La III commissione consiliare Urbanistica, presieduta da Cristiana Casaioli, ha dedicato la seduta del 13 settembre alla trattazione di due odg legati al progetto del nodo di Perugia.
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Il primo ordine del giorno presentato dal consigliere Befani (FdI) riguarda: “quartiere di Balanzano e svincolo di via Adriatica, richiesta audizione tecnici Anas per definizione modalità di realizzazione lavori rampe raccordo autostradale”. L’atto è stato approvato con l’unica astensione da parte di Morbello (Tppu).
Spiega Befani che nel 2024 partiranno le opere di adeguamento e di rifacimento delle rampe di ingresso e di accesso alla E45.
Nel Prg era già previsto un intervento di realizzazione di un tratto stradale all’altezza dello svincolo di via Adriatica, snodo oggetto di acceso dibattito in fase progettuale in quanto inizialmente non rientrante nella nuova dislocazione prevista da Anas.
Tecnicamente la realizzazione della rampa in modalità “rilevato” o in terrapieno, ovvero con carreggiata realizzata con manufatto in terra a quota superiore a quella del terreno, renderebbe impossibile la messa in opera della strada prevista nel PRG, con conseguente blocco del traffico interno della frazione di Ponte San Giovanni nella zona di Balanzano.
La possibilità invece di operare sulla rampa con un tratto “in viadotto” o realizzando uno “scatolare”, cioè con carreggiata realizzata su impalcati o travate con elementi di appoggio (pile) disposti a intervalli regolari, permetterebbe un accesso autostradale ottimale in direzione Collestrada e San Martino in Campo.
Per questo Befani chiede di interpellare urgentemente il comparto tecnico di Anas, anche mediante audizione nella competente commissione consiliare, al fine di avere rassicurazioni sulle modalità di operazione per ciò che attiene il mantenimento della progettazione prevista nel PRG che non pregiudichino l’ammodernamento della rampa di via Adriatica così come previsto nel “Nodo” e non penalizzino il quartiere di Balanzano.
INTERVENTI
Il rappresentante di Anas Ing. Lamberto Nicola Nibbi ha spiegato che la conferenza di servizi per la realizzazione delle rampe non è chiusa: dunque in quella sede l’Amministrazione comunale e la regione in forma congiunta potranno presentare la richiesta e lì si potranno valutare aspetti tecnici e costi. Nibbi ha comunque informato i consiglieri del fatto che Anas si è già attivata cercando di predisporre planimetrie e prime ipotesi tecniche.
L’assessore Enrico Melasecche ha riferito che fin dall’inizio la regione ha sostenuto che qualsiasi proposta migliorativa, proveniente da Enti o cittadini, sarebbe stata valutata attentamente e, se ritenuta di interesse, recepita e portata all’attenzione di Anas.
Si pensi, tra le questioni discusse ed accolte, il posizionamento delle barriere antirumore e di quelle fotovoltaiche, utili a fini ambientali.
Pertanto, nel momento in cui è emersa l’idea di realizzare la cosiddetta “bretella” (o come minimo gli scatolari) sulla rampa di via Adriatica l’Amministrazione regionale ne ha condiviso l’opportunità, sollecitando in tal senso, unitamente al Comune di Perugia, Anas ben prima della conferenza di servizi.
Il presidente del comitato “Chi salverà Ponte San Giovanni” Luigi Ercolani ha detto di condividere il tema perché la bretella consentirà di ricongiungere i quartieri di Ponte San Giovanni e Balanzano oggi rimasti separati tra loro a causa della chiusura del passaggio a livello.
La consigliera Maria Cristina Morbello (Tppu) ha sostenuto che all’interno dell’atto è opportuno che trovino spazio formali rassicurazioni e certezze delle richieste formulate dai cittadini.
Premesso che l’intervento sulle rampe non sarà risolutivo, si ritiene che solamente tramite la completa realizzazione dell’intero nodo di Perugia si consentirà di risolvere il problema del traffico a Ponte San Giovanni.
Morbello ha riferito che da molteplici cittadini sono giunte le richieste di mantenere tutti gli attuali svincoli di Ponte San Giovanni, compreso quello di via Adriatica.
Pertanto Morbello ha proposto un emendamento chiedendo di inserire l’impegno: “chiedere ad Anas che nel progetto di raddoppio delle rampe venga mantenuto lo svincolo di via Adriatica in tutte e cinque le direzioni oggi esistenti”.
L’Ing. Nibbi (Anas) ha sottolineato che questa proposta è stata già avanzata e, quindi, accolta da Anas. Manca solo la formalizzazione ufficiale dei disegni tecnici non essendosi ancora tenuta la conferenza di servizi, sede naturale per affrontare il tema. Nibbi ha poi rassicurato i presenti che il beneficio del raddoppio delle rampe sarà molto più ampio di quanto in molti sostengono, visto che garantirà un più fluido transito dei mezzi pesanti.
Michele Cesaro (FI) si è detto sorpreso dalla richiesta di Morbello dal momento che la precisazione era già contenuta nell’odg approvato dal Consiglio comunale nel giugno 2022. Pertanto l’emendamento appare inopportuno e superato.
Non essendo stato accolto l’emendamento dal proponente Befani, lo stesso non è stato messo in votazione.
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Il secondo ordine del giorno è stato presentato dai consiglieri Tizi (M5S), Croce e Maddoli (IPP) e concerne: Progetto Nodo di Perugia – itinerario E45 (Madonna del Piano – Collestrada) detto Nodino – Progetto definitivo. L’atto è stato respinto con 9 voti contrari (maggioranza) e due a favore (Maddoli e Hromis)
Dopo aver ripercorso le tappe fondamentali della vicenda (approvazione del progetto definitivo di anas, approvazione dell’odg della maggioranza in Consiglio comunale sull’argomento, ecc.) Francesca Tizi ha sostenuto che dalla lettura del progetto emergono rispetto alle considerazioni formulate dal consiglio comunale alcuni punti.
-Il primo è l’attraversamento di zona vincolata: è previsto che tale attraversamento avvenga con la permanenza di una galleria artificiale, per realizzare la quale si prospetta la necessità di intervenire sulla collina di Collestrada con una sorta “d’immensa trincea a cielo aperto” (minimo 30 mt. di larghezza e molti metri di profondità).
– Eliminazione di emergenze in superfici: in sostanza la presenza di una galleria artificiale comporta, al fine di consentire alla strada Ospedalone un uovo profilo altimetrico, l’eliminazione della strada che conduce al Borgo direzione Perugia.
– Mancata riduzione del traffico a seguito della realizzazione del Nodino
– Scorporo dei lavori sulle rampe dal progetto integrale del Nodo: ed infatti nel progetto definitivo di ANAS la realizzazione della c.d. seconda parte del Nodo non è prevista.
– Scomparsa dell’auspicato prolungamento al Silvestrini ed oltre.
– Prolungamento della Tempistica –
– Anomalie nella procedura espropriativa avviata senza consentire agli espropriandi di avvalersi della possibilità di presentare osservazioni nel merito.
Per queste ragioni i consiglieri impegnano l’Amministrazione a rivedere la propria posizione in ordine all’infrastruttura c.d. Nodo di Perugia, atteso come la stessa è stata formulata in assenza del progetto definitivo e, quindi di un’attenta conoscenza delle criticità dello stesso.
Tizi ha rilevato che in tempi recenti sono emersi fatti nuovi tramite articoli giornalistici: il riferimento è alle criticità espresse sul progetto da parte dei tecnici comunali. Tenuto conto che, nonostante le criticità segnalate, il Comune ha comunque espresso parere positivo sull’opera, ciò ha condotto a due diverse interrogazioni di Pavanelli in Parlamento e di Tizi in Comune.
Altra perplessità della capogruppo riguarda il potenziale sovrapporsi dei lavori su rampe e Metrobus, con conseguente blocco della città.
Per Fabrizio Croce è inaccettabile che, a 16 mesi dall’approvazione dell’odg in Consiglio comunale ed a fronte di rilievi tecnici (di Comune e Provincia) emersi successivamente, c’è stato silenzio da parte di sindaco e giunta. Ha quindi chiesto tramite l’odg all’Amministrazione una presa di posizione in tal senso.
INTERVENTI
Il Sig. Luigi Ercolani Presidente dell’associazione “Chi salverà Ponte San Giovanni” ha chiesto di prestare identica attenzione al rispetto dell’ambiente (movimentazione della fauna, ecc.), ma anche alla dignità ed ai diritti alla salute dei cittadini. A tal proposito ha spiegato che l’opera sarebbe determinante per favorire un miglioramento della qualità dell’aria e, dunque, della salute dei cittadini riducendo i volumi di traffico e, soprattutto, la presenza dei mezzi pesanti.
Di parere opposto Paolo Procacci del comitato “salviamo Collestrada”, secondo cui la delibera del 2022 del Consiglio comunale è in contrasto con quella adottata nel 2021. Ha poi riferito che da tre anni a questa parte (ossia quando il progetto è riemerso all’attenzione) nessun rappresentante delle istituzioni ha mai organizzato un confronto pubblico sul tema con l’obiettivo di trovare soluzioni condivise. Quanto ai benefici sulla salute, ha sostenuto che spostare il traffico da un’area ad un’altra, distante un 1 km, non risolverà il problema perché l’inquinamento stradale incide solo per il 30% su quello generale.
L’Ing. Nibbi di Anas ha ribadito che il nodino è parte integrante del nodo di Perugia di cui rappresenta il primo stralcio. Sul punto sono stati fatti studi che chiariscono come nella direttrice Orte-Cesena transitano circa 3mila mezzi pesanti, destinati a spostarsi sul nodino dopo la sua realizzazione con benefici per il territorio di Perugia.
In merito al secondo stralcio del nodo (Madonna del Piano-Corciano), Nibbi ha spiegato che sono già stati individuati i fondi necessari per la progettazione e che, quindi, l’iter è ampiamente avviato.
Circa l’intervento tecnico, l’ingegnere ha chiarito che qualsiasi opera effettuata da Anas verrà fatta nel rispetto della normativa vigente, procedendo agli opportuni monitoraggi prima, durante e dopo i lavori perché è inevitabile che il cantiere creerà disagi. A tal proposito sono previste anche viabilità provvisorie per contenere i problemi di traffico.
Dunque tutte le implicazioni sono state analizzate dettagliatamente così come verranno affrontate quelle che in futuro, in sede di attuazione dell’opera, emergeranno.
Nibbi ha confermato che non è previsto l’uso dell’esplosivo durante i lavori e che le prescrizioni effettuate dagli enti sono state o saranno recepite nel progetto esecutivo finale.
In sostanza per Anas l’opera deve ritenersi determinante per Perugia, l’Umbria e l’Italia intera.
L’assessore regionale Enrico Melasecche ha voluto formulare alcune precisazioni.
Con la prima ha spiegato che il progetto di cui si parla oggi non è lo stesso di 20 anni fa, essendo stato profondamente migliorato recependo le prescrizioni degli enti interessati e le osservazioni di associazioni, comitati e cittadini. Ciò produrrà un’opera dell’ingegno straordinaria come già avvenuto in Umbria ad esempio per la Perugia-Ancona ecc.
Melasecche ha sostenuto che attualmente vi sono problemi enormi per l’utenza per accedere a Perugia, visti i limiti della viabilità, con effetti deleteri per lo sviluppo economico e la concorrenzialità delle imprese umbre.
Secondo punto: per l’assessore uno dei problemi che abbiamo oggi è quello della banalità; il minimo incidente nella tratta Collestrada-Ponte San Giovanni determina un dramma essendo insostenibile la mole di traffico per le caratteristiche tecniche e di sicurezza della strada.
Sulle prescrizioni: ha spiegato che il ministero dell’Ambiente ha trasmesso un documento in cui sono presenti delle precisazioni, che verranno recepite, ma anche in cui si sostiene l’adeguatezza della vinca. Ha quindi invitato tutti alla riflessione, sostenendo che non vi sia alternativa tecnica a questo progetto.
L’assessore si è poi chiesto come mai nella realizzazione di molte strade (Perugia-Ancona, Foligno-Civitanova, ecc.) in cui è stato necessario scavare gallerie, ecc. non sono state sollevate dalla cittadinanza criticità, come invece sta accadendo per il nodo. Forse ciò non è riconducibile ad una sensibilità ambientale ma ad altro.
Melasecche ha comunque sottolineato che ogni sforzo possibile è stato fatto per affrontare questi temi e risolverli, ma che ora è necessario assumersi la responsabilità delle scelte avendo il coraggio di andare avanti.
Si continua a dire che il nodino non risolverà i problemi del traffico a Perugia: per Melasecche questa è un’affermazione ovvia non potendo un’opera che trova la sua ubicazione nell’area di Ponte San Giovanni avere la presunzione di risolvere le criticità che vi sono in tutt’altra parte della città.
La verità è che oggi si è giunti ad un punto fondamentale: il giudizio di ottemperanza del ministero è chiarissimo ed indica di procedere. A breve da Anas verranno prodotti i due documenti richiesti e poi il Mit aprirà la conferenza di servizi. Insieme alla presidente della regione ed agli enti coinvolti si sta facendo di tutto, quindi, per ottenere i finanziamenti necessari per l’opera; continuare ad opporsi ad essa è inutile perché Perugia e l’Umbria hanno bisogno di progresso e sviluppo.
L’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia rispondendo a Croce ha evidenziato che il Consiglio Comunale, in quanto massimo organo di indirizzo, nel giugno 2022 ha approvato un atto chiarissimo cui la giunta è tenuta ad adeguarsi, come ha appunto fatto, peraltro condividendolo. Per tale ragione sono stati portati avanti tutti gli atti formali conseguenti, e sono stati effettuati incontri con Anas per rappresentare le esigenze della città di Perugia nell’ambito di un’opera che, peraltro, è di interesse nazionale.
Il Comune di Perugia, inoltre, sul nodo si è già esposto chiaramente fin dal 2002 anno in cui è stato approvato il prg, piano dove l’opera è espressamente prevista. Contestualmente nel corso del tempo sono state recepite le prescrizioni presentate dagli enti coinvolti, nonché molte osservazioni dei cittadini, comitati ed associazioni specie sugli aspetti paesaggistici.
Oggi l’odg di Ipp e Tizi chiede di ripensare quell’indirizzo del Consiglio comunale che individuava due priorità: il nodo di Perugia, con primo stralcio detto “nodino” ed il raddoppio delle rampe a Ponte San Giovanni. Ciò non è condivisibile perché si sta lavorando affinché queste partite possano trovare concretizzazione con i minori disagi possibili per la città (tempi diversi di realizzazione) e ribadendo l’essenzialità della costruzione dell’intero nodo.
Infine Scoccia ha garantito che qualora dovessero emergere ulteriori osservazioni verranno rappresentate in conferenza di servizi.
Il consigliere Croce ha precisato che tema dell’odg è che giunta e sindaco non sono stati in grado di governare il tempo di transizione che porterà alla realizzazione dell’opera, lasciando che i comitati, anche di posizioni diverse, interagissero direttamente tra loro e con Anas e Regione determinando anche conflitti sociali. Questo atteggiamento proseguirà ancora dal momento che il Comune non ha pronunciato parole in merito ad un’ipotetica e necessaria riorganizzazione del trasporto pubblico né sulle azioni per tutelare il territorio.
Dunque Croce è tornato a chiedere all’Amministrazione di assumere sul progetto una posizione chiara.
Michele Cesaro (FI) ha rimarcato come Croce abbia di fatto cambiato l’impegno contenuto nell’odg visto che nell’atto si chiedeva all’Amministrazione di rivedere la posizione sul nodo ed ora si chiede solo di prendere posizione formale sull’opera.
Circa l’approvazione dell’atto di indirizzo da parte del Consiglio comunale nel 2022, Cesaro ha evidenziato che l’assise in tal sede non era chiamata ad esprimersi sui dati tecnici ma sull’infrastruttura in generale. In quel documento infatti sono state indicate le priorità, ossia nodo e rampe, facendo emergere con chiarezza la posizione del consiglio.
Quella è stata una precisa presa di posizione politica di indirizzo che oggi non vi è alcuna intenzione di cambiare non essendo emersi fatti nuovi, ma mere osservazioni che troveranno esame in altre sedi. In ballo oggi ci sono 500milioni di euro che, tergiversando, Perugia e l’Umbria rischiano di perdere a favore di altre regioni, oltre ulteriori 40 milioni per il raddoppio delle rampe. Tutte le migliorie potranno essere valutate e, se del caso, realizzate utilizzando le economie di gara.
Quindi Cesaro ha rivolto un invito a fare presto proseguendo l’iter.
Per Gino Puletti (Progetto Perugia) in virtù delle risposte fornite da Anas in commissione, tutte le criticità contenute nell’odg sono state confutate e risolte. Parimenti l’assessore Scoccia ha fornito le risposte ai quesiti di Croce specificando che, in ottemperanza all’indirizzo del Consiglio, la giunta ha accompagnato tutto l’iter nel confronto con Anas, Regione ed enti coinvolti. Circa l’affermazione secondo cui il nodino non risolverà i problemi dell’inquinamento spostandoli di un km, Puletti ha sostenuto che ciò è sbagliato in quanto i problemi di inquinamento non sono dati dai volumi ma dalla concentrazione. Quindi il nodino apporterà benefici riducendo tale concentrazione.
In conclusione sì alla prosecuzione del percorso essendo l’opera auspicata da più parti politiche di centro destra e centro sinistra.
Per Maria Cristina Morbello (Tppu) il progetto del nodo di Perugia è un’opportunità di sviluppo per la città e la regione. Per ottenere finanziamenti dal Governo è quindi fondamentale che il capoluogo si faccia portavoce di tale priorità.
I distinguo e le retromarce ormai sono superati in favore di un’opera che migliorerà la viabilità, la sicurezza, l’economia e tanto altro.
Per non perdere i finanziamenti pertanto serve un’azione corale tra Comune e Regione, evitando di perdersi in mille richieste inutili.
Morbello ha quindi respinto la richiesta dell’odg di Tizi ed Ipp di rivedere la posizione sul nodo; un atto che certifica, peraltro, la spaccatura all’interno dell’opposizione.
Nel 2019 peraltro, ricorda Morbello, fu approvato all’unanimità il suo odg su nodo e alta velocità esprimendo una scelta politica chiara come è compito proprio della politica e lasciando ai professionisti gli aspetti tecnici.
La consigliera ha spiegato che gli approfondimenti sono stati effettuati in diversi ambiti, durante sedute di commissione, consiglio grande ecc. Oggi è necessario andare avanti partendo dal primo stralcio del nodo di Perugia che è chiamato nodino ma che è parte integrante del progetto complessivo, decisivo per la città.
Erika Borghesi, rispondendo al rappresentante del comitato di Collestrada, ha ricordato che l’odg approvato dal Consiglio nel 2021 esprimeva contrarietà alla sola realizzazione del nodino (ossia del primo tratto del nodo) ritenendo che l’opera non dovesse terminare a Madonna del Piano, ma dovesse poi proseguire e completarsi con la tratta fino a Corciano, decisiva per risolvere i problemi di traffico.
Il Pd ha sempre sostenuto in tutte le sedi l’importanza di realizzare tutto il nodo ed ancora oggi è così.
La consigliera ha rimarcato che nel tempo tutti gli enti coinvolti hanno svolto un lavoro attento e complesso e che alcuni attori, come Anas e Regione (rispettivamente con l’ing Nibbi e l’assessore Melasecche) hanno avuto il merito di mettere sempre la faccia nel dibattito, non sottraendosi al confronto nelle sedi istituzionali.
Una posizione che, invece, è mancata nell’ambito del Comune di Perugia, dove sindaco e giunta hanno fatto mancare le dovute risposte ai cittadini, limitandosi a procedere con gli atti formali richiesti.
Borghesi ha confermato che il nodo è opera prevista nel prg; purtroppo i ritardi nella progettazione hanno fatto perdere tanto tempo, facendo nel contempo lievitare i costi. Resta la volontà da parte del Pd di lavorare affinché l’intero nodo veda la luce perché ciò determinerà benefici per Perugia e la Regione.
In replica finale Francesca Tizi (M5S) ha sostenuto che la vicenda presenta anomalie nei comportamenti e nelle procedure. La prima è che durante gli incontri organizzati dai comitati, nessun rappresentante della maggioranza in Comune ha mai preso la parola per spiegare quale fosse la posizione dell’ente. Parimenti anas non ha mai voluto incontrare i rappresentanti del comitato sciogliamo il nodo di Perugia.
Altra anomalia è dovuta al fatto che l’odg nel 2022 è stato approvato dalla maggioranza senza che vi fosse un progetto di base e dunque a scatola chiusa.
Criticabile, inoltre, è il fatto che un progetto così costoso sia infarcito nei documenti di errori spacciati per meri refusi (uso dell’esplosivo, affermazione sulla mancata risoluzione dei problemi di traffico ecc.). Si è parlato poi del fatto che gli ambientalisti metterebbero davanti il benessere della fauna rispetto a quello umano: ciò è inaccettabile trattandosi di due facce della stessa medaglia connesse tra loro. Per tutte queste ragioni sarebbe giusto che l’Amministrazione spiegasse perché vuole il nodo. La risposta è che si tratta di un’opera di interesse nazionale a conferma del fatto che Perugia e l’Umbria si piegano ancora una volta agli interessi di altri senza ricevere risarcimenti di sorta per i danni che verranno arrecati al loro territorio. Il problema complessivo, secondo Tizi, è che a Perugia ci sono problemi di traffico perché la giunta in nove anni di governo non ha investito nulla sulla mobilità.
Croce (IPP) ha confermato la valutazione secondo cui ad oggi manca una presa di posizione dell’Amministrazione sul tema visto che quella del 2022 è attribuibile solo al Consiglio comunale e, peraltro, senza essere accompagnata da alcun progetto.
Chiudendo il dibattito l’assessore ai lavori pubblici Otello Numerini ha sostenuto che in nove anni di governo Romizi sono state tantissime le opere realizzate.
Ha quindi respinto le accuse secondo cui sindaco e giunta sarebbero stati indifferenti sulla questione del nodo. Al contrario, alla luce delle implicazioni che esso avrà per la città ed il territorio, la giunta ha perseguito un confronto costante e continuo in tutte le sedi istituzionali e cittadine, incontrando la gente, i comitati e le associazioni per ascoltare le ragioni di tutti e formulare una sintesi finale poi rappresentata o da rappresentare ad Anas e Regione.
Tantissimi sono stati i sopralluoghi nelle aree coinvolte dall’intervento.
Il punto di approdo finale è frutto di tutto questo lavoro e del confronto con il Consiglio comunale che, in qualità di massimo organismo rappresentativo della città, ha prodotto un atto di indirizzo fatto proprio dalla giunta.
In quell’odg, votato quasi all’unanimità, si chiedeva di portare a termine il nodo nella sua completezza ed il raddoppio delle rampe di Ponte San Giovanni con mantenimento dello svincolo di via Adriatica, temi rappresentati ad Anas dal Comune e da essa recepiti.
L’attenzione della giunta Romizi verso la città è dunque stata massima così come nei confronti di questo progetto che dovrà apportare benefici al traffico cittadino nonché rispettare tutte le prescrizioni di carattere ambientale.