Articolo a cura dei gruppi Pd e Idee Persone Perugia
Riceviamo e pubblichiamo:
“Fa discutere – spiegano i gruppi PD e IPP – in città la notizia di queste settimane che sarà proprio Perugia ad ospitare quest’anno il tradizionale appuntamento della RAI “L’anno che verrà”, la trasmissione televisiva in onda nella notte di Capodanno.
Fa discutere per le modalità, e soprattutto per il budget.
L’evento sarà realizzato dalla RAI in partnership con la Regione Umbria e in collaborazione con il Comune di Perugia: un impegno anche di natura economica.
Tanto per cominciare, il budget stanziato dal Comune di Perugia per l’evento non passa inosservato: 385.000€ complessivi, di cui 205.000 euro ricavati da una variazione urgente del proprio bilancio e 185.000 derivanti da un finanziamento della Regione Umbria, cui probabilmente andranno aggiunte altre voci di costo indirette (attrezzature, straordinari del personale, manutenzioni, ecc.) o, come avvenne lo scorso anno a Terni, per lo stesso evento, impreviste, di cui sarà l’Amministrazione Comunale dovrà farsi carico.
Cifre esorbitanti, mai viste prima, che superano di gran lunga lo standard di investimenti fatti dall’Amministrazione comunale per eventi di rilevanza nazionale e internazionale, come Umbria Jazz e il Festival Internazionale del Giornalismo.
Infatti, il budget investito fin dalle prime edizioni dall’Amministrazione comunale per l’iniziativa di fine anno non ha mai superato la media di 25.000/30.000 € complessivi, a fronte di presenze di pubblico importanti per la città, anche sotto l’aspetto turistico e ricettivo, e non inferiori ai riscontri di eventi come Umbria Jazz o Eurochocolate.
Ma non è solo il budget a far discutere e a far accendere le proteste e i dubbi di tanti cittadini.
E’ inaccettabile e svilente pensare di sacrificare e chiudere la più antica e prestigiosa sala cittadina, quella dei Notari, smontare poltrone, montare pareti divisorie, salotti e appendiabiti al suo interno, e sottrarla così al tradizionale utilizzo nel periodo pre-festivo e festivo da parte di tante associazioni ed istituzioni cittadine.
Un’azione sbagliata e umiliante, trattarla come se fosse uno spogliatoio, quando gli addetti ai lavori, per altri importanti eventi svolti in passato nella piazza, hanno trovato comode soluzioni in altri spazi comunali, da Via Fratti a Piazza Danti, o appoggiandosi alla vicina Curia.
Un approccio che grida vergogna, uno schiaffo alla sua storia, alla sua funzione, al suo ruolo per la città di Perugia.
“Abbiamo per questo depositato un’interrogazione urgente a Palazzo dei Priori” – chiosano i consiglieri dei Gruppi Partito Democratico e Idee Persone Perugia – Per capire l’effettiva entità dell’investimento totale richiesto dall’evento e, nello specifico, della sua incidenza diretta ed indiretta sul bilancio comunale, e anche la stima dell’indotto economico per la città e per le sue strutture ricettive, anche in termini di ritorno di immagine che ne potrebbe derivare, soprattutto alla luce della esperienza maturata nel 2021 a Terni per un analogo evento”.
Al netto di qualche spot televisivo ben confezionato e delle esigenze di vitto ed alloggio in città per tutte le maestranze impiegate, va seriamente valutata la ricaduta di questo evento sul tessuto sociale e culturale della città, già fortemente impoverito dalla pandemia e dalla perdurante crisi economica generalizzata, a partire dal “giorno dopo”.
Il Comune di Perugia festeggia la fine del 2022, ma come inizierà il 2023?”.