ma anche di iniziare i lavori di ristrutturazione”.
Il consigliere Michele Cesaro (FI) ha chiesto di rinviare la votazione dell’atto ritenendo che vi siano delle imprecisioni nel testo che necessitano di essere corrette al fine di migliorare il contenuto dell’odg. Cesaro
I proponenti, avendo già accolto gli emendamenti della maggioranza, hanno chiesto di procedere subito alla votazione dell’atto.