I Gruppi consiliari di centro sinistra Partito Democratico, Rete Civica Giubilei e Idee Persone Perugia hanno depositato oggi un ordine del giorno volto all’eliminazione della “tampon tax” presso le farmacie perugine: niente più Iva al 22% sull’acquisto di assorbenti e mooncup, una aliquota che paragona un oggetto essenziale per la vita delle donne ad un bene di lusso. Al contrario, il ciclo non è una scelta, e gli assorbenti sono un bene primario. E come tali vanno trattati.
I numeri sono impietosi: l’Italia, stando al Global Gender Gap Index, sui temi dell’equità di genere è al 76esimo posto dei 153 censiti a livello mondiale, e 17esima in Europa. La pandemia ha aggravato un contesto già difficile – basti pensare che dei 101mila posti di lavoro persi, 99mila erano occupati da donne – mentre lo smart working ha spesso aumentato il carico di lavoro che grava sulle loro spalle.
Da qui la richiesta di abolizione dell’aliquota per i prodotto sanitari femminili sul territorio perugino, che fa eco alla richiesta già presentata dal Gruppo del Partito Democratico alla Regione Umbria: da parte delle Istituzioni serve il massimo impegno per abbattere il costo di quella che non è una scelta, ma una necessità, rendendo paradossale e non più accettabile l’applicazione dell’aliquota massima a tali prodotti.
Diversi paesi in Europa e nel mondo si sono già mossi in questa direzione, cancellando o riducendo drasticamente la “tampon tax”. Occorre che anche l’Italia si allinei ad un contesto internazionale che mostra sempre più attenzione per le questioni di genere: Firenze è stato il primo capoluogo italiano ad aver abolito tale imposta, e altri Comuni hanno già fatto lo stesso.
Questa scelta da parte del Comune di Perugia garantirebbe un importante risparmio economico, specie per le famiglie monoreddito o in situazioni di difficoltà, nonché opererebbe un concreto passo avanti verso una parità di genere sempre più urgente, in linea con gli obiettivi europei e delle più alte istituzioni mondiali.
Di seguito l’ordine del giorno:
Oggetto: Protocollo con Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Umbria, Assofarm Umbria e Federfarma Umbria per l’abolizione della “tampon tax” nelle farmacie perugine.
PREMESSO CHE:
• Secondo il Global Gender Gap lndex, sui temi dell’equità di genere, l’Italia si piazza al 76esimo posto tra i 153 censiti e al l7esimo sui 20 dell’Europa Occidentale (dopo di noi solo Grecia, Malta e Cipro). La pandemia ha solamente aggravato una situazione già di per sé non invidiabile. L’ultimo dato lstat riferisce che dei 101.000 posti di lavoro persi a dicembre 2020, 99.000 erano femminili, e lo stesso smartworking, nel caso delle donne, ha spesso contribuito ad aumentare il loro carico di lavoro. Non è certo un caso se la parità di genere figura tra i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 Onu, per assicurare al Pianeta uno sviluppo sostenibile;
• Uno dei temi al centro del dibattito che riguarda l’equità di genere è quello legato al costo, in particolare alla tassazione, degli assorbenti. Infatti, i movimenti femministi e numerose associazioni sono da tempo in prima linea per l’abolizione della “tampon tax”, in base al principio per cui il ciclo mestruale non è una scelta, come non è una scelta il dover acquistare gli assorbenti. L’applicazione a questi prodotti dell’aliquota massima è un paradosso non più accettabile;
VALUTATO CHE:
• Esistono quattro aliquote IVA attualmente in vigore nel nostro Paese:
– IVA al 4% (aliquota minima), applicata alle vendite di beni di prima necessità come generi alimentari (pane, farina, pasta, latte fresco, riso), stampa quotidiana e periodica, e altro;
– IVA al 5% (aliquota minima), in cui rientrano, recentemente, anche gli assorbenti ma solo se biodegradabili e compostabili, una parte risibile di quelli usualmente in commercio e normalmente utilizzati da milioni di donne in Italia, frutto di un emendamento al Decreto legge Fisco approvato dalla Commissione Finanze della Camera;
– IVA al 10% (aliquota ridotta), applicata ai servizi turistici come alberghi, bar, ristoranti e altri prodotti turistici, nonché a determinati prodotti alimentari e a particolari operazioni di recupero edilizio;
– IVA al 22% (aliquota ordinaria), da applicare in tutti i casi in cui la normativa non prevede le aliquote di cui sopra;
• Dalla scelta dell’IVA al 22% che grava sugli assorbenti ne deriva una loro equiparazione ai beni ordinari, come se fossero considerati un bene di lusso, visto che sono soggetti, ad esempio, alla stessa tassazione di una bottiglia di superalcolico. Ma avere il ciclo non è né un lusso né una scelta, e gli assorbenti rappresentano una necessità per ogni donna;
CONSIDERATO CHE:
• In diversi Paesi dell’Europa e del mondo, i prodotti sanitari femminili non solo hanno un costo minore, ma addirittura sono forniti gratuitamente ad alcune fasce della popolazione: ad esempio in Scozia alle studentesse di scuole medie, superiori e università vengono distribuiti a titolo gratuito insieme ad altri prodotti sanitari femminili di prima necessità all’interno di un programma da 5,2milioni di sterline finalizzato a combattere la “povertà mestruale”. Ma anche la Francia ha ridotto la “tampon tax” a dicembre 2015, passando dal 20% al 5,5%; stessa cosa accade in Belgio, dove si è passati dal 21% al 6% nel 2018. Il governo britannico nel 2000 ha ridotto drasticamente la tassazione sui prodotti per l’igiene femminile (dal 20% al 5%), mentre l’Irlanda non applica sovrattasse sugli assorbenti;
• Fuori dall’Europa, il Canada ha provveduto ad abolire l’imposta nel 2015, così come lo Stato di New York nel 2016. In Australia nel 2018 si è passati da un’aliquota del 10% alla sua totale eliminazione, dopo 18 anni di proteste. L’abolizione dell’imposta è stata attuata anche in Maryland, Massachusetts, Minnesota, New Jersey e Pennsylvania. Anche il Kenya ha ridotto la “tampon tax”, iniziando anche a distribuire gratuitamente gli assorbenti nelle scuole, e in India, a seguito di accese proteste, dal 2018 si è provveduto alla sua eliminazione;
EVIDENZIATO CHE:
• Si stima che in Italia ogni mese 21 milioni di donne acquistino assorbenti, e che ogni anno vengano venduti 2,6 miliardi di euro di salviette igieniche, con IVA al 22%;
• In base agli ultimi dati disponibili, ogni donna (escludendo eventuali gravidanze) consuma in media almeno 12 mila assorbenti, con una spesa media annuale di circa 126 euro, di cui 22,88 euro vanno allo Stato come imposta aggiuntiva;
• Una riduzione dell’aliquota non solo comporterebbe un risparmio economico importante, specie per le famiglie monoreddito o in situazione di difficoltà, ma rappresenterebbe una vera svolta politica, che devono operare le Istituzioni: occorre mostrare maggior attenzione e sensibilità verso il mondo femminile, oltre ad apportare un contributo all’uguaglianza di genere, in linea anche con gli obiettivi europei e delle più alte istituzioni mondiali in tema di parità di genere;
• Firenze è il primo capoluogo di Regione in Italia ad aver eliminato del tutto l’imposta sugli assorbenti: infatti, le farmacie comunali potranno ora vendere tali beni senza alcuna tassazione. Ma non è il primo Comune a muoversi in tale direzione: diverse altre amministrazioni comunali hanno già provveduto ad abolire l’imposta di valore aggiunto per questi prodotti;
• Posto che le farmacie comunali hanno un fine sociale ed un bilancio sociale per l’erogazione dei servizi ai cittadini, e che un’azione di questo tipo sarebbe in linea con tali finalità, rimane comunque fondamentale il coinvolgimento anche delle farmacie private presenti nel nostro territorio;
SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:
• A sottoscrivere un Protocollo con Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) Umbria, Assofarm Umbria e Federfarma Umbria, al fine di abolire la tassazione IVA del 22% sull’acquisto degli assorbenti e dei mooncup in vendita presso le farmacie perugine, predisponendo un minor margine di guadagno su questi prodotti a favore di un risparmio delle utenti, per permettere loro di poter acquistare questo bene primario ad un prezzo più congruo e più equo;
• Ad impegnare l’Azienda Speciale Farmacie di Perugia (AFAS) ad effettuare, fin da subito, le agevolazioni esposte in premessa, abolendo la “tampon tax”, in linea anche con gli obiettivi europei e delle più alte istituzioni mondiali in tema di parità di genere.