Si è svolto a Palazzo dei Priori nel pomeriggio del 20 novembre il primo Consiglio comunale aperto promosso per presentare l’attività svolta dall’Osservatorio rifiuti del Comune di Perugia ai consiglieri e alla cittadinanza.
Il presidente del Consiglio Nilo Arcudi ha ricordato il senso della seduta odierna che consente all’assise di aprirsi alla comunità e di interloquire su temi di rilevanza con associazioni, operatori, ecc. La scelta dell’Amministrazione di istituire l’osservatorio – ha spiegato Arcudi – è stata una scelta significativa di apertura e partecipazione che oggi trova ulteriore conferma.
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Questa l’attuale composizione dell’Osservatorio. Rappresentanti istituzionali: Aldo Preiti, delegato del sindaco; Gino Puletti, consigliere comunale di maggioranza; Fabrizio Croce, consigliere comunale di minoranza. Rappresentanti delle associazioni: Fabrizio Ercolanelli (portavoce) – Zero Waste Italy; Damiano Marinelli – Unione nazionale consumatori Umbria; Cristina Rosetti – Movimento difesa del cittadino; Annarita Guarducci, Coordinamento regionale Umbria Rifiuti Zero – Crurz; Luca Tonzani – Umbria Next; Valeria Passeri – Comitato I Molini di Fortebraccio; Valentina Bonaca – Noi Cittadini; Gabriele Castagnoli – Legambiente Circolo Perugia-Valli del Tevere; Maria Luigia D’Amone – Osservatorio Borgogiglione.
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Il portavoce dell’osservatorio Fabrizio Ercolanelli ha illustrato la relazione “frutto di un intensa attività, contraddistinta da numerose audizioni, raccolta e analisi di dati e individuazione delle tante buone pratiche presenti in Italia”, che, dopo una descrizione dello stato dell’arte, giunge a individuare i punti di forza e di debolezza del sistema di raccolta e di gestione dei rifiuti nel territorio comunale.
Questi i punti di forza evidenziati: la previsione di un’ulteriore diffusione delle casette dell’acqua; la percentuale di raccolta differenziata che nel 2021 si attesta attorno al 71 per cento, superiore, anche se di poco, alla media regionale; la percentuale di raccolta dell’83 per cento ottenuta nel 2021 dal sistema di raccolta aggiuntivo Raccoglincentro; l’elevata qualità che caratterizza l’organico raccolto nella zona del centro storico e nella città compatta (con una percentuale di materiale non compostabile inferiore al 5 per cento); la riduzione delle frequenze di raccolta della frazione plastica nella zona Tris a seguito del passaggio dalla raccolta multi materiale del vetro alla raccolta monomateriale; l’attribuzione della fascia di qualità più alta (la prima) da parte del consorzio Comieco alla carta e al cartone raccolti nel comune di Perugia; attribuzione della fascia di qualità B, con percentuale di frazione estranea inferiore al 2%, attribuita da Coreve alla raccolta del vetro monomateriale; possibilità di conoscere il numero di utenti che effettuano il compostaggio domestico grazie all’istituzione dell’albo dei compostatori e al censimento effettuato dal gestore del servizio; l’attivazione del servizio di raccolta domiciliare dei prodotti sanitari assorbenti che consente agli utenti di raccogliere tale tipologia di rifiuto separatamente dal resto, evitandone così lo smaltimento nel contenitore dell’organico.
Seguono i punti di debolezza individuati.
Anzitutto, il quantitativo pro capite di rifiuti prodotti nel Comune di Perugia negli ultimi anni si attesta ad un valore superiore alla media regionale e alla media del sub-ambito 2. Negli ultimi 3 anni, inoltre, la percentuale di raccolta differenziata è rimasta stabile al dato del 2019: l’unico modo per incrementare il livello di intercettazione dei rifiuti – nota l’Osservatorio – garantendo al contempo la qualità della raccolta è sostituire il modello stradale ancora presente in alcune zone con il porta a porta. Le 10 Ecoisole informatizzate presenti nell’area compatta, in base alla relazione, hanno una funzione irrilevante nell’intercettazione dei rifiuti e incentivano la produzione di secco residuo. La qualità della frazione organica raccolta nella Zona TRIS del Comune di Perugia è definita “scadente” avendo una percentuale media di materiale non compostabile che si attesta attorno al 15%. Nella raccolta della frazione secca residuale – viene ancora evidenziato – sono presenti percentuali importanti di rifiuti organici e verde, carta e cartone, tessili sanitari e non sanitari e imballaggi in plastica che non riescono ad essere intercettati con la raccolta differenziata. Si evidenzia anche il fatto che “l’indice di riciclo sia a livello regionale che comunale non viene calcolato”. Secondo l’ultimo calcolo effettuato da Arpa Umbria nel 2018, per le materie plastiche si era raggiunto solo il 21% di indice di riciclo, dato nettamente al di sotto degli obiettivi europei. “Si deve agire per ridurre drasticamente la produzione di rifiuti plastici, nonché per aumentare sia la quantità dei rifiuti plastici da intercettare che la loro qualità”, nota quindi l’Osservatorio.
Quanto all’olio esausto intercettato, “è circa il 10% di quello realmente prodotto”, sicché “risulta evidente che gli attuali punti di raccolta non risultano sufficienti” e “si deve intervenire prontamente per migliorare l’intercettazione”, visto che tale rifiuto, se disperso nell’ambiente è altamente dannoso. Secondo l’Osservatorio, inoltre, Gesenu non comunica i proventi ottenuti dalla vendita dell’olio esausto né quelli ottenuti dalla vendita dei Raee.
Altra doglianza: “i materiali assorbenti raccolti con il sistema domiciliare vengono smaltiti in discarica perché in Umbria non è presente una impiantistica di trattamento capace di ottenere, dai predetti rifiuti, cellulosa e materie plastiche da immettere nel mercato come materia prima seconda”.
E, ancora, l’Osservatorio rileva che sono ancora presenti 270 cassonetti stradali per la raccolta del secco residuo; 24.431 tra cassonetti e bidoni carrellati, inoltre, sono sprovvisti di tag, mentre gli automezzi dedicati alla raccolta difettano di dispositivi Gps e di sistemi per la lettura dei tag Rfid fissi, una situazione che rende impossibile il passaggio alla tariffazione puntuale.
In conclusione si nota che “non si hanno informazioni relative alla quantità e qualità dei rifiuti raccolti presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia” e che all’interno dei grandi plessi (Rocca Paolina e Palazzo dei Priori) non è stato ancora aggiornato il codice colori dei cassonetti.
In conclusione, viene offerta all’attenzione dei consiglieri e della cittadinanza una serie di proposte operative.
-Estensione del modello porta a porta su tutto il territorio – Nello specifico si propongono due interventi. Il primo è la sostituzione del modello di raccolta stradale nell’area di Ponte San Giovanni, Ponte della Pietra e San Sisto con un sistema di raccolta porta a porta per le principali frazioni merceologiche, dotando i contenitori del secco residuo di tag per la lettura dei conferimenti, aggiornando il codice colori dei cassonetti e installando, sui mezzi dedicati alla raccolta, strumenti per la lettura dei tag. Nella zona denominata TRIS, inoltre, l’Osservatorio propone l’eliminazione dei contenitori stradali per la raccolta dell’organico e la dotazione delle utenze domestiche con il mastello per la raccolta dell’organico porta a porta. I mastelli per la raccolta del secco residuo dovranno essere dotati di tag per l’applicazione della tariffazione puntuale.
-Passaggio alla Tariffazione puntuale – La tariffa deve incentivare le buone pratiche e premiare i cittadini e le imprese che minimizzano il quantitativo di rifiuto residuo prodotto. Con tale modello organizzativo, il Comune di Perugia potrebbe superare l’80% di raccolta differenziata, con un indice di riciclo di gran lunga superiore al 65%, che è l’obiettivo minimo previsto dell’Unione Europea.
-Prevenzione della produzione dei rifiuti – A tal fine si propongono interventi volti a ridurre il quantitativo di rifiuti da intercettare e da gestire con una notevole riduzione dei costi di raccolta, trattamento e smaltimento e allo stesso tempo la generazione di nuovi posti di lavoro (es. estensione e diffusione del compostaggio domestico, diffusione del compostaggio di comunità, sostituzione, nelle sagre e feste, delle stoviglie e posaterie usa e getta con stoviglie e posaterie riutilizzabili, lotta allo spreco alimentare etc.).
-Efficientamento delle isole ecologiche – Si propone, in primo luogo, di effettuare uno studio per verificare se il numero di quelle presenti sia sufficiente per intercettare i flussi di rifiuti prodotti e in caso contrario individuarne il numero e zona più idonea dove realizzarli e, in secondo luogo, di migliorane la gestione incrementando l’orario di apertura al pubblico ed effettuando una campagna informativa.
-Centri di riuso – Devono essere realizzate, dove possibile, delle strutture accanto alle isole ecologiche da adibire a centri per il riuso che abbiano uno spazio sufficiente ad accogliere le varie tipologie di oggetti e materiali che possono essere sottratti allo smaltimento ed essere intercettati prima di entrare all’interno dell’isola ecologica. Va data la possibilità, ai gestori dei centri del riuso, di creare laboratori (ad esempio di falegnameria, ciclofficina, sartoria, riparazione di elettrodomestici) per la riparazione e restyling degli oggetti intercettati.
-Implementare l’intercettazione dell’olio esausto e la sua valorizzazione – Si propone al riguardo di organizzare una raccolta porta a porta per gli oli esausti, prevedendo una frequenza di raccolta appropriata e sostenibile dal punto di vista economico.
-Aumentare il livello di intercettazione e migliorare la valorizzazione economica dei Rifiuti elettrici ed elettronici;
-Intercettazione dei rifiuti tessili;
-Promuovere una Perugia Plastic Free;
-Estendere l’intercettazione dei rifiuti tessili sanitari tramite una raccolta porta a porta su tutto il territorio del Comune di Perugia;
-Coinvolgimento della cittadinanza;
-Coinvolgimento delle attività commerciali;
-Adesione alla campagna nazionale “A Buon Rendere – molto più di un vuoto” – E’ l’iniziativa, lanciata dall’Associazione Comuni Virtuosi insieme alle organizzazioni partner, che si prefigge di favorire la transizione verso un’economia circolare nel settore degli imballaggi.
-Implementare le analisi merceologiche sul rifiuto secco residuo;
-Indagini di Soddisfazione dell’utenza;
-Nuova metrica legata al rifiuto secco residuo pro-capite prodotto – Vanno inseriti degli obiettivi calcolati sul quantitativo di secco residuo pro capite prodotto all’interno del Comune di Perugia.
INTERVENTI E DIBATTITO
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Per Auri è intervenuto il direttore Giuseppe Rossi che ha rivolto un invito alla prudenza nell’analisi e gestione dei dati sul tema. In senso generale il direttore ha rimarcato che è il sistema di raccolta che determina l’aumento o meno della quantità e qualità dei rifiuti raccolti. Certamente in tale contesto il porta a porta assume un valore decisivo, permettendo di selezionare meglio i rifiuti. Rossi ha definito ingeneroso il giudizio sulle raccolte informatizzate, spiegando che il porta a porta non va abbandonato, bensì integrato con procedure di informatizzazione. Circa la tariffazione puntuale ha parlato di strumento molto importante che, tuttavia, da non solo non può bastare per ridurre i costi se non nel lungo termine.
In rappresentanza di Gesenu sono intervenuti il direttore operativo Massimo Pera ed il responsabile business unit impianti Alessio Lutazi.
Pera ha rimarcato che Gesenu sta continuando a lavorare su tre temi centrali: prevenzione sulla produzione di rifiuti, aumento della percentuale di raccolta differenziata e della qualità della stessa grazie a nuovi servizi, rinnovo degli impianti, quest’ultimo decisivo per il sistema perché i rifiuti devono trovare una destinazione.
Tra i punti virtuosi presenti a Perugia Pera ha posto l’accento sul centro di riuso di San Marco, sorto nel 2019, la cui attività deve essere ulteriormente valorizzata e che già oggi tocca i 3800 pezzi raccolti. Sul centro storico Pera ha ricordato che recentemente Gesenu ha potenziato il sistema del raccoglincentro, efficientando le linee con tre ulteriori fermate; inoltre è stata effettuata una nuova campagna informativa con contestuale consegna delle attrezzature a chi si è recato presso lo stand del centro storico.
In corso c’è ora l’estensione della raccolta domiciliare nelle aree non servite onde migliorare ancora la percentuale della differenziata. Quanto alla qualità dell’organico, sulla base dei nuovi criteri di determinazione introdotti dalla Regione, il direttore ha riferito che Perugia si attesta in una buona percentuale il 6,6% (seconda fascia di qualità).
Altre azioni di Gesenu: una campagna specifica dedicata alla plastica compostabile, rifiuto che oggi non va più in discarica, ma viene al contrario del tutto recuperato.
Tra gli investimenti dell’azienda Pera ha ricordato la nascita del polo logistico di Ponte Felcino sorto a gennaio che ha consentito di superare la promiscuità dell’impianto di Ponte Rio.
Ad illustrare i significativi investimenti compiuti sugli impianti è stato Alessio Luzati.
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Aprendo il dibattito Fabrizio Croce (IPP) ha espresso soddisfazione per la seduta odierna che consente al Comune di Perugia di effettuare un salto di qualità in termini di partecipazione e confronto. Dalla relazione – ha continuato – emerge un’esigenza che concerne il potenziamento dell’informazione e della sensibilizzazione verso i cittadini, ossia la prevenzione, fondamentale per raggiungere risultati virtuosi.
Entrando nel dettaglio di alcuni passaggi della relazione, Croce ha rimarcato che il tema della raccolta Rae (rifiuti elettronici) richiede nuove azioni visto che a Perugia i dati non sono buoni. Si tratta quindi di un tema su cui molto si può fare proprio in termini di maggiore informazione visto che i cittadini non conoscono le regole di conferimento (si pensi alle tanto diffuse sigarette elettroniche).
Il capogruppo ha spiegato che tra le attività svolte dall’osservatorio vi è stata anche la raccolta delle buone pratiche diffuse in Italia e nel mondo; pratiche che potrebbero essere importate a Perugia. Per compiere un definitivo salto di qualità circa la raccolta differenziata Croce ha segnalato l’esigenza di introdurre il sistema porta a porta dove ancora oggi vige la raccolta tris.
Gino Puletti (Progetto Perugia) ha concordato sul fatto che l’osservatorio è uno strumento utile ed importante per il Comune di Perugia, ove, peraltro, vengono analizzati i dati direttamente forniti dagli enti presenti sul territorio. Su questo, pertanto, ha auspicato una sempre maggiore collaborazione e precisione.
Dal punto di vista politico ha spiegato che non si deve temere il ruolo degli organismi di partecipazione quando questi, come l’osservatorio, sono condotti in maniera seria e scrupolosa, essendo utili per contribuire a migliorare i servizi.
Per Nicola Paciotti (PD) il lavoro svolto dall’osservatorio è stato importante e deve proseguire ancora; oggi tale impegno trova un giusto e doveroso riconoscimento all’interno del Consiglio comunale. Sui dati Paciotti si è soffermato su uno di essi da lui considerato particolarmente preoccupante. Il riferimento è al 79% del secco residuo consistente in rifiuti che potrebbero essere riciclati se correttamente conferiti. Su questo occorre lavorare potenziando l’informazione e la sensibilizzazione delle buone pratiche.
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La seduta consiliare è stata conclusa dall’intervento dell’assessore all’ambiente Otello Numerini che ha riconosciuto come la partecipazione sia per un amministratore un tema difficile; tuttavia quando la stessa viene fatta come nel caso dell’osservatorio, ossia tramite un organismo che ha avuto un approccio propositivo e corretto, tutto diventa più facile.
La relazione dell’osservatorio – ha rimarcato – fotografa perfettamente la situazione di Perugia evidenziando limiti che sono ben noti ma anche i punti di forza esistenti.
L’assessore ha riferito che uno dei punti di debolezza segnalati, ossia la persistenza della raccolta stradale nei quartieri di Ponte San Giovanni, Castel del Piano e San Sisto, sta per diventare almeno in parte punto di forza, visto che, grazie ai fondi del pnrr, a Ponte San Giovanni sta per partire la raccolta porta a porta, la cui ambizione è di portare la percentuale della differenziata al 75%, ripristinando nel quartiere una situazione di decoro.
Sulle fontanelle dell’acqua si sta lavorando: già oggi sono 10, ma a breve se ne aggiungeranno altre due (San Sisto e Mugnano) ed una terza (Colle Umberto) è in progettazione. Grazie ad un finanziamento Auri, tuttavia, se ne installeranno in futuro altre 5.
Nelle intenzioni dell’Amministrazione, ha continuato, vi era la volontà, intercettando fondi pnrr di passare all’informatizzazione dei mastelli e bidoncini onde favorire l’introduzione della tariffa puntuale. Purtroppo tale progetto non è stato ammesso a finanziamento determinando lo slittamento dell’azione che tuttavia rimane un obiettivo.
Nel chiedere prudenza circa l’effettuazione dei paragoni tra città, avendo ognuna di esse proprie caratteristiche, Numerini ha riferito che in questi ultimi anni si è lavorato per cercare un equilibrio tra investimenti e costo del servizio, visto che i primi influenzano profondamente il secondo. Molto è comunque stato fatto: sostituzione cassonetti in centro storico, estensione raccolta porta a porta, potenziamento raccoglincentro, aumento campane stradali per raccolta vetro ecc.
In merito, infine, alla sperimentazione in alcune zone delle modifiche al calendario della raccolta tris, Numerini ha riferito che la stessa non ha fatto registrare ricadute negative consentendo per l’effetto un efficientamento che determinerà in futuro conseguenze positive sulla tariffa.