articolo a cura di Francesca Tizi, capogruppo del M5S
Riceviamo e pubblichiamo:
Il tema del salario minimo, dopo la bozza di direttiva “storica” del Parlamento europeo, è giunto in Consiglio comunale a Perugia grazie all’ordine del giorno presentato dal gruppo Movimento 5 Stelle.
“Si tratta – afferma il presidente del gruppo consiliare M5S, Francesca Tizi – solo della prima di diverse iniziative che saranno presentate anche a livello locale su di un tema, quale quello sul salario minimo, capace di impattare in maniera così rilevante sulla vita dei cittadini.
Sono molto soddisfatta – ha continuato Tizi – perché accogliendo l’Odg da noi presentato in tema di salario minimo la massima assise cittadina ha dimostrato di comprendere le ricadute anche locali della direttiva. La direttiva sul salario minimo, una volta completato il suo iter, sostanzierà una rivoluzione sociale ed economica, in quanto strumento di protezione dall’emarginazione e dallo sfruttamento dei lavoratori, che consente di ridurre le disuguaglianze e di aumentare il potere d’acquisto delle famiglie, mettendo fine alla proliferazione dei CCNL “pirata”.
“Sono convinta che iniziative come questa di Perugia siano essenziali affinché si comprenda appieno l’importanza della direttiva sul salario minimo”, così l’eurodeputata M5S, Daniela Rondinelli, membro della commissione Occupazione e Affari Sociali al Parlamento europeo.
“I negoziati tra Consiglio, Commissione e Parlamento europeo sono iniziati molto rapidamente e ci auguriamo che si possa arrivare all’approvazione definitiva altrettanto velocemente”.
“Abbiamo bisogno però di un accordo ambizioso per riuscire a combattere la povertà lavorativa dilagante e arginare l’odioso fenomeno del dumping salariale, della concorrenza sleale e delle delocalizzazioni predatorie nel mercato interno”, sottolinea l’eurodeputata.
“Oggi l’imperativo è tutelare l’occupazione di qualità e proteggere le comunità dal rischio di un impoverimento socio-economico. Ricordo che a Strasburgo, tutti i partiti italiani hanno votato a favore della direttiva, anche a Roma siano coerenti con quanto espresso affinché l’Italia possa avere un salario minimo per restituire dignità a tutti i nostri lavoratori e a tutte le nostre lavoratrici”.