La IV commissione, cultura, presieduta da Elena Ranfa, ha discusso, nel corso della seduta del 29 giugno, due odg.
In avvio è stato discusso l’odg della consigliera Sarah Bistocchi (PD) su: “Adozione delle linee guida CITES per la tutela degli animali. Per un circo pulito ed etico, fatto da artisti e non di animali sfruttati e mostrati al pubblico ludibrio”.
In sede di illustrazione Bistocchi, dopo aver ripercorso la storia del circo (partendo dall’antica Roma per passare poi all’arrivo in Europa nel XV secolo dei Sinti con il loro seguito di animali), ha evidenziato che fin dall’inizio il punto centrale degli spettacoli è stato la sottomissione degli animali agli uomini. Ciò ha fatto sorgere un primo movimento di tutela degli stessi fin dal ‘700. L’evoluzione di ciò ha portato a considerare il circo con animali come forma di sfruttamento degli stessi, specie nella fase dell’addestramento, spesso violento. In sostanza il circo con animali non è uno spettacolo educativo, poiché trasmette al pubblico un messaggio di sfruttamento di un essere vivente su di un altro essere vivente.
Non a caso la Federazione dei Veterinari Europei (FVE) si è espressa contro l’utilizzo e lo sfruttamento degli animali nei circhi; lo stesso sostengono tutte le associazioni per la tutela degli animali.
Da ultimo, anche la psicopedagogia infantile si è espressa in termini negativi verso tali spettacoli, perché diseducativi.
La Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, o CITES, è una convenzione internazionale firmata a Washington nel 1973, con lo scopo di regolamentare il commercio internazionale di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione. In Italia la Commissione Scientifica CITES per l’attuazione della convezione citata e dei Regolamenti Comunitari svolge le funzioni di Autorità Scientifica nazionale.
Essendo da sempre la città di Perugia sensibile al tema della tutela degli animali e viste le linee guida emanate dalla commissione Cites sulla presenza degli animali nei circhi, nel dispositivo l’istante propone di impegnare l’Amministrazione:
-A sostenere l’attività circense e di spettacolo e intrattenimento in genere, purché non vengano impiegati animali, di nessuna specie, evitando in particolare addestramenti pesanti e pericolosi ed esibizioni contro la natura degli animali stessi;
-Ad inserire, all’interno del Regolamento dello spettacolo viaggiante della Città di Perugia, specifici rimandi, vincolanti, alle linee guida CITES sopra citate;
-Ad dare mandato alla Polizia locale e alla Polizia veterinaria affinché vigilino sul rispetto delle linee guida CITES.
La responsabile LAV (Lega antivivisezione Perugia) dott.ssa Graziella Gori ha espresso apprezzamento per l’odg ritenendo che si tratti di un atto democratico che non chiede di proibire ma semplicemente di rispettare la legge.
Gori ha poi illustrato l’attività svolta dalla Lav sul tema dei circhi, rappresentando l’ausilio dato dall’associazione alle strutture in difficoltà ed ha auspicato il recepimento da parte del Comune di Perugia delle linee guida Cites.
Francesca Forlucci, Garante per la tutela del benessere degli animali di Perugia, ha segnalato che quello in discussione rappresenta un gesto di enorme civiltà e cultura, resosi necessario perché ad oggi la normativa (divieto di impiego degli animali nei circhi), per quanto approvata dal Parlamento da tempo, non ha ancora trovato un completamento, vista l’assenza dei decreti attuativi.
Forlucci ha confermato le valutazioni contenute nell’odg, sostenendo che la forzata cattività degli animali dei circhi spesso sfocia in problemi di tipo sanitario, di salute degli stessi sia fisica che psichica.
In assenza di una normativa che impedisca l’utilizzo degli animali, occorre fare una scelta di campo recependo le linee guida Cites che prescrivono precise regole per il mantenimento degli animali nei circhi.
Il consigliere Luca Valigi, consigliere della Lega e presidente della Consulta per il benessere degli animali, ha espresso piena condivisione per l’odg, in relazione all’importanza della materia.
Valigi ha poi posto l’accento sul contenuto delle linee guida Cites, che impongono regole di livello comunitario sull’utilizzo degli animali nei circhi, troppo spesso non rispettate dagli stessi, con conseguenti condizioni/limite cui sono sottoposti gli animali.
Secondo Valigi occorre quindi lavorare per arrivare nel tempo al divieto assoluto dell’utilizzo degli animali nei circhi dando seguito e completamento all’iter normativo avviato nel tempo.
Michele Nannarone, capogruppo FdI, ha proposto di audire i rappresentanti dell’ordine dei veterinari che si occupano di verificare la condizione degli animali nei circhi anche al fine di valutare le azioni proposte nell’odg ed, eventualmente, qualche rappresentante dei circhi per conoscere l’opinione degli esercenti ed avere un quadro della situazione.
La consigliera Maria Cristina Morbello (M5S) ha sostenuto che il circo è una forma di spettacolo che non ha bisogno degli animali, infelici in quanto detenuti in cattività, in piccoli spazi ed in condizioni per loro inadatte. Il circo, per Morbello, è tanto altro oltre gli animali e va valorizzato.
Il M5S, continua la consigliera, da tempo si è mosso per tutelare gli animali sfruttati nei circhi, proteggendo il mondo del circo ed i suoi livelli occupazionali.
In conclusione è necessario lavorare per raggiungere due obiettivi: la valorizzazione del circo e la tutela piena degli animali.
All’esito del dibattito l’odg è stato rinviato per poter procedere con ulteriori audizioni e consentire alla proponente di valutare modifiche al dispositivo.
Successivamente è stato approvato con 5 voti a favore (maggioranza e Morbello) e 4 astenuti (opposizione) l’odg del gruppo Progetto Perugia su: “Potenziamento delle strutture sanitarie e socio assistenziali territoriali per l’area del Comune di Perugia ed in particolare a beneficio dei distretti e dei Consultori di assistenza e sostegno alla famiglia, alla maternità, all’infanzia, alle persone disabili ed agli anziani”.
Illustrando l’atto Gino Puletti ha riferito che dai confronti effettuati in commissione è emerso che uno dei problemi centrali che sovente condizionano le scelte della donna in merito alla IVG sia costituito dal disagio sociale ed economico del contesto al quale appartengono, sia personale che familiare, e che a fronte di queste condizioni il sostegno offerto dalle strutture socio sanitarie non risulta essere adeguato. La situazione a seguito della pandemia si è ulteriormente aggravata.
Storicamente i consultori, nati nel 1975, sono sempre stati strutture importanti di sostegno alla famiglia ed alla maternità. Dal punto di vista normativo, la Regione è tenuta a fissare con proprie norme legislative i criteri per la programmazione, il funzionamento, la gestione ed il controllo di tali servizi, mentre i Comuni o loro consorzi hanno un ruolo attivo nella proposta di istituzione dei Consultori e dei Distretti territoriali.
Attualmente i Consultori esistenti nell’area del “perugino” sono sei, dei quali cinque nel Comune di Perugia, e risultano insufficienti a fornire un servizio sanitario e di socio-assistenza adeguato alle reali esigenze del territorio.
Alla luce di quanto stabilito nel testo unico in materia di sanità e servizi sociali della Regione, relativamente al contributo (osservazioni e proposte) che i Comuni possono apportare in questa materia, gli istanti propongono di impegnare l’Amministrazione:
a farsi parte attiva affinché la Regione dell’Umbria investa maggiori risorse, negli strumenti di pianificazione e programmazione sanitaria regionale, per il potenziamento dei distretti e dei consultori al fine di fornire un servizio efficiente a tutela della salute dei cittadini, con particolare riguardo al sostegno dell’infanzia, della donna, della famiglia, delle persone disabili e degli anziani.
Il vice sindaco Gianluca Tuteri ha sostenuto che i consultori, oggi troppo caricati di compiti, dovranno tornare, nell’ambito nel nuovo piano regionale, a svolgere l’attività per cui nel 1975 sono stati immaginati. Il Comune di Perugia, in questo contesto, sta portando avanti un progetto, già in atto nel Comune di Forlì, che prevede un percorso per la donna in gravidanza, per quello successivo alla nascita e poi per il sostegno alla genitorialità.
L’obiettivo finale è contrastare la povertà educativa.
Tuteri ha posto poi l’accento sull’importanza del tema della prevenzione e dell’educazione sanitaria, al centro del quale dovranno porsi i distretti.
Infine il vice sindaco ha riferito che, in tema di educazione sanitaria, il Comune ha già approvato un progetto che prevede l’invio di una newsletter ai genitori dei nuovi nati, per supportarli verso corretti stili di vita.
Per la capogruppo PD Sarah Bistocchi l’odg è normativamente corretto, ma appare nei contenuti un po’ parziale, perché manca al suo interno la parte sulla tutela della salute delle donne, sulla prevenzione dei tumori, sulla contraccezione gratuita nei consultori, ecc.
Per far funzionare questi ultimi, sostiene Bistocchi, serve più personale (oggi ridotto all’osso) insieme ad un lavoro nelle scuole, di educazione sessuale, per far capire, con l’ausilio di professionisti, le cose positive, ma anche i rischi.
Per Francesco Zuccherini (PD) nella pandemia si è riacquisita la consapevolezza di tutti dell’importanza di avere un sistema sanitario all’altezza delle necessità dei cittadini.
Per questo vanno ipotizzati e realizzati servizi, mettendo al centro la sanità di prossimità su cui il pubblico deve investire molto in funzioni, strutture e personale.
Zuccherini ha quindi auspicato che la politica sia regionale che comunale dia corso alle dichiarazioni di intento con azioni concrete, cambiando passo quanto prima.
Puletti, in replica, nell’apprezzare le iniziative che l’Amministrazione sta portando avanti, ha ricordato ai consiglieri che l’odg propone di promuovere i consultori nella loro interezza per la molteplicità di servizi che essi offrono.