La II Commissione Consiliare Permanente Bilancio ha respinto con 7 voti contrari (maggioranza), 2 astenuti (opposizione di centro-sinistra) e 1 a favore (consigliere proponente), nel corso della seduta dell’8 settembre l’ordine del giorno di un consigliere di opposizione su: “No autovelox per fare cassa”.
Illustrando l’atto il consigliere istante ha ricordato che il 14 settembre 2020 è entrata in vigore la legge di conversione del cosiddetto “Decreto semplificazioni”, che, tra le altre cose, consente di installare, su autorizzazione prefettizia, autovelox sulle strade urbane e lungo le strade locali nonché di accertare le violazioni in materia di sosta attraverso dipendenti comunali o dipendenti delle società private e pubbliche che gestiscono servizi pubblici.
Tale opportunità, insieme alle altre previste nel decreto, non deve essere utilizzata, secondo il consigliere, a danno dei cittadini solo con l’obiettivo di “fare cassa”.
In relazione a ciò, nel dispositivo dell’atto, si impegna l’Amministrazione:
-relativamente agli autovelox ad adottare misure che abbiano il fine di attuare le raccomandazioni dell’Unione consumatori, ossia:
1)segnaletica conforme al codice della strada e ben visibile; 2) limiti di velocità congrui alle caratteristiche della strada; 3) rimozione di tutti i falsi cartelli che indicano presenza di autovelox; 4) segnalazione del limite di velocità insieme all’indicazione della presenza dell’autovelox; 5) ripetizione della segnalazione del limite di velocità dopo intersezioni; 6) ingrandire del 50% i cartelli; 7) prevedere il limite di velocità di 50 km/h non più collegandolo alla definizione giuridica di centro abitato ma dove vi sono attraversamenti pedonali ecc.;
-disinstallare tutti gli autovelox che non rispettano le predette raccomandazioni e tutti i falsi autovelox;
-prevedere l’installazione di nuovi autovelox solo in base agli incidenti ed alle cause degli stessi;
-nell’ipotesi in cui il sindaco assegni il potere di sanzionare il divieto di sosta ai dipendenti pubblici o a quelli delle aziende pubbliche o private che gestiscono servizi pubblici, come la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade, effettui una assidua campagna di informazione;
-posizionare adeguata segnaletica nelle piazze, aree verdi e lungo le vie laddove sarà previsto il controllo della sosta da parte dei dipendenti comunali o delle società private e pubbliche che gestiscono servizi pubblici;
-evitare cambi repentini delle regole.
Il Comandante della Polizia locale ha precisato che il riferimento normativo citato nell’odg parla di autovelox “fissi”, tipologia non presente attualmente nel Comune di Perugia.
Infatti oggi nel Capoluogo sono presenti esclusivamente box “speed check”, collocati nelle strade comunali e provinciali, che, periodicamente, vengono riempiti con autovelox omologati dal ministero dei Trasporti. Quando gli autovelox vengono montati nei box c’è sempre la contemporanea presenza dell’organo accertatore come richiesto dalla normativa vigente.
In merito alla segnaletica il Comandante precisa che la stessa è sempre presente lungo le strade perugine in quanto fissa; in città non si utilizzano, infatti, segnali mobili.
Circa i limiti di velocità si precisa che il limite ai sensi del codice della strada è nel centro abitato di norma di 50 km/h, tranne alcuni casi in cui può essere abbassato con ordinanza a 30 km/h su segnalazione di organi tecnici.
Relativamente ai soggetti accertatori, il Comandante riferisce che in passato sono state assunte alcune scelte in tal senso (ausiliari del traffico di Busitalia e Sipa) ma con risultati, specie nel primo caso, fallimentari.
Residuano oggi gli ausiliari della sosta di Sipa che operano solo nelle aree oggetto di concessione. Sembra che il decreto semplificazioni estenda la possibilità di elevare le multe da parte di questi soggetti anche in aree diverse, ma finora ciò non è stato ritenuto dall’Amministrazione comunale di Perugia produttivo rispetto alle esigenze della città.
L’assessore alla viabilità ha tenuto a precisare alcuni aspetti. Il primo riguarda la richiesta contenuta nell’odg di ingrandire i cartelli; ciò non appare possibile in quanto le dimensioni dei cartelli sono espressamente stabilite dal regolamento attuativo del codice della strada.
Si precisa inoltre che a Perugia non ci sono finti autovelox da rimuovere; esistono solo speed check, spesso vuoti, che vengono riempiti con autovelox mobili a seconda delle esigenze. Si informa, infine, che in alcuni casi gli speed check sono stati divelti con atti vandalici; gli stessi sono stati quindi sostituiti o spostati in altre aree ritenute più consone.
L’Amministrazione precisa che l’alta velocità ad oggi è la causa principale di incidenti a Perugia, anche gravi. Pertanto gli autovelox vengono installati, a rotazione, in tutte le strade pericolose dove emerge il mancato rispetto dei limiti; ciò anche su pressanti richieste dei cittadini residenti.
Secondo la maggioranza l’odg appare in alcune sue parti contraddittorio e non rispondente alla situazione esistente a Perugia visto che in città non ci sono autovelox fissi, ma solo strumentazioni mobili presenti a rotazione dentro gli speed check.
In definitiva va chiarito che il Comune di Perugia negli anni, sul presidio delle strade, si è adeguato perfettamente alle norme del codice della strada e successive modifiche.
Il centro sinistra a Palazzo dei Priori ha espresso la necessità di applicare dei dissuasori stradali, diversi dagli speed check, al fine di diminuire la velocità veicolare in alcune zone della città, particolarmente pericolose a causa delle elevate velocità registrare. Ha oltretutto ribadito che l’amministrazione, dove è stata costretta ad abbassare a 30 km/h i limiti di velocità a causa del dissesto del manto stradale, ha evidentemente fallito. Bisognerebbe investire di più sulla manutenzione stradale anziché abbassare i limiti di velocità