La III commissione Urbanistica, presieduta da Cristiana Casaioli, ha trattato nel corso della seduta del 9 marzo due odg.
In apertura di seduta la presidente Casaioli ha annunciato che è stato avviato il procedimento per la costituzione della consulta comunale per la mobilità come richiesta in un odg approvato dal Consiglio comunale il 5 dicembre 2022. A tal proposito ha invitato i gruppi a nominare i propri rappresentanti in seno al tavolo che dovrà occuparsi della redazione dell’apposito regolamento.
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In avvio è stato discusso l’Ordine del giorno presentato dai consiglieri Croce, Tizi, Bistocchi e Mori avente come oggetto: “Usare ogni strumento a disposizione per l’attivazione di nuovi fondi pubblici per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane e portare a compimento progetti già oggetto di finanziamento, in alcuni casi già avviati, destinati allo stesso scopo”.
Illustrando l’atto, Fabrizio Croce ha riferito che La Legge di Bilancio 2023 ha di fatto azzerato il “Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane”; ciò penalizza l’attuazione del Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022-2024 che aveva definito per la prima volta nella storia italiana la strategia, gli obiettivi e le azioni per promuovere lo sviluppo della mobilità ciclistica nelle aree urbane e metropolitane.
Per ciò che concerne Perugia, l’Amministrazione, partendo dal pums, si è posta target significativi sulla ciclabilità in relazione alla crescita della rete ciclabile, tanto che già nel precedente quinquennio ha programmato ed investito molto su progetti di realizzazione e riqualificazione di piste ciclabili (es. percorso lungo il Tevere nella zona dei ponti).
Nel corso di questo mandato l’Amministrazione Comunale ha portato avanti, seguendo diversi filoni di finanziamento, alcuni progetti di costruzione o integrazione di una rete ciclabile cittadina in molte aree del territorio, sulle cui modalità di realizzazione ed efficacia cittadini ed associazioni hanno in alcuni casi presentato perplessità.
Secondo gli istanti i target, da raggiungere entro il 2024, di aumento del 20% della quota modale di spostamenti in bicicletta e di incremento della estensione delle infrastrutture ciclabili sino ad almeno 32 km/100 kmq, in tutti i Comuni capoluogo, possono essere conseguiti solo con l’indispensabile concorso anche finanziario dello Stato. Ciò tuttavia contrasta con l’azzeramento da parte del Governo delle già poche risorse per la ciclabilità urbana dal momento che impedisce alle amministrazioni locali di proseguire nell’opera di rendere le città davvero ciclabili e sicure per chi si sposta in bicicletta.
Alla luce del notevole aumento di ciclisti lungo le strade perugine, pertanto, con l’odg i consiglieri propongono di impegnare l’Amministrazione:
-a farsi parte attiva presso il Governo, il Parlamento e l’ANCI, affinché vengano reperite nuove fonti di finanziamento del “Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane” e vengano stanziate apposite risorse per sostenere interventi e progetti dei Comuni per ampliare e mettere in sicurezza le reti di ciclovie urbane previste dai rispettivi Piani di Mobilità, ai sensi della legge n. 2/2018;
– ad informare sullo stato di avanzamento del progetto di riqualificazione del percorso ciclabile del Tevere, alla luce di evidenti ritardi nel cronoprogramma che prevedeva la conclusione dell’opera nel Febbraio del 2020, o su eventuali modifiche intervenute in fase esecutiva;
– ad adoperarsi per rendere operativa prima possibile la Consulta per la Mobilità ciclistica deliberata il 10 Novembre 2022 dal Consiglio Comunale, così da avvalersi di un adeguato supporto di competenza ed esperienza per dare maggiore coerenza ed efficacia ai progetti nel momento in cui sono nella fase esecutiva.
Maurizio Zara Presidente di Legambiente Umbria ha manifestato pieno supporto alle iniziative che si stanno portando avanti, tra cui l’annunciata costituzione della consulta per la mobilità, ritenendo che sia necessario un approccio partecipativo sulla materia.
Quanto al tema oggetto dell’odg, Zara ha spiegato che ultimamente molte risorse vengono destinate a questo ambito perché c’è un gran bisogno di recuperare spazi per consentire alle persone di muoversi tranquillamente a piedi o in bici. Zara ha quindi chiesto di ripartire dalle zone 30 per realizzare nuovi ambiti per la mobilità pedonale e ciclistica in maniera condivisa e partecipata.
Per Michele Guaitini (Fiab) ben venga un’attenzione nei confronti del Governo per ottenere maggior fondi, andando in continuità con quanto fatto recentemente. In merito ai fondi ottenuti, Guatini ha spiegato che il problema ora è concentrato sui modi e termini con cui vengono spesi. Analizzando il progetto della pista ciclopedonale sul Tevere, emerge infatti che i fondi erano disponibili da almeno 5 anni, ma si è scelto di metterli in campo solo in tempi recenti con problematiche conseguenti dovute al caro-materiali e caro-energia. Dunque il rischio è che qualcosa si riduca rispetto alle intenzioni. Rispetto ai lavori programmati, infine, si segnalano un paio di “buchi” nel percorso che rimarranno tra Ponte San Giovanni ed il canile di Collestrada ed a Ponte Felcino dalla pineta al paese.
Infine Guatini ha invitato l’Amministrazione a destinare propri fondi per la manutenzione delle piste realizzate evitando che nel tempo si deteriorino irreparabilmente.
La dott.ssa Rizzi del Comitato Molini di Fortebraccio da residente a Ponte Valleceppi ha fornito un quadro della situazione nella frazione soprattutto per ciò che concerne il percorso e l’area fluviale, letteralmente penalizzati dal prg varato nel 2002. Perplessità sono state espresse per il progetto di riqualificazione del percorso che non tiene conto di alcune esigenze (soprattutto sicurezza) del paese, materialmente non previste né accolte.
La dirigente Margherita Ambrosi ha riferito che il Comune di Perugia ha già ottenuto vari finanziamenti per realizzare piste ciclabili, segnatamente 2,6 milioni nel pnrr e 840mila euro da altre risorse del ministero dei Trasporti. Sono risorse destinate alle ciclovie urbane, ossia corridoi ciclabili nell’ambito delle reti viarie cittadine di mobilità. Cosa diversa sono invece le ciclovie turistiche che attengono ad altra unità operativa dell’Ente.
Ambrosi ha spiegato che gli interventi citati fanno parte di un quadro più ampio relativo allo sviluppo della rete ciclabile cittadina previsto nel pums che si sta portando avanti per stralci.
L’assessore Gabriele Giottoli è intervenuto per spiegare come l’Amministrazione comunale tenga molto al tema, da molti citato e contenuto nell’odg, della partecipazione su cui si intende fare ancora di più. Quanto agli aspetti segnalati nell’atto Giottoli ha evidenziato che è necessario e doveroso dare risposte alla città.
La consigliera Cristiana Casaioli, delegata del sindaco per l’attuazione del pums, ha riferito come gli impegni previsti nell’odg siano già stati portati avanti in quanto sono in linea con quelli contenuti in un altro atto approvato da tempo dal Consiglio comunale.
Ha poi spiegato che nel pums vi è un capitolo specifico dedicato alla mobilità ciclistica ed allo sviluppo delle reti ciclabili urbane, considerate alternative al trasporto pubblico.
I percorsi ciclabili, peraltro, sono stati dettagliatamente individuati, con il contributo di cittadini e associazioni, durante gli incontri pubblici di partecipazione che hanno preceduto l’approvazione del pums tanto da aver prodotto un vero e proprio bici-plan. Ciò che si è scelto di fare è di ricucire i tratti esistenti, creando una rete adeguata partendo dai quartieri morfologicamente predisposti come Ponte San Giovanni e San Sisto.
E’ comunque condivisibile che oggi si continui a spingere per ottenere ulteriori fondi, onde creare infrastrutture ampie e sicure.
Nell’evidenziare che la consulta sulla mobilità rappresenta un organismo fortemente voluto da tutto il Consiglio, Casaioli ha espresso perplessità per l’odg ritenendo che lo stesso affronti al suo interno troppi temi diversi tra loro.
Croce, in replica, ha invece evidenziato che la realizzazione di una rete ciclabile ricomprende al suo interno competenze che attengono a diverse unità operative del Comune; è necessario pertanto che esse dialoghino tra loro per costruire ambiti omogenei.
Per Michele Cesaro (FI) in questo periodo i finanziamenti sono tantissimi, ma a ciò deve corrispondere sempre una qualità degli interventi che si realizzano.
Quanto alla partecipazione, Cesaro ha espresso favore per essa ma soprattutto quando concerne grandi interventi, essendo impensabile che si dia corso alla medesima per ogni progetto rischiando ritardi e scadenze. E’ invece essenziale il dialogo e la condivisione tra uffici pubblici su cui ancora molto di deve fare ad ogni livello di amministrazione.
Per il capogruppo Lega Lorenzo Mattioni l’odg è condivisibile in senso generale, ma non nel secondo punto del dispositivo visto che l’Amministrazione comunale ha già risposto più volte, anche in Consiglio, sul punto. Per questo appare necessario modificarlo.
A ciò si è aggiunta un’ampia partecipazione che ha permesso di condividere strategie ed interventi tecnici.
Al fine di poter riformulare il dispositivo ed anche al fine di poter audire altri soggetti l’odg è stato rinviato.
Successivamente è stato approvato con 4 voti a favore e 5 astenuti l’Ordine del giorno presentato dal consigliere Croce avente come oggetto: Adesione della città di Perugia al manifesto proposto dall’Alleanza Mobilità Dolce “Per città 30 e strade sicure e vitali” e impegno ad attivare processi partecipativi nella futura progettazione delle Zone 30.
Partendo dagli obiettivi dell’U.E. e di Onu sui cosiddetti “morti zero” lungo le strade, Croce ha spiegato che molte città europee stanno orientando le loro politiche alla realizzazione delle cosiddette “Città 30” con azioni mirate alla riduzione della velocità in aree cittadine, alla dissuasione dell’uso dell’auto o dell’alta velocità ed alla maggior tutela dei pedoni e dei ciclisti. Nel Luglio del 2022 una serie di Enti privati facenti capo alla Fondazione Luigi Guccione ed Associazioni da sempre impegnate nella promozione della sicurezza ha presentato a Roma un Manifesto “Per città 30 e strade sicure e vitali”, firmato anche dal competente ministero.
Obiettivo del Manifesto è combattere la violenza stradale affinché le persone possano essere di nuovo al centro dello spazio pubblico dandosi tre obiettivi principali: azioni di moderazione della velocità a 30km/h nelle strade urbane; rafforzamento delle norme sulla guida corretta e delle garanzie sul rispetto dei limiti di velocità da parte degli automobilisti; previsione e implementazione di norme per l’assistenza alle vittime di violenza stradale.
Il Comune di Perugia, già nella redazione del P.U.M.S. nel 2019 ha indicato di voler improntare le future politiche della mobilità su questo tipo di azioni ed ha, all’inizio di Gennaio 2023, attivato presso i propri uffici un iter sullo studio della fattibilità tecnico-economica di alcune “Zone 30” in alcune aree del centro e delle periferie.
Inoltre alla fine del 2022 il Consiglio Comunale di Perugia ha in quest’ ottica istituito un organismo come la “Consulta per la Mobilità attiva e la Sicurezza stradale” per garantire una partecipazione strutturata su un tema fondamentale per la vita quotidiana del cittadino e per lo sviluppo futuro della città
Stante ciò la richiesta di impegno all’Amministrazione è:
– di valutare l’adesione al Manifesto “Per città 30 e strade sicure e vitali”;
– di impegnarsi a coinvolgere le associazioni firmatarie del manifesto” e ad attivare processi partecipativi della popolazione e delle associazioni di cittadini in tutte le future azioni di progettazione e sperimentazione delle “Zone 30”.
L’assessore Gabriele Giottoli ha spiegato che le aree 30 rappresentano un progetto utile che l’Amministrazione vuole concertare con i quartieri interessati e con i cittadini, mettendo la partecipazione al centro della propria azione. Ciò va in continuità con un lavoro avviato da tempo nei quartieri e che ha consentito di realizzare progetti ed eventi condivisi.
Per ciò che concerne la valorizzazione degli spazi pedonali Giottoli ha ricordato che l’Amministrazione sta lavorando su questo da inizio mandato: ne sono un esempio gli interventi su piazze come piazza Matteotti, piazza Morlacchi ed oggi piazza Danti dove si sono tolti spazi alle auto per favorire la socialità.
Vi è quindi la volontà di operare sui questo fronte affinché Perugia si possa fregiare di un importante modello di sviluppo.
Gervasi (Fiab) ha dato conto del favore che la sua associazione nutre per le zone 30, non solo perché favoriscono l’uso delle bici, ma perché vanno in direzione della socialità. Si tratta, non a caso, di un sistema consolidato nelle zone del nord Europa con grandi benefici in termini di sicurezza, ricostruzione del tessuto sociale, vivibilità e riduzione dell’inquinamento.
La dirigente Margherita Ambrosi ha spiegato che nel pums sono state individuate diverse zone 30, secondo la modalità prevista dal codice della strada. Il Comune di Perugia ha poi ricevuto un finanziamento per procedere alla redazione degli studi di fattibilità dei progetti previsti dal pums (zone 30 comprese); recentemente è stato affidato l’incarico di cercare soluzioni infrastrutturali che siano realizzabili secondo una modalità comprensibile e fruibile per l’utenza.
La consigliera della Lega Roberta Ricci ha sostenuto che il tema è strategico per una città che vuole proiettarsi verso il futuro. Gran parte dell’Italia, purtroppo, su questi temi è molto indietro rispetto ai paesi del nord Europa e ad alcune aree del nord Italia. Eppure le zone 30 sono fondamentali per l’ambiente, la salute, la sicurezza di pedoni e cittadini.
Tuttavia ciò che va valutato è la fattibilità ed occorre quindi capire come realizzare in una città come Perugia le zone 30: dissuasori? Autovelox? Controlli della polizia locale?
Per questo Ricci ha chiesto di poter audire i rappresentanti della polizia locale per aver un quadro più dettagliato.
La consigliera Casaioli a tal proposito ha spiegato che le zone 30 sono individuate all’interno del pums come soluzioni costituite non soltanto dall’apposizione di cartellonistica ma da una serie di accorgimenti tecnici ben più dettagliati.
In replica Fabrizio Croce ha chiesto di procedere al voto ritenendo che l’odg si limiti solo a chiedere l’adesione ad un manifesto e ad attivare una partecipazione visto che la realizzazione delle zone 30 è già stata prevista dai piani dell’Amministrazione comunale.