La IV commissione, presieduta da Michele Cesaro, ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato da Massimo Pici (Perugia civica), Francesco Vignaroli (Progetto Perugia), Francesca Renda (Tesei Presidente per l’Umbria) sulla creazione di Centri di promozione della legalità.
In premessa, l’atto, illustrato da Massimo Pici, richiama diverse normative e documenti, tra cui la legge n. 169 del 2008 che ha introdotto l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione; la Carta d’intenti tra Miur e Autorità Nazionale anticorruzione, Associazione Nazionale Magistrati e Direzione Nazionale Antimafia del 5 febbraio 2015, nata con l’obiettivo di educare alla legalità e alla deterrenza, al controllo e al contrasto dei fenomeni mafiosi e di criminalità organizzata, nonché quella tra Miur e Consiglio Superiore della Magistratura del 23 maggio 2015 per rendere permanente e strutturato l’impegno dei magistrati con le scuole italiane; la nota Miur, Dipartimento dell’Istruzione, prot. n. 2807 del 11/12/2015, con la quale si chiede agli Uffici scolastici regionali di costituire tavoli tecnici sull’educazione alla legalità in attuazione delle sopracitate carte d’intenti.
L’odg propone quindi di promuovere un percorso di educazione alla legalità attraverso la creazione di un tavolo tecnico, che si potrebbe chiamare C.P.L. (Centri per la Legalità), che possa unire il concetto di “convivenza civile” ai “saperi della legalità” (conoscenza storica, conoscenza della Costituzione e conoscenza del contesto sociale nel quale i ragazzi si muovono). I Centri per la Legalità – riporta l’atto – sono un circuito virtuoso che costruisce una rete tra istituzioni, scuole, formazioni sociali e territorio. L’obiettivo è creare una rete collaborativa tra le componenti del mondo scolastico e le diverse forze che combattono azioni illegali finalizzata alla promozione e al coordinamento di interventi di sensibilizzazione contro l’illegalità. Si cita come esperienza da prendere a riferimento quella fatta in Lombardia, dove l’Ufficio Scolastico Regionale, a partire dall’anno scolastico 2014-2015, si è proposto di promuovere azioni progettuali tese a contrastare i fenomeni di corruzione.
L’odg, in conclusione, intende impegnare l’amministrazione comunale affinché si attivi, in collaborazione con l’Istituto scolastico regionale, per costruire e predisporre un progetto che abbia come finalità l’educazione alla legalità, grazie all’interazione delle due istituzioni insieme anche ad altri soggetti, quali gli Ordini degli avvocati, degli psicologi e degli assistenti sociali e associazioni di volontariato operanti nel territorio. Con tale finalità, si chiede all’amministrazione di promuovere la costituzione di Centri di Promozione della Legalità (CPL).
L’avv. Carlo Orlando, in rappresentanza dell’ordine degli avvocati di Perugia, ha parlato di una proposta meritevole di attenzione. Le Istituzioni citate nell’odg, ha riferito, operano già individualmente all’interno delle scuole con attività di formazione ed informazione, ma sarebbe auspicabile un’azione coordinata che partisse da un’unica cabina di regia.
Per Maurita Lombardi (Liberamente donna) vi è la necessità di avere una società nell’ambito della quale le persone siano capaci di discernere il discrimine tra lecito ed illecito. Ciò passa per un’attività di sensibilizzazione e prevenzione.
Liberamente donna da anni è impegnata nel contrasto alla violenza di genere e sulla sensibilizzazione culturale, ma ben venga la partecipazione ad un progetto che possa valorizzare quanto si sta già facendo.
Secondo Angelo Biondo, responsabile formazione per Siulp e per Libertas Margot e formatore per la Polizia di Stato per le scuole elementari, medie e superiori, questa proposta ha grande potenziale. Dal punto di vista pratico, infatti, il CPL può diventare strumento formativo per i ragazzi delle scuole unico nel suo genere in Italia se non addirittura in Europa. Un progetto di cui si sente bisogno alla luce dei dati diffusi dall’OMS: bullismo e violenza sono in crescita nella fascia 11-13 anni e vengono favoriti nei soggetti a loro volta esposti a violenza (familiare ecc.).
Se si immagina, dunque, un tavolo tecnico, è ipotizzabile veder coinvolti istituzioni comunali, forze dell’ordine, associazioni di genere, società sportive, asl, usr, scuole con gli stessi ragazzi ambasciatori della consapevolezza e della legalità.
Il Cpl consentirà in conclusione di creare una rete che possa dar corso ad interventi non solo teorici, ma soprattutto pratici.
Alessio Fioroni (FI), aprendo la serie degli interventi, ha sostenuto che l’odg affronta grandi temi attuali su cui c’è una convergenza bypartisan. Ma si tratta di una proposta che deve avere necessariamente dei risvolti pratici ed alla quale, dunque, si dovrà dare concreta attuazione dopo averne valutato attentamente la sostenibilità economica. Altri aspetti da valutare riguardano l’auspicata cabina di regia (risorse e compiti) ed i canali e le tecniche con cui si deciderà di parlare ai giovani, sfruttando al meglio le più moderne tecniche onde raggiungere il risultato sperato.
Per Fabrizio Croce (IPP) l’odg è rispettabile nell’intento, ma impone delle riflessioni.
Innanzitutto, come spiegato dall’Avv. Orlando, in considerazione della giovane età dei destinatari della formazione è preferibile parlare di consapevolezza piuttosto che di legalità.
Inoltre, quando i destinatari sono soggetti “immaturi” per età anagrafica è importante distinguere la modalità di offerta di un servizio o di un’azione. Trasmettere ai giovani messaggi in forma “verticistica” può determinare l’effetto opposto; meglio quindi prediligere una modalità “mediata”, “orizzontale” basata sullo stare insieme favorendo il protagonismo dei ragazzi.
Per Croce infine è giusto che l’Amministrazione comunale si faccia garante del progetto e delle esigenze dei giovani con strumenti che devono orientare: non solo eventi, ma anche spazi e strutture.
Massimo Pici, in replica, ha spiegato che quello in oggetto è un atto di indirizzo politico che poi giunta e uffici dovranno realizzare concretamente. Il consigliere ha condiviso la valutazione secondo cui occorre utilizzare linguaggi e strategie adatti ad un pubblico giovane, nonché l’importanza di strutturare gli interventi evitando l’attuale spezzettamento.
In conclusione Pici ha chiarito che la proposta non contiene alcun costo per l’ente salvo quelli indiretti legati ad un luogo fisico per le riunioni, costi per comunicazioni ecc.
Secondo Gino Puletti (Progetto Perugia) di un’iniziativa di questo genere c’è urgente bisogno perché ha fondamenti di concretezza. Per il consigliere occorre arrivare ai giovani in modalità mediata perché questo è il metodo migliore per ottenere risultati.
Ma i centri di promozione serviranno anche come punti di riferimento che possano coordinare la rete di relazioni, mettendo in contatto istituzioni, scuole ed associazioni, favorendo il dialogo. A fronte di un’epoca in cui si assiste ad una escalation di suicidi, è giunto il momento di non lasciare da soli i giovani, bensì sostenerli nell’affrontare problemi che non sono insormontabili.
Chiudendo la sessione di lavoro, l’assessore alla Cultura Leonardo Varasano ha tenuto a precisare che la proposta, per come formulata, non prevede impegni di spese per l’ente. La valutazione di eventuali risorse sarà affrontata in un secondo momento, ove necessario, dalla giunta. Resta, invece, il valore profondo dell’iniziativa che è di coordinamento e strutturazione in modo da organizzare una rete che duri nel tempo, non lasciando gli interventi al caso.