La I commissione consiliare Affari istituzionali, nella seduta del 17 novembre presieduta da Michele Nannarone, ha ripreso l’esame della proposta di modifica del regolamento sull’imposta di soggiorno presentata dal gruppo consiliare Progetto Perugia.
L’atto, illustrato dal capogruppo Francesco Vignaroli nel corso della seduta del 10 novembre, ha la finalità di rendere più trasparente, chiaro e mirato l’utilizzo dei proventi dell’imposta di soggiorno (circa un milione di euro all’anno).
Ricordando quanto sostenuto dalla Corte dei Conti secondo cui si tratta di un’imposta di scopo i cui gettiti, per l’effetto, non possono essere impiegati per finanziare la spesa pubblica, per i proponenti gli obiettivi specifici da introdurre nel regolamento comunale sono: tutelare e valorizzare il centro storico, promuovere la conoscenza e l’immagine della città come meta turistica; accogliere in modo adeguato i visitatori e informarli sul patrimonio storico-artistico-architettonico e sui servizi turistici locali; sostenere le manifestazioni di carattere nazionale e internazionale che attraggono un significativo flusso turistico.
Per rendere più chiara la destinazione del gettito dell’imposta, la proposta presentata in commissione chiede dunque di modificare l’articolo 4 (Misura dell’imposta) del vigente regolamento inserendo il comma 1-bis al fine di disciplinare la destinazione annuale, sia in sede di bilancio di previsione e sia in sede di rendiconto di gestione, dei proventi dell’imposta di soggiorno, secondo la seguente formulazione:
comma 1 bis. La Giunta comunale, con deliberazione da adottare in sede di bilancio di previsione, destina i proventi dell’imposta di soggiorno come segue:
-una quota non inferiore al 40% per interventi di manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali della città e per il decoro del centro storico;
-una quota non inferiore al 20% per interventi e servizi di informazione, accoglienza e promozione turistica;
-una quota non superiore al 30% per interventi di sostegno alle strutture ricettive attraverso contributi all’organizzazione degli eventi culturali, festival e manifestazioni di carattere nazionale e internazionale;
-una quota non superiore al 10% per interventi di finanziamento di iniziative culturali di carattere locale.
La Giunta comunale, in sede di rendiconto di gestione, adotta la deliberazione con la quale relaziona e rendiconta l’utilizzo dei proventi derivanti dall’imposta di soggiorno secondo i vincoli di destinazione stabiliti in sede di bilancio preventivo”.
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Il dirigente Stefano Baldoni ha spiegato che la proposta di Vignaroli contiene due casistiche che non sono pertinenti rispetto alla previsione normativa. La prima riguarda il decoro: la norma nazionale – ha detto – non dà spazio ad una previsione così ampia. Su questo sarebbe necessario, dunque, riferire gli interventi ad attività manutentive o di fruizione dei beni culturali ed ambientali. La seconda riguarda il riferimento alle attività culturali (ultimo punto), ove sarebbe necessario aggiungere “a valenza turistica”.
Vignaroli ha accolto i suggerimenti degli uffici, preannunciando l’intenzione di approfondire soprattutto la seconda questione con un’attenta analisi del codice dei beni culturali.
L’assessore Gabriele Giottoli, nel valutare positivamente lo spirito della proposta, ha tuttavia espresso perplessità su alcuni passaggi. Il primo è quello relativo alla trasparenza, già ora massima tenuto conto del fatto che le risorse derivanti dall’imposta di soggiorno sono vincolate e confluiscono nel bilancio del Comune approvato dal Consiglio. La seconda perplessità è dovuta al fatto di “legare” le destinazioni dell’imposta con percentuali che possono determinare una rigidità del sistema.
Per Francesco Zuccherini la proposta è opportuna perché dà un duplice segnale: necessità di destinare i fondi per alcune finalità; sollecitare l’attuazione di politiche turistiche, volte principalmente alla valorizzazione del centro storico (es. nuova pavimentazione, segnaletica, servizi igienici, trasporti e viabilità); ciò tramite un progetto politico che ad oggi manca.
Rispondendo all’assessore Giottoli, Zuccherini ha spiegato che pur essendo vero che il bilancio viene approvato dal Consiglio, tuttavia i consiglieri non sono sempre messi in condizione di poter leggere ed approfondire tutti gli atti che compongono la manovra.
La consigliera Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha spiegato che la proposta è importante perché è fondata su una visione politica specifica che si vuol offrire dal punto di vista turistico.
Su questo si è lavorato tanto negli ultimi anni, ma mettere dei paletti alla destinazione dei proventi della tassa di soggiorno significa potenziare ulteriormente un indirizzo intrapreso dall’Amministrazione.
Perugia è attrattiva dal punto di vista turistico; ecco perché è giusto destinare le risorse che provengono dal turismo per incrementare l’offerta della città in questa materia.
Casaioli ha rimarcato che nella scorsa consiliatura la tassa di soggiorno è stata ridotta (da sette giorni a due) in accordo con le associazioni di categoria proprio per stimolare le maggiori permanenze in città, visto che sotto questo profilo emergevano delle criticità.
Vignaroli, nel riprendere a parola, ha spiegato che un consigliere comunale vota un bilancio per l’80% per motivazioni politiche, anche perché si tratta di un atto molto complesso ed esteso, dal momento che è composto da numerosissimi capitoli. Pensare che un consigliere possa passare un mese (dalla presentazione al voto) per studiare le singole voci è utopistico.
Entrando più nella sua materia di competenza, peraltro contenuta nella proposta, Vignaroli ha evidenziato che negli ultimi anni la tassa di soggiorno è stata spesa su materie molto più vicine alla fiscalità generale che puntualmente sui capitoli a cui dovrebbe essere destinata.
Con l’atto si chiede quindi tramite un preciso atto di indirizzo di individuare con maggiore chiarezza le voci cui destinare i proventi, sempre nell’ottica del turismo e del patrimonio architettonico della città.
Per Vignaroli il tema del turismo per la città è decisivo, perché senza flussi di visitatori tutte le attività presenti nel centro storico sarebbero costrette a chiudere. Il capogruppo ha espresso netta contrarietà circa un’ipotesi di aumento della tassa di soggiorno perché controproducente per i flussi turistici.
Per Fabrizio Croce (IPP) l’atto è interessante perché ha molte implicazioni ed un orizzonte ampio. La finalità non è solo quella di destinare in maniera più stringente le risorse derivanti dalla tassa di soggiorno, ma anche fare in modo che ci siano più persone che la pagino, ossia più turisti in città. Per fare questo occorre lavorare affinché la città diventi “seducente”, invitando i visitatori ad esplorarla e conoscerla sempre più. Oggi invece Perugia è una città molto attraversata in virtù di un turismo “mordi e fuggi”. Ciò in quanto la città, evidentemente, non è molto seducente e non attrae a sufficienza: mancano infatti gli standard minimi di accoglienza (un adeguato ufficio turistico visibile, la dotazione di servizi e strumenti, come bagni, segnaletica e punti di informazione) ed altri aspetti che un’Amministrazione non può non curare (logistica per la fruibilità dell’acropoli la mattina, qualità delle infrastrutture, come strade e marciapiedi, ecc.).
Secondo il capogruppo della Lega Lorenzo Mattioni la proposta è valida e da sostenere; tuttavia ha espresso perplessità per la suddivisione in rigide percentuali dei proventi della tassa di soggiorno, in quanto rischia di ingessare il sistema. In senso generale, circa la situazione del centro storico e la valorizzazione delle risorse turistiche, Mattioni ha sostenuto che le risorse che attualmente vengono destinate alla materia non sono sufficienti ed andrebbero, per l’effetto, implementate; sotto questo profilo in futuro non potrà non essere discussa l’ipotesi di un aumento della tassa di soggiorno, oggi troppo bassa rispetto a quanto la città offre.
Replicando ulteriormente agli interventi dei consiglieri l’assessore Giottoli ha sostenuto che già oggi la città ha flussi turistici importanti che, ovviamente, occorre implementare. Circa il tema della tassa di soggiorno, ha rivolto un appello ad uscire dal provincialismo iniziando a ragionare su strategie turistiche congiunte con i Comuni limitrofi.
Sul tema bilancio Giottoli si è detto sorpreso dall’aver appreso che i consiglieri comunali votino la manovra senza vedere cosa essa contenga nello specifico. Ed infatti è tramite il bilancio che si definisce la politica dell’Ente e su questo il consiglio può incidere (emendamenti ecc.).
L’assessore ha poi respinto al mittente l’affermazione secondo cui i proventi della tassa di soggiorno sarebbe utilizzati per finalità differenti da quelle imposte dalla legge perché così non è.
Vignaroli ha chiarito che nessuno ha sostenuto quest’ultima tesi; ciò che la proposta vuol fare è solo indirizzare in modo più puntuale e trasparente le risorse su quello per cui la legge le destina. Il tutto senza alcuna polemica verso giunta o uffici, ma dando invece all’esecutivo un utile strumento in più.
Nel corso della prossima seduta l’atto, per come verrà emendato, sarà sottoposto a votazione.