La IV commissione consiliare Cultura, presieduta da Michele Cesaro, ha avviato la discussione sull’odg presentato dai consiglieri Fabrizio Croce del gruppo Idee Persone Perugia e Francesco Vignaroli del gruppo Progetto Perugia avente ad oggetto: “Bacheca per l’affissione delle locandine degli spettacoli teatrali di via Appia – Inserimento in Art Bonus”.
Illustrando l’atto, Francesco Vignaroli ha ricordato che sul muro di un edificio che costeggia le scalette di via Appia si trovano due vecchie bacheche in ferro battuto, usate in passato per affiggere le locandine degli spettacoli teatrali. Una delle due bacheche ha un certo pregio formale ed entrambe sono interessanti testimonianze della vita culturale della città.
I tabelloni, tuttavia, sono in gravissimo stato di deterioramento e costituiscono ad oggi elementi di degrado di questo importante asse viario pedonale.
I proponenti ritengono che per l’ente sia un obbligo morale oltre che normativo, alla luce dello Statuto, tutelare e valorizzare il patrimonio storico e culturale della città e, in particolare, i monumenti di maggior rilievo sia per l’identità collettiva dei perugini sia per il valore che travalica l’interesse locale.
A tal proposito si ricorda che il Comune di Perugia ha attivato da circa dieci anni il programma Art Bonus, che introduce un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a favore del patrimonio culturale.
Con l’odg i due consiglieri, quindi, intendono impegnare l’amministrazione a inserire nel programma Art Bonus il restauro delle due bacheche, comprendendo nel progetto – sentito il parere della Soprintendenza – il ripristino delle scritte bianche del pannello principale.
Una volta restaurato, avendo il Consiglio comunale recentemente approvato un ordine del giorno finalizzato alla valorizzazione della memoria e dell’opera di Sandro Penna, si propone inoltre di scrivere nel pannello inferiore la seguente frase del poeta che descrive via Appia e via dell’Acquedotto: “Mi rivedo poi con altri ragazzi meravigliarci alla meraviglia degli inglesi per certe strade che a noi parevano normali. Ce n’è una fatta di scalette, ma grande e lunga, sopra della quale passava un’altra strada tagliandola ad angolo retto, mentre quella fatta di scalette continuava biforcandosi, ma in senso verticale, in due piani, diventando di sopra uno strettissimo acquedotto, su cui si passava appena, e di sotto, una normale via e poi ancora una normale piazza. I nomi non li ricordo più…”.
Croce ha sottolineato che il tema è interessante perché riguarda la funzionalità di infrastrutture di proprietà del Comune e l’arredo urbano. Molte delle bacheche esistenti in città – ha proseguito – risalgono all’immediato dopoguerra: di queste poche sono state sostituite risultando per lo più abbandonate e inutilizzate. L’odg, secondo il consigliere, apre numerosi scenari, spingendo anche a ipotizzare esposizioni artistiche diffuse in tutta la città attraverso un nuovo impiego delle bacheche. Quella di cui si parla nell’atto, ad ogni modo, essendo una delle più antiche e di dimensioni notevoli, deve essere riqualificata. Per Croce, se non fosse possibile utilizzare l’Art Bonus, si potrebbe pensare a un accordo con l’Accademia di belle arti per elaborare una proposta di riqualificazione.
L’architetto Stefano Barcaccia del Comune di Perugia (Decoro Urbano e Art Bonus) ha detto che, data la necessità di dimostrare il valore storico-artistico di un bene culturale e quindi di individuare anche la data di realizzazione per poter attivare il progetto Art Bonus, la via più breve appare quella della manutenzione ordinaria del manufatto, con pulitura, sistemazione delle parti lacunose e trattamento di protezione contro il processo di ossidazione. In alternativa, si potrebbe valutare di inserire in Art Bonus un intervento su tutti i manufatti simili del Comune di Perugia.
Vignaroli si è quindi detto favorevole ad apportare un emendamento per impegnare l’amministrazione alla manutenzione lasciando al contempo aperta la via alternativa di un progetto più ampio. Per Croce pensare a un intervento complessivo potrebbe far nascere un’interessante esperienza di arredo urbano creativo. A suo avviso, coinvolgendo anche l’Accademia di belle arti, si potrebbe fare un censimento di manufatti abbandonati e non rimovibili da riqualificare magari facendo ricorso alla street art. Sarebbe dunque auspicabile un progetto a più voci che coinvolga il Comune in qualità di promotore, Soprintendenza, Accademia di belle arti e collettivi di artisti.
Michele Nannarone (FdI) ha espresso apprezzamento per l’idea di coinvolgere l’Accademia.
I proponenti hanno deciso di valutare emendamenti agli impegni e la votazione è stata rinviata.