La seduta del Consiglio comunale del 25 settembre è iniziata, su proposta del presidente Nilo Arcudi, con un minuto di silenzio in ricordo del presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano.
Poi sono stati approvati, con 19 voti favorevoli, 8 contrari e un’astensione, lo stato di attuazione dei programmi relativi al Documento unico di programmazione 2023-2025 alla data del 30 giugno e il Dup riferito, in relazione alla sezione operativa, al periodo 2024-2026.
L’assessore al bilancio Cristina Bertinelli, come già fatto in seconda commissione, ha spiegato le caratteristiche salienti di quello che si presenta come uno dei documenti cardine previsto dal Testo unico degli enti locali, contenente tutte le politiche strategiche e operative dell’amministrazione comunale.
Il Dup – ha ricordato l’assessore – presuppone una verifica dello stato di attuazione dei programmi al 30 giugno e rappresenta il primo atto del processo di programmazione con le sue due sezioni strategica e operativa. La prima, che ha una valenza pluriennale coincidente con la durata del mandato (in tal caso fino al 2024) sviluppa le linee programmatiche di mandato e individua gli indirizzi strategici; la seconda, con valenza triennale (2024-2026), individua per ogni missione di bilancio i programmi da realizzare e, per ogni programma, gli obiettivi operativi annuali. La seconda parte della sezione operativa contiene il programma degli acquisti di beni e servizi (ora triennale, cioè riferito al periodo 2024-26) e il piano delle alienazioni e valorizzazioni degli immobili 2024-2026.
Il Dup tiene conto di tutte le risorse che si prevede di avere a disposizione ed è il presupposto del bilancio di previsione. Attraverso la programmazione – ha proseguito Bertinelli – le amministrazioni concorrono anche all’attuazione degli obiettivi di finanza pubblica in base agli articoli 117 e 119 della Costituzione. Tale processo deve incardinarsi in maniera armoniosa e coerente nel contesto di riferimento (locale, nazionale, comunitario, internazionale) tenendo conto, ad esempio, anche delle conseguenze prodotte dalla pandemia e dal conflitto Russia-Ucraina, vicende che condizionano le politiche di ogni livello di governo.
Nel Dup, una guida strategico-operativa che dunque offre, al di là dei numeri, una lettura delle scelte fatte a livello politico, in virtù di recenti modifiche normative non sono contenuti il programma triennale dei lavori pubblici 2024-26, che sarà adottato contestualmente al bilancio, così come il piano del fabbisogno del personale che confluirà, invece, nel “Piao”.
Aperto il dibattito, Cristiana Casaioli (Progetto Perugia) ha sostenuto che anche alla luce di questo fondamentale documento è possibile tirare le somme di dieci anni di amministrazione Romizi. Dieci anni non facili – ha sostenuto la consigliera – ma che hanno prodotto risultati importantissimi. Nel 2014 è emerso un disavanzo di gestione certificato di 34 milioni; l’anticipazione di cassa ammontava a 40 milioni ed era impossibile di contrarre mutui tanto era elevato il livello di indebitamento dell’ente. Tuttavia, il Comune non è andato verso il dissesto e oggi, quasi a fine mandato, il disavanzo accertato è sceso intorno a 8 milioni, grazie a un’opera di risanamento che è stata molto più rapida del previsto. Pertanto, nel 2024 i cittadini avranno sulle spalle un debito molto più leggero rispetto al 2014. Nell’ultimo anno, inoltre, non si è mai fatto ricorso all’anticipazione di tesoreria che genera interessi passivi, mentre ci sono stati anni in cui tali interessi ammontavano a un milione. Oggi l’ente può quindi contrarre mutui per attuare politiche di sviluppo. Tutto ciò malgrado non siano stati anni facili visti i tagli ai trasferimenti statali (per 18 milioni), il terremoto del 2016, il Covid, la guerra Russia-Ucraina, l’aumento del costo dell’energia, dell’inflazione, dei tassi di interesse, dei costi per il sociale. Problemi ancora non superati e che incideranno sul futuro – ha continuato Casaioli – ma che non hanno impedito, grazie all’esistenza di progetti e dunque di idee, di attirare risorse regionali, nazionali ed europee in grado di cambiare il volto città. La consigliera ha richiamato una serie di progetti e di finanziamenti ottenuti: il bando periferie per Fontivegge e Bellocchio (36 milioni), Agenda urbana (12 milioni di euro); il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (30 milioni), i progetti finanziati con il Pnrr, tra cui misure di inclusione e coesione sociale per circa 3 milioni, i 111 milioni per il Metrobus, i 4 milioni per ciclovie urbane, 1,5 milioni per piste ciclabili. Le risorse del Pnrr sono state indirizzate anche per proseguire gli interventi di ammodernamento e riqualificazione dei plessi scolastici per garantire ai giovani di crescere in spazi sicuri e sani. Sono stati fatti investimenti per i cva, per l’innovazione e la semplificazione della macchina amministrativa, per la mitigazione del rischio idrogeologico (ad esempio a Villa Pitignano e Pretola). I fondi del Pnrr, che ammontano in tutto a circa 170 milioni, sommandosi ad altri finanziamenti portano il Dup a un valore di 268 milioni. Casaioli, in conclusione, ha espresso orgoglio rispetto a un documento che ben rappresenta la visione che l’amministrazione ha della città e gli obiettivi su cui ha scelto di concentrarsi. Dieci anni di intenso lavoro, a suo avviso, sono stati supportati da una visione, stanno dando frutti e ancora ne daranno.
Secondo Francesca Tizi (M5s), il Dup è fondamentale perché finalizzato a rendere noti gli intendimenti di chi governa. Poiché il mandato volge al termine, gli obiettivi di mandato dovrebbero essere ormai raggiunti, invece, da una generale analisi dell’attività portata avanti, per la consigliera sembra mancare un disegno complessivo capace di assicurare significativi miglioramenti per la città. Per la consigliera emerge una mancanza di politiche al passo coi tempi e attente all’attuale crisi sociale ed economica e alle istanze dei cittadini. Nei documenti – ha proseguito Tizi – ci sono tantissimi progetti, ma lontani dalla realtà che si sta vivendo, per la maggior parte destinati a restare sulla carta oppure avviati ma senza orizzonte concreto: non sono state considerate le difficoltà economiche dei cittadini, del carovita più che mai sentito (in base a dati Istat di giugno, l’Umbria è la seconda regione per crescita dei prezzi). Se un punto da perseguire nel mandato amministrativo era l’allentamento della pressione fiscale, l’addizionale comunale Irpef è rimasta al livello massimo previsto dalla legge e si coglie un problema soprattutto in relazione alla Tari. In alcune zone, infatti, si è vista una riduzione del servizio mentre la tariffa è aumentata; da lustri, poi, si parla di tariffa puntuale e di economia circolare ma senza ricadute pratiche.
Tizi ritiene inoltre che non sia stato affrontato a dovere il tema del personale del Comune: una quota considerevole ha più di 55 anni e ci sono interi settori dove la carenza di organico rende difficile l’erogazione dei servizi.
Se si considerano le grandi questioni del nostro tempo (riduzione delle disuguaglianze, parità di genere, questioni demografica e ambientale), esse secondo Tizi non hanno un minimo spazio nei documenti all’attenzione del Consiglio, così come non c’è attenzione alle frazioni, alla valorizzazione delle aree verdi (peraltro non è ancora operativa la consulta del verde), all’ambiente. Resta non affrontato anche il tema degli animali domestici detenuti da un numero crescente di famiglie; nessun progetto è stato fatto per contrastare il randagismo o sostenere sterilizzazioni e vaccinazioni.
Fra gli obiettivi regionali – ha continuato Tizi – nei documenti si citano lo sviluppo di infrastrutture per la mobilità, la lotta all’isolamento e il sostegno ai flussi in arrivo dall’aeroporto. Per migliorare la mobilità e i collegamenti con il resto del Paese, però, non è stato fatto niente a parte approvare progetti sul Nodo che prevedono ulteriore cementificazione e occupazione di suolo pubblico a danno dell’ambiente. Sul fronte del trasporto locale, i mezzi pubblici restano cari, inclusi gli abbonamenti annuali.
Altre critiche al Dup da parte del M5s hanno riguardato l’assenza di sostegno per le famiglie e in particolare ai nuclei con un solo componente: cittadini di 35-55 anni che vivono da soli, una fetta di popolazione che non è mai stata considerata, che non ha accesso a bonus e contributi perché non ha figli, disabilità, ecc. Per il capogruppo M5s, la maggioranza non ha mai considerato il vero problema, ossia che l’assenza di lavoro o un lavoro poco pagato non permette di fare figli. Infine la consigliera, auspicando una corretta gestione dei finanziamenti del Pnrr, ha espresso preoccupazione per le future spese di gestione e manutenzione delle opere che saranno per questa via realizzate.
Fabrizio Croce (Idee Persone Perugia), concordando con Tizi, ha definito negativo il bilancio tra obiettivi strategici e risultati conseguiti a circa nove mesi dalla fine del mandato. A suo avviso, non c’è stata una visione perseguita con costanza malgrado le importanti risorse di cui il territorio ha beneficiato. Croce ha citato Fontivegge come esempio di territorio in cui gli ingenti fondi investiti non hanno lasciato tracce così evidenti. La qualità della vita e dei servizi, in generale, secondo il consigliere è peggiorata nettamente: ad esempio, lo stato del trasporto pubblico è sotto gli occhi di tutti e Perugia continua ad avere posizioni poco lusinghiere in ambiti quali gli abbonamenti per studenti, che restano tra i più cari. A suo avviso, le politiche giovanili sono scomparse. Croce ha quindi preannunciato il voto contrario del suo gruppo.
Massimo Pici (Perugia civica), invece, ringraziando l’assessore Bertinelli per il lavoro svolto, ha detto di riconoscersi appieno nell’equilibrio che il Dup riflette tra priorità individuate e risorse disponibili.