Comunicato a cura del consigliere Nicola Volpi (gruppo Misto).
Riceviamo e pubblichiamo
Lunedì il Consiglio Comunale ha approvato con i voti a favore della sola opposizione un odg su “Misure di intervento finalizzate alla tutela e alla promozione della salute sessuale e riproduttiva delle giovani generazioni e delle donne”. L’atto si propone di prevenire le IVG e a ridurre i tassi di abortività, prevenire le malattie sessualmente trasmissibili e la diffusione dell’HIV, implementare i programmi di educazione alla salute sessuale e riproduttiva nelle scuole da parte dei servizi aziendali e creare percorsi assistenziali dedicati e gratuiti per favorire l’accesso alla contraccezione gratuita nel rispetto delle scelte e della dignità delle persone.
Sembrerebbe argomento condivisibile, dal momento che io stesso ho contribuito all’odg di tre anni fa che chiedeva il potenziamento dei distretti e dei consultori al fine di fornire un servizio efficiente a tutela della salute dei cittadini, con particolare riguardo al sostegno dell’infanzia, della donna, della famiglia, delle persone disabili e degli anziani.
Durante il dibattito in Commissione su questo atto in materia di maternità responsabile, era chiaramente emerso da esperti in ambito sanitario come uno dei problemi centrali che condizionano le scelte della donna in merito alla IVG sia costituito dal disagio sociale ed economico del contesto al quale appartengono, sia personale che familiare, e che a fronte di queste condizioni il sostegno offerto dalle strutture socio sanitarie non risultava essere adeguato, stante l’errore strategico del nostro paese di non avere investito a sufficienza nelle strutture sanitarie e socio-assistenziali, in particolare per una loro adeguata distribuzione nei territori.
Sono pertanto convinto che la strada per “prevenire le IVG e ridurre i tassi di abortività” passi per l’accompagnamento umano e psicologico che un consultorio deve dare, piuttosto che per un rapido e sbrigativo “accesso alla contraccezione gratuita”, che non ritengo essere nemmeno la via migliore per “prevenire malattie sessualmente trasmissibili”, situazione che necessita di un’educazione integrale alla sessualità, come la dottrina sanitaria stessa attesta.
Lo penso oggi come allora! Ecco le ragioni per le quali ho deciso di votare contro l’odg in Consiglio comunale.