Si è tenuto nella giornata di martedì 19 settembre, il Consiglio comunale “Grande” dedicato al tema della sanità umbra e perugina in particolare, per fare il punto sulla situazione nella nostra regione ed ascoltare le voci dei cittadini e degli addetti ai lavori.
L’importanza e l’urgenza dell’argomento – spiega Nicola Volpi, capogruppo del gruppo Misto – è stata confermata dalla significativa partecipazione al dibattito che ha fatto registrare ben oltre 30 interventi.
Alla fine i numerosi partecipanti, in aula e collegati in diretta streaming, hanno potuto ascoltare le relazioni dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto e del direttore generale Massimo D’Angelo.
“Quella di martedì è stata una bella pagina di democrazia – commenta Volpi – che conferma come il consiglio comunale sia la massima sede cittadina del confronto e del dibattito democratici. Il fatto che tutto questo sia avvenuto in sala dei Notari, cuore istituzionale della città di Perugia, è stato un aspetto che ha ulteriormente impreziosito l’appuntamento. Come consiglieri comunali abbia deciso di ascoltare, per comprendere al meglio quale è la percezione della sanità umbra da parte dei cittadini. Sono emerse, come era inevitabile che fosse, delle problematiche ma anche delle note positive, tra cui, in particolare, la professionalità e l’impegno degli operatori sanitari, in prima linea negli anni della pandemia ed ancora oggi punto di riferimento per la cittadinanza”.
Volpi esprime l’auspicio che si continui a lavorare ed investire sulla sanità umbra perché la salute dei cittadini deve rimanere obiettivo prioritario per le istituzioni.
“In questo contesto accogliamo con favore quanto riferito in aula dall’assessore Coletto che ha rappresentato la richiesta della giunta regionale al Governo di accrescere il fondo sanitario per l’Umbria di 150 milioni; risorse che garantirebbero la possibilità di fornire servizi migliori all’utenza. Positivi anche i progetti finanziati nell’ambito del pnrr citati dal direttore D’Angelo che consentiranno di aumentare il numero delle case e degli ospedali di comunità nonché le centrali operative territoriali”.