Il Consiglio comunale, nel corso della seduta del 7 settembre, ha approvato con 21 voti a favore (maggioranza), 2 contrari (IPP) e 6 astenuti (PD e IV) il progetto di fattibilità tecnica ed economica aggiornato ed integrato del BRT, Bus Rapid Transit corridoio Pievaiola – Settevalli (linea castel Del Piano – Fontivegge) in variante al prg.
Ad illustrare l’atto è stata la consigliera Cristiana Casaioli, presidente della III commissione consiliare
Il Brt, innovativo sistema di trasporto rapido di massa, collegherà Castel del Piano a Fontivegge, con l’obiettivo di mettere in connessione la periferia sud-occidentale della città con la stazione ferroviaria. Il BRT quindi, servirà i principali quartieri del quadrante sud-ovest della città di Perugia, l’area produttiva di Sant’Andrea delle Fratte e il polo ospedaliero e universitario di Santa Maria della Misericordia, collegandoli alla stazione ferroviaria e, tramite l’intermodalità grazie al minimetrò, al centro storico.
Il BRT, rientrato con decreto del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili n. 448 del 16.11.2021 nei progetti del Comune di Perugia ammessi a finanziamento PNRR per un importo di € 86.711.742,76, ha come termine di ultimazione dell’opera il 30.9.2024. Ulteriori 5 milioni sono finanziati sulla scorta del protocollo d’Intesa sottoscritto con Regione Umbria, Azienda Ospedaliera e Università degli Studi di Perugia in data 15.01.2021,
A fronte del poco tempo concesso per la conclusione di un’opera cosi strategica per la città e delle nuove linee guida del MIMS e del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell’affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC, si potrà procedere all’affidamento congiunto di progettazione definitiva, progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori che ridurrà, considerevolmente, i tempi tecnici e burocratici di realizzazione dell’opera.
Approvato il progetto di fattibilità e adottata la variante urbanistica dal Consiglio Comunale, dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale dell’ulteriore decreto, a valere sul fondo per l’avvio di opere indifferibili istituito con l’art. 26 del d.l. 50/2022, del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili relativo allo stanziamento di una maggiore copertura finanziaria (circa 17 milioni di euro) dell’opera dovuta all’incremento dei prezzi, si procederà immediatamente con gli atti di gara per l’appalto integrato.
Alla luce dell’aumento dei costi, come risultanti dall’ultimo prezzario regionale approvato nel luglio 2022, il quadro economico finale dell’opera ammonta a poco più di 109milioni.
Nel quadro economico, allegato all’atto amministrativo, sono stati inseriti anche i 12 milioni di euro necessari all’acquisto dei nuovi autobus BRT.
Con l’atto in oggetto è stata adottata la variante al prg (parte operativa e parte strutturale) al fine di adeguare lo strumento urbanistico della città al nuovo sistema di trasporto.
In particolare le modifiche alla parte operativa riguardano l’intersezione del tracciato con aree destinate a Servizi Pubblici (Spu), Parco pubblico (Ppu), Parco privato attrezzato (PprA), Aree per l’istruzione superiore ed universitaria (Fbu), Comparto residenziale CE22, Zone per Attività di completamento D2, Zona Ff e Fascia di igiene ambientale, mentre le modifiche alla parte strutturale riguardano l’area destinata a deposito mezzi del BRT – insistente nella zona Pcu “Parco Campagna Urbano”- e modesti ampliamenti della viabilità esistente.
L’intero tracciato del BRT, comprensivo delle fasce di rispetto idonee all’allocazione dell’infrastruttura, viene classificato come “Corridoio infrastrutturale del BRT” con l’introduzione nel TUNA di un nuovo articolo (99 Bis) dedicato.
DIBATTITO
Il capogruppo IPP Fabrizio Croce ha espresso un plauso per le migliorie apportate al progetto rispetto alla versione originaria soprattutto in relazione all’implementazione dei percorsi preferenziali del Brt, saliti al 46%, all’intermodalità con gli altri sistemi di trasporto con riferimento particolare alle piste ciclo-pedonali.
Pur con ciò Croce ha voluto evidenziare alcune criticità, secondo il suo parere predominanti.
Il consigliere ha spiegato che il tema approda solo oggi e per la prima volta in Consiglio comunale, risultando, per l’effetto, troppo calato dall’alto e privo di autentica partecipazione. Altra lacuna la mancanza in atti di studi specifici sul rapporto tra costi e benefici e la carenza di pianificazione per ciò che concerne l’interazione con i sistemi di trasporto di livello regionale, peraltro sempre più soggetti a tagli.
Per Croce è sì interessante che il Brt introduca una visione nuova, ma risulta troppo a sé stante non essendo collegato ad un progetto di complessiva riorganizzazione del trasporto pubblico locale. A fronte di ciò la spesa proposta appare, quindi, troppo elevata e rivolta, sostanzialmente, alla mera infrastruttura e non anche ad una riqualificazione del tpl.
Il capogruppo ha sostenuto che sarebbe stato preferibile investire parte delle risorse nel rinnovamento degli attuali mezzi pubblici così da integrarli col Brt evitando di creare sistemi di serie A e sistemi obsoleti di serie B. Per tali ragioni IPP ha preannunciato un voto contrario sulla pratica proprio per le perplessità legate all’opportunità del progetto che rischia di non essere risolutivo degli attuali problemi viari.
Anche il consigliere PD Francesco Zuccherini ha accolto con favore le modifiche che sono state apportate al progetto rispetto all’origine. Tuttavia permane il timore che ciò non sarà sufficiente a sancire il successo del Brt: in parte a causa delle caratteristiche dei territori attraversati, ma soprattutto per la mancanza di una reale integrazione con gli altri sistemi di trasporto pubblico locale. Elemento, questo, da cui non si può più prescindere.
Altro tema da approfondire è quello dei costi, compresi quelli di gestione, e del rapporto di questi con i benefici: il Brt è un’opera costosa, pur se finanziata con i fondi del pnrr. Proprio per questo, tuttavia, sarebbe stato utile avviare una riflessione per valutare l’impiego delle risorse del piano nazionale di ripresa e resilienza da investire in progetti lungimiranti davvero in grado di determinare migliorie per la mobilità cittadina.
Zuccherini ha quindi precisato che in futuro, oltre al Brt, si dovrà intervenire sul tpl in maniera complessiva attuando le strategie contenute nel pums; su questo, tuttavia, pendono le criticità connesse alla gara regionale sui trasporti, ormai note ai più.
In conclusione per il consigliere un progetto tanto importante come il brt non può non dialogare con altri progetti avanzati nel tempo da Comuni limitrofi, specie dell’area del Trasimeno per ridisegnare una più funzionale viabilità di tutta l’area del Perugino.
Estrema soddisfazione è stata invece espressa da Cristiana Casaioli (Progetto Perugia), per ciò che l’Amministrazione sta portando avanti partendo dal pums, piano frutto di una costante partecipazione. Con i cittadini, durante tutto l’iter preparatorio al pums, è stato stretto di fatto un patto, ossia di provare insieme a lavorare per diminuire l’uso dell’auto privata, grazie a soluzioni innovative. Tra queste il brt rappresenta una riposta concreta alle esigenze di un’area molto popolosa e caratterizzata da infrastrutture fondamentali come l’ospedale.
In questo contesto il Brt è un’opera strategica che consentirà, tra le altre cose, di riqualificare i territori circostanti posti nelle vicinanze dei 12 km di tracciato previsto. Il bus rapid transit inoltre non sarà un mezzo a sé stante ma un sistema in grado di integrarsi e dialogare con gli altri mezzi di trasporto grazie ad una struttura a rete.
Il consigliere del PD Marko Hromis in avvio di intervento ha sostenuto che per interventi di questa portata, così costosi ed impattanti nonché finanziati a livello nazionale, l’approccio dovrebbe essere di massima condivisione tra tutte le forze politiche e le critiche costruttive.
Premesso ciò ed entrando nel merito della delibera, il consigliere ha evidenziato come i bus elettrici determineranno certamente importanti benefici per l’ambiente, ma meno per gli utenti. Il successo di un sistema di trasporto lo determina l’utenza ed è compito dell’Amministrazione metterla nelle migliori condizioni per usufruirne. Nel caso del Brt si parla di mezzi di grandi dimensioni che rischiano di essere scarsamente riempiti, con ciò determinando scompensi nell’analisi tra costi e benefici, con tempi di percorrenza non ancora competitivi rispetto a quelli privati. Oltre a ciò, secondo Hromis, il Brt non deve rimanere un’opera a sé stante: per questo va ripensato e modificato il modo in cui è attualmente organizzato il trasporto pubblico locale su gomma, favorendone l’intermodalità così da disincentivare l’uso dell’auto privata.
Ad oggi, fisiologicamente, la domanda circa l’utilizzo del servizio pubblico è debole ma diffusa territorialmente; ad una domanda di tal genere va data una risposta altrettanto diffusa con mezzi che abbiano corsie esclusive e dedicate, perché solo così si riuscirà ad attrarre l’utenza. Inoltre per il futuro si parla sempre più di utilizzo di mezzi a guida automatica, piccoli, a frequenza diffusa, persino a domanda: se Perugia vorrà essere città della mobilità alternativa bisognerà avere il coraggio di sperimentare sempre più, magari partendo dagli interventi pensati oggi. Tutto ciò immaginando, inoltre, misure che agevolino i costi di fruizione abbattendoli soprattutto per le categorie più deboli.
La rete elettrica, infine, dovrà essere ulteriormente ampliata e potenziata, collegando i principali poli cittadini ed integrandosi con gli altri mezzi di trasporto pubblico.
La consigliera IPP Lucia Maddoli ha invitato per il futuro l’Amministrazione a coinvolgere maggiormente il Consiglio comunale su tutta la partita riguardante il pnrr evitando di tenerlo fuori dal dibattito come accaduto finora.
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Al termine del dibattito è intervenuto il sindaco Andrea Romizi per fare il punto della situazione. Il Brt, ha tenuto a precisare, non potrà essere certamente la “panacea” di tutti i mali; si tratta tuttavia di una delle tante previsioni contenute nel pums, uno dei primi piani della mobilità sostenibile adottati in Italia. “Quel traguardo, ossia l’approvazione del pums, è stato per il nostro Comune importante perché è giunto alla base di una stagione di ri-pianificazione cui ci siamo approcciati con grandi ambizioni, ben sapendo che Perugia è una delle città italiane che spende più risorse sulla mobilità ma con una percezione di non grande soddisfazione sui servizi del tpl da parte dei cittadini”.
Ciò – ha spiegato – non va imputato tanto al gestore quanto alle pregresse pianificazioni non adatte alle rinnovate esigenze della città.
Col pums – ha sostenuto Romizi – l’Amministrazione vuole cambiare registro; per dare attuazione a tale strumento di pianificazione, tuttavia, è necessario attendere i tempi di espletamento della gara regionale sul trasporto, non dipendenti dalla volontà del Comune.
Il sindaco ha quindi tenuto a precisare che tutto quello che è attualmente in vigore a Perugia a livello di trasporto pubblico è frutto della vecchia pianificazione.
“Siamo fiduciosi in merito ai prossimi scenari perché abbiamo previsto importanti innovazioni nel pums che si stanno progressivamente concretizzando.
In questo contesto il sindaco ha voluto porre l’accento su un ulteriore merito della macchina comunale, ossia aver saputo osare quando non vi erano le certezze di finanziamento; non a caso Perugia è stato uno dei soli 14 comuni italiani che ha ottenuto un finanziamento dell’innovativo sistema di trasporto con mezzi integralmente elettrici, riuscendo a superare il vaglio di molteplici organi, non ultimo il ministero.
Romizi ha rivolto a tutti l’invito a verificare il successo che il Brt ha già ottenuto in molte città europee e del mondo, soprattutto di medie dimensioni come Perugia.
Il capoluogo però non ha intercettato solo i fondi del Brt: il sindaco ha citato, tra gli altri, gli 8,5 milioni ottenuti per l’acquisto di autobus ad emissioni zero con alimentazione elettrica e per le relative infrastrutture di ricarica, 16 milioni di euro a valere sul piano strategico per la mobilità sostenibile sempre per l’acquisto di questi mezzi, 2,6 milioni per la realizzazione di 10 km di piste ciclabili urbane di collegamento tra i nodi ferroviari e le sedi universitarie, 8 milioni di euro infine con finanziamenti statali e regionali per dare impulso, in attuazione del pums, alla diffusione della mobilità pedonale e ciclistica. Senza dimenticare i 30 milioni del Pinqua.
E c’è la volontà -ha continuato il sindaco – di integrare tutti questi sistemi tra loro; sistemi che perseguono l’obiettivo di determinare una sorta di “gerarchizzazione” tra forme di trasporto: si vuole, in sostanza, creare alcune direttrici principali (fcu cittadina, minimetrò, brt, ecc.) che interagiscano tra loro e con tutto ciò che hanno intorno valorizzandole l’un l’altra.
In conclusione Romizi ha spiegato che il Brt avrà tre caratteristiche salienti: frequenza, preferenziazione e riqualificazione del territorio ricucendo aree della città.