La II commissione consiliare “Bilancio”, presieduta da Alessio Fioroni, ha dedicato la seduta del 6 marzo, all’audizione dei rappresentanti di Gesenu che hanno illustrato la relazione informativa annuale prevista dall’art.7 del Regolamento sugli indirizzi per la nomina la designazione e la revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende e Istituzioni.
LA RELAZIONE
Con riferimento ai dati relativi al bilancio consuntivo 2022, nella relazione si evidenzia che tra gli argomenti più importanti analizzati in seno al cda tra il 2022 ed il 2023 vi sono stati: la presentazione del bilancio di sostenibilità, il piano annuale di audit interno con relative relazioni, il report del contenzioso contraddistinto da una costante riduzione delle cause, l’analisi dei principali procedimenti giudiziari in corso (in particolare quello pendente di fronte alla Corte dei Conti per danno erariale, quello alla Cedu avverso il provvedimento interdittivo del Prefetto di Perugia del 2025 ecc.), la relazione annuale dell’organismo di vigilanza, la cessione delle azioni della Calabria ambiente, il rinnovo per il 2023 del contratto di intermediazione per il trasporto e trattamento della Fou con Paoletti ecologia, la costituzione della prima comunità energetica a Perugia, l’ingresso nella fondazione Post, la definizione della proceduta di whistleblowing, il regolamento per l’elargizione di contributi.
Con riferimento ai principali risultati ottenuti nell’ambito delle commesse in atto in Umbria, Gesenu evidenzia che la percentuale di raccolta differenziata si è attestata a Perugia nel 2022 sul 71,6% in crescita rispetto al 71% dei due anni precedenti.
Per ciò che concerne le principali novità che hanno riguardato li Capoluogo, va posto l’accento sulla riorganizzazione del servizio di raccolta nei quartieri di Montegrillo ed Oliveto pari a 1063 utenze interessate (passaggio dalle postazioni di prossimità ai contenitori carrellati per condomini).
In merito alla situazione degli impianti si rimarca che quello di Ponte Rio ha operato a pieno regime dopo il completamento dei lavori di adeguamento alle BAT (introduzione di presidi ambientali, efficientamento linee produttive). Nel 2022 il totale dei rifiuti conferiti presso l’impianto di Ponte Rio è stato pari a 123.886,57 tonnellate.
A Pietramelina, a seguito dei lavori di modifica ed adeguamento alle Bat dell’impianto per la biostabilizzazione della forsu, è iniziata la fase di gestione con successivo collaudo e quindi messa a regime. Nel 2022 l’impianto ha trattato 16.755,54 tonnellate di forsu e prodotto 8793,67 tonnellate di Fos smaltite a Borgogiglione.
Ripresa l’attività di produzione di energia nell’impianto fotovoltaico presente sopra l’edificio per la biostabilizzazione dopo il completamento dei lavori di cui in precedenza.
Completati i tre lotti funzionali per i lavori di manutenzione straordinaria sulla copertura esistente – I e II stadio della discarica, conclusi gli iter autorizzativi relativi al progetto di capping definitivo dell’impianto.
Per ciò che concerne gli aspetti di bilancio Gesenu ha chiuso al 31 dicembre con un incremento dei ricavi operativi di 2,3 milioni rispetto all’anno precedente per un totale di 90,2 milioni. Il margine operativo lordo passa da 6,9 milioni a 5,3. Tale andamento è dovuto principalmente all’avvio delle nuove commesse ed ai maggior ricavi dovuti alla vendita di materiali riciclati. La gestione finanziaria presenta un saldo positivo di 1 milione, mentre il risultato di esercizio si attesta su 1,4 milioni rispetto a 1,8 del 2021. La situazione patrimoniale evidenzia un incremento dei crediti verso clienti e società controllate, nonché dei debiti verso banche per effetto di un nuovo finanziamento sottoscritto nel 2022.
Le commesse in atto fuori dell’Umbria sono a Fiumicino, Viterbo, Montefiascone, Capranica, Sutri, Sassari, Ronciglione, Monserrato, Selargius, Sorso, Sennori.
Nel 2022 i dipendenti erano pari a 746, di cui 622 operai, 110 impiegati, 11 quadri e 3 dirigenti, mentre le consulenze sono di poco superiori ai 562mila euro.
L’ufficio tari nel corso dell’anno ha trattato 21.500 pratiche, ricevuto 2494 utenti; molto utilizzato il servizio telefonico di recall (3840) mentre è stata predisposta una specifica sezione del portale web di Gesenu nella quale è possibile fissare appuntamenti telefonici con gli operatori. 858 le istanze di verifica pagamenti pervenute, mentre le istanze di rimborso istruite sono state 524. Sono stati 30 i ricorsi notificati, la maggior parte dei quali trattati in via stragiudiziale, tanto che solo 8 sono stati poi depositati (6 con sentenze a favore).
Continuo e costante lo scambio con gli uffici comunali (polizia locale, ecc.) al fine di procedere ai controlli sull’effettiva occupazione degli immobili.
A maggio l’ufficio tari ha elaborato le tariffe per il 2022; ne sono conseguiti a novembre oltre 18mila solleciti riguardanti l’acconto 2021 per un importo di 8,2 milioni, mentre l’attività di recupero nel 2022 si è attestata su 1,9 milioni.
Il trend degli incassi nel 2022 fa registrare una percentuale del 75% (in calo rispetto all’84% del 2021): a fronte di un emesso pari a 47,5 milioni, le somme introitate effettivamente sono pari a 35,6 milioni.
In questo contesto si ricorda che il Comune di Perugia nel 2021-2022 ha avviato un progetto innovativo di accelerazione della riscossione dei crediti tari insoluti, che prevede: estrazione dei morosi per solleciti del 2020, verifica su tutta la posizione dell’utenza e per tutte le annualità pregresse. Sono stati poi reperiti dal gestore i contatti per comunicare con il debitore.
Inoltre il gestore ha avviato un servizio specifico di contact-center per tutti i debiti.
467 i morosi contattati telefonicamente, 686 tramite visite domiciliari. La banca dati pec e mail è stata implementata in maniera significativa passando da 1930 a 9837.
Nel secondo semestre 2022 massiccia è stata la campagna di controllo dei resi negativi, con oltre duemila posizioni verificate, di cui 489 rintracciate. 248 le utenze cessate d’ufficio a seguito dei controlli.
L’importo riscosso a seguito dell’attività 2022 è stato di 774mila euro.
Nella relazione agli azionisti, il Cda di Gesenu spiega che nonostante il 2022 sia stato un anno condizionato dalla crescita incontrollata dei prezzi dell’energia e delle materie prime, tuttavia la società ha dimostrato affidabilità mantenendo tutti gli impegni con territori ed utenti serviti, erogando servizi e chiudendo l’esercizio con un risultato positivo. Il fatturato sale a 90,2 milioni, con un incremento del 2,6% rispetto al 2021. L’efficienza della gestione operativa si è accompagnata anche ad un’attenta gestione finanziaria e fiscale che ha consentito un’ulteriore ottimizzazione dei costi tanto da creare un utile netto per gli azionisti di 1,4 milioni. E’ proseguita poi l’attività di miglioramento del sistema di raccolta dei rifiuti e dello spazzamento nei Comuni serviti, tra cui Perugia, la valorizzazione degli impianti, l’attività di contrasto all’evasione fiscale. Tutti temi che consentono di definire Gesenu come una società in salute.
***
Il presidente uscente di Gesenu Wladimiro De Nunzio ha riferito di aver trovato nei 6 anni del suo incarico massima collaborazione in seno alla società nel lavorare per recuperare una situazione difficile ed un’immagine rinnovata. Ciò ha portato ad ottenere risultati virtuosi: oggi – ha sostenuto – consegniamo un modello di società mista pubblico-privata in grado di realizzare profitti e di fornire servizi adeguati alla collettività. Ciò è stato fatto seguendo dettagliatamente le regole imposte dalla normativa e quindi improntate alla legalità; si è poi operato nella piena condivisione assumendo tutte le decisioni in cda all’unanimità a seguito di confronti e dibattiti dettagliati.
L’attuale presidente di Gesenu Urbano Barelli ha ringraziato De Nunzio per aver operato con impegno e serietà in un contesto non facile quando si temeva per la sorte della società. In tale frangente l’Amministrazione comunale decise che Gesenu rappresentava una componente importante per Perugia avendo peraltro oltre 600 dipendenti; per l’effetto si operò per rimetterla in carreggiata sotto la guida di De Nunzio.
Il bilancio di questo percorso è molto positivo: oggi infatti Gesenu è una società migliore, anche grazie all’avvicendamento tra soci privati (da Cerroni a Paoletti), e si proietta al futuro verso il contesto europeo. I rifiuti – ha ribadito Barelli – sono una risorsa come dice e chiede l’Europa: nel sistema produttivo è fondamentale trovare le risorse e l’Italia, che ha carenza di risorse naturali, può recuperarle nell’ambito dei rifiuti col sistema dell’economia circolare.
La scommessa di Gesenu – ha concluso il presidente – è di diventare protagonista di questo cambiamento, puntando sulla qualità (collaborazione con le due università) e sull’innovazione (ambientale e di sostenibilità) ed acquisendo quindi la capacità di attrarre finanziamenti.
L’assessore Cristina Bertinelli, nel ringraziare De Nunzio per il lavoro svolto e Barelli per l’impegno profuso in questi primi mesi di incarico, ha sostenuto che il connubio tra pubblico e privato, se ben gestito, riesce a dare dei buoni frutti sia in termini economici che di utilità per la collettività nella prestazione dei servizi.
La consigliera Erika Borghesi ha chiesto chiarimenti sull’ipotesi, avanzata da tempo, di installazione di un’isola ecologica nella zona nord di Perugia, segnatamente presso l’area verde di Ramazzano. Su tale evenienza ha manifestato contrarietà perché le isole ecologiche non dovrebbero sorgere nelle aree verdi ma in zone più adatte, come aree industriali ecc.
Il secondo punto segnalato da Borghesi riguarda la gestione del rifiuto organico: sarebbe necessario, ha detto, effettuare una raccolta differenziata dell’organico col sistema porta a porta e non con la raccolta stradale tramite cassonetti perché ciò non favorisce la qualità.
Il consigliere Fabrizio Croce (IPP) ha sostenuto che occorre lavorare per favorire l’integrazione tra le politiche di Gesenu ed i comportamenti dei cittadini; questi ultimi vanno cioè indirizzati verso i comportamenti corretti disincentivando le violazioni. I casi più eclatanti riguardano i temi dei comportamenti irregolari e delle discariche abusive.
Sul primo punto, secondo Croce, è fondamentale l’informazione e la sensibilizzazione sulle giuste regole di conferimento. Sul secondo punto occorre interrogarsi, innanzitutto, se siano sufficienti le isole ecologiche presenti in città e, soprattutto, se gli orari di apertura siano sufficienti, visto che spesso si assiste ad abbandoni proprio nei pressi di tali strutture.
Terzo tema da approfondire è quello dei condomini, ove spesso si verifica il posizionamento dei cassonetti su marciapiedi, trasformando tali manufatti in barriere architettoniche che condizionano il diritto alla mobilità dei cittadini.
Il consigliere del gruppo Misto Nicola Volpi ha posto due quesiti. Il primo per sapere se sia prevista l’introduzione a San Sisto del sistema “porta a porta” con conseguente eliminazione dei cassonetti stradali. Il secondo è connesso alla vicenda delle discariche abusive: spesso, ha detto, alcuni soggetti non conferiscono nelle isole ecologiche in quanto sono contemporaneamente morosi e con la richiesta di dati all’ingresso di fatto verrebbero scoperti. Ecco perché ha chiesto di sapere se sia previsto un piano di rientro per i morosi sull’esempio di quanto accaduto in passato.
Rispondendo ai numerosi quesiti posti dai consiglieri, il direttore Massimo Pera ha cominciato dalla questione della realizzazione dell’isola ecologica a Ramazzano, ipotesi per la quale era stato proposto un progetto da finanziare con il pnrr. Non essendo stato ammesso a finanziamento, esso è di fatto decaduto; permane tuttavia l’esigenza di dotare l’area nord della città (ipotesi Ponte Pattoli) di una struttura in tal senso essendo l’unica attualmente presente a Ponte Felcino.
Circa il conferimento del materiale organico, Pera ha spiegato che nel 2023 il sistema è stato rafforzato servendo alcune aree isolate della città che prima erano sprovviste del servizio. Il dato del 2023 comunque certifica che la qualità della raccolta organica a Perugia è buona visto che il materiale non compostabile si attesta sul 6,6% che scende a poco più del 2% ove è attivo il porta a porta. Proprio in ragione di ciò si sta ragionando su un’estensione di quest’ultimo indirizzo, compatibilmente con i costi previsti. Ciò avverrà a breve a Ponte San Giovanni grazie al progetto Pinqua, mentre nel 2024 non sarà ancora possibile l’attivazione nell’area di San Sisto/Castel del Piano.
In merito alle discariche abusive ed alle isole ecologiche, Pera ha sostenuto che il numero di quest’ultime (5) in città appare adeguato al numero di abitanti. Il problema, per così dire, resta quello del regolamento vigente per il conferimento che impedisce il deposito nelle strutture dei rifiuti diversi da quelli urbani, ossia i rifiuti speciali, il cui costo di smaltimento è posto a carico del produttore (cittadino, ditta o azienda) favorendo i conferimenti irregolari specie in zone come Collestrada e San Sisto.
Per contrastare ciò la vigilanza è massiccia: sono state nel 2023 ben 2mila le segnalazioni, con 365 sanzioni elevate. Sono attive altresì 7 fototrappole che hanno prodotto 86 violazioni.
Nel 2023 sono state individuate ben 97 discariche abusive (in calo rispetto al passato) sulle quali si interviene in primo luogo individuando la natura dell’area: se pubblica la competenza della bonifica è del gestore, se privata spetta al cittadino.
Secondo Roberta Ricci (Misto) sui centri di raccolta comunali sarebbe utile agevolare i comportamenti virtuosi con la previsione di premialità crescenti. Altro tema caldo riguarda i condomini, ove spesso risulta difficile individuare chi sia l’autore dei conferimenti scorretti. Su questo versante sarebbe quindi utile un potenziamento dei controlli per non compromettere i sani comportamenti della maggioranza dei residenti.
Sulla questione Tari, ampiamente affrontata comunque nella relazione sopra riportata, è intervenuta la dott.ssa Annalisa Maccarelli per spiegare che nel 2019 fu attivato un “patto” per il rientro delle morosità molto significativo.
Durante la pandemia, invece, come noto il Comune per andare incontro alle esigenze dei cittadini, penalizzati dalla crisi economica, ha introdotto una sorta di piano di recupero “pre-coattivo” bonario che ha consentito a molti spontaneamente di adeguarsi alle regole, ma anche a tanti altri di procrastinare la morosità.
Il 2023, ha continuato, è stato un anno in cui l’ufficio Tari ha provveduto ad un recupero molto serrato delle morosità, anche alla luce di dati in calo: si è passati infatti dai 23mila solleciti del 2019 fino ai 19mila del 2022. In ogni caso nel 2023 sono stati emessi accertamenti con sanzioni al 30% sulla morosità del 2019 per circa 5milioni, mentre a gennaio 2024 sono stati emessi ulteriori accertamenti per la morosità 2020 per circa 7 milioni.
Anche sulla morosità 2018 è stato fatto un grande lavoro di “rastrellamento” trattandosi di debiti vicini alla scadenza.
Dopo aver descritto i nuovi sistemi attivati in collaborazione col Comune di Perugia, Maccarelli ha spiegato che attualmente le richieste di rateazioni sono piuttosto limitate, alla luce del citato patto di rientro motivato dalla pandemia. E’ ragionevole pensare che le richieste cresceranno alla luce della significativa attività di accertamento fatta nel 2023 e ad inizio 2024.
Per ciò che concerne la percentuale di incasso della Tari, Maccarelli ha riferito che negli anni 2019-2020 e 2021 ci si attesta sull’85-86%, destinata a salire fino ad oltre il 90% (dato superiore alla media del centro Italia) in virtù dell’attività di accertamento/sollecito.
Rispondendo a Ricci, il direttore Massimo Pera ha riferito che già oggi i conferimenti nelle isole ecologiche sono premiati con incentivi, pur se contenuti. In merito allo smaltimento dei grandi materiali, il dirigente di Gesenu ha ricordato che a tal proposito è attivo il servizio gratuito per la raccolta dei rifiuti ingombranti, piuttosto tempestivo, e con l’unico limite dei 3 pezzi per ritiro. I dati attestano che nel 2023 i ritiri sono stati 18mila.
Pera ha poi ricordato che nel caso di acquisto da parte delle famiglie di nuovi beni (siano infissi o elettrodomestici) i fornitori sono tenuti al ritiro dell’usato essendo in larga parte previsto nel prezzo di acquisto.
In chiusura di commissione l’avv. Giorgio Fusco ha affrontato il tema delle sanzioni nei condomini, spiegando che nei casi in cui non è possibile accertare il soggetto che ha commesso la violazione, le sanzioni vengono elevate all’amministratore in quanto legale rappresentante del condominio ed obbligato in solido. Ciò è sempre avvenuto fino a qualche tempo fa senza intoppi; successivamente però è subentrata una decisione della Corte di Cassazione che ha messo in discussione tale principio. Pertanto si stanno valutando nuove e diverse soluzioni oltre che un potenziamento dei controlli.