La IV commissione consiliare permanente Affari istituzionali nel corso della seduta di martedì 20 maggio ha trattato tre atti.
E’ stata approvata con 9 voti a favore e 5 astenuti la mozione presentata dai capigruppo di maggioranza avente ad oggetto: “Adesione del Comune di Perugia alla campagna di Emergency “R1PUD1A” ed esposizione del relativo striscione presso Palazzo dei Priori”.
Illustrando l’atto Lucia Maddoli ha riferito che per ribadire il valore e il significato dell’articolo 11 della Costituzione e riaffermare concretamente il valore della pace come fondamento della società, Emergency promuove una campagna di sensibilizzazione intitolata Ripudia che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni italiane sul valore dell’articolo 11.
La partecipazione alla campagna R1pud1a da parte del Comune di Perugia, anche alla luce di altre iniziative assunte in precedenza sullo stesso tema, rappresenterebbe un ulteriore forte segnale di impegno verso i valori costituzionali di pace e giustizia, incoraggiando la popolazione a ripudiare la violenza sostenere la convivenza pacifica tra i popoli.
In ragione di ciò i proponenti impegnano l’Amministrazione:
-ad esprimere pubblicamente il proprio sostegno alla campagna R1pud1a promossa da EMERGENCY, riconoscendo l’importanza di ripudiare la guerra in ogni sua forma e di promuovere iniziative per la costruzione di una società pacifica.
-ad esporre presso il Palazzo Comunale, per la durata di 4 mesi, uno striscione con la scritta “Questo Comune Ripudia la guerra “, in luogo visibile, per comunicare l’adesione del Comune a questa campagna e sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della pace e del rifiuto della violenza.
-a promuovere all’interno dei propri enti culturali, biblioteche, musei, scuole la conoscenza e la partecipazione della campagna R1pud1a, anche attraverso eventi e attività di sensibilizzazione sul tema della pace, in collaborazione con EMERGENCY e altre associazioni che operano per la difesa dei diritti umani, per coinvolgere la cittadinanza in un percorso di riflessione e consapevolezza.
Simonetta Lumediluna responsabile gruppo Emergency Perugia ha illustrato l’attività di Emergency, impegnata da sempre nelle zone di guerra, dove a pagare il prezzo più alto sono i bambini. Oltre 13mila sono state le persone curate dall’associazione, del tutto apolitica, che esprime ogni più ferma contrarietà e condanna verso ogni forma di conflitto.
Il consigliere Leonardo Varasano (Progetto Perugia) si è detto favorevole all’indirizzo, invitando però ad affiggere lo striscione in luogo diverso da palazzo dei Priori già oggi pieno di immagini all’esterno.
Edoardo Gentili (FI) ha confermato che l’Italia ripudia la guerra perché ciò è stabilito dalla Costituzione all’art. 11. Tutti oggi nel mondo ripudiano per principio la guerra, ma ciò è possibile fino a quando non si viene attaccati perché in tal caso un Paese ha il diritto di difendersi.
Lorenzo Ermenegildi Zurlo (PD) nel ringraziare Emergency per l’impegno in favore dell’umanità, specie nei luoghi di guerra, ha detto di comprendere il pensiero di Gentili. Tuttavia il richiamo all’art. 11 della Costituzione è la più grande garanzia che l’Italia ha.
Questa campagna – ha continuato – ripudia la guerra come strumento di offesa, affidando alla diplomazia il compito di risolvere le controversie internazionali. Ciò non significa rinnegare il diritto alla difesa da parte dei popoli attaccati.
Elena Fruganti (FdI) nel riconoscere l’impegno di Emergency, ha tuttavia fatto notare che esistono anche altre associazioni nel mondo impegnate nei territori di guerra. Pertanto affiggere uno striscione identificando una campagna con una sola associazione potrebbe essere troppo settoriale.
La dott.ssa Lumediluna ha spiegato che nella campagna devono essere di fatto ricomprese tutte le associazioni umanitarie impegnate nei luoghi di conflitto.
Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) ha ringraziato Emergency per l’impegno, auspicando un’approvazione unanime di odg e campagna R1pud1a affinché dalla commissione e poi dal Consiglio parta un messaggio forte contro la guerra.
In replica Maddoli, rispondendo a Varasano, ha spiegato che il luogo ove appendere lo striscione verrò deciso congiuntamente con gli uffici. Ha ribadito che l’art. 11 ripudia la guerra individuando nella diplomazia il sistema alternativo ai conflitti; questo ordinamento al momento non sta funzionando nel mondo e va certamente rafforzato anche con iniziative come quella proposta nella mozione.
***
Successivamente è stato approvato con 9 voti a favore, 4 contrari ed un astenuto l’Ordine del giorno presentato dai consiglieri Lorenzo Ermenegildi Zurlo del gruppo Partito Democratico, Lorenzo Falistocco del gruppo Alleanza Verdi Sinistra e Antonio Donato del gruppo Movimento 5 Stelle avente ad oggetto: Riconoscimento Stato Palestinese.
Nel ripercorrere le tappe più drammatiche del conflitto in atto nel medio oriente, Lorenzo Falistocco ha sottolineato che la comunità internazionale ha il dovere morale e giuridico di intervenire, anche a livello diplomatico e umanitario, per proteggere la popolazione civile e promuovere una soluzione pacifica del conflitto.
Un ulteriore passo è rappresentato dal riconoscimento dello Stato di Palestina, già formalizzato da alcuni stati europei.
In considerazione di ciò, nel lungo e dettagliato dispositivo, gli istanti impegnano l’Amministrazione a farsi promotrice nelle opportune sedi e canali istituzionali con il Governo e presso l’Anci per:
– riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa;
– promuovere il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte dell’Unione europea;
– sostenere ogni iniziativa volta a esigere il rispetto immediato del cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, la protezione della popolazione civile di Gaza e la fine delle violenze nei territori palestinesi occupati, la fornitura di aiuti umanitari all’interno della Striscia, il rispetto della tregua in Libano il pieno rispetto del diritto internazionale umanitario;
– sostenere il cosiddetto “Piano arabo” per la ricostruzione e la futura amministrazione di Gaza;
– sospendere urgentemente le autorizzazioni di vendita di armi allo Stato di Israele concesse anteriormente alla dichiarazione dello stato di guerra dell’8 ottobre 2023, nonché a sostenere e farsi promotore, a livello europeo con gli altri Stati membri, di opportune iniziative volte alla totale sospensione della vendita, della cessione e del trasferimento di armamenti allo Stato di Israele, come richiesto dalla risoluzione approvata il 5 aprile 2024, dal Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite;
– provvedere all’immediata sospensione dell’importazione degli armamenti dallo Stato di Israele;
– sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale;
– esigere la tutela dell’incolumità della popolazione civile della Cisgiordania;
– proporre azioni efficaci contro le violazioni del diritto internazionale e umanitario da parte del Governo di Israele;
– dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale;
– sostenere, in tutti i consessi europei ed internazionali, la legittimità della Corte Penale Internazionale
I rappresentanti dell’unione studenti palestinesi hanno spiegato che studiare è un atto di resistenza per portare avanti la voce del popolo palestinese e far conoscere la sua storia.
La proposta odierna è una presa di posizione chiara che dà dignità ai palestinesi con l’auspicio che poi sia seguita dal Governo nazionale e dai governi occidentali. Chiediamo quindi pace per un popolo, libertà e dignità.
Il consigliere Antonio Donato (M5S) rivolgendosi agli studenti ha detto che Perugia è con loro. Oggi infatti non ci viene chiesto di schierarci in un conflitto ma di pronunciare un principio fondamentale per un popolo, ossia quello di esistere ed essere riconosciuto.
Questo riconoscimento non è atto contro qualcuno ma un passo verso il diritto internazionale e la giustizia nonché in linea con le risoluzioni Onu.
In questa vicenda, ha continuato, c’è anche una forte connotazione di umanità perché a Gaza ci sono famiglie sterminate.
Una situazione di fronte alla quale non possiamo rimanere indifferenti, dando vita ad un atto che è simbolico, ma anche profondamente politico.
Il consigliere Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha parlato di questione molto dolorosa sulla quale i consiglieri non possono avere gli strumenti adatti per risolvere la complessità del tema. Varasano ha poi espresso due questioni dirimenti. Ha chiesto di sapere cioè se l’oggetto dell’odg sia il riconoscimento dello stato palestinese o altre dinamiche più complessive che attengono ai rapporti tra Israele e Palestina. In questo secondo caso, infatti, appare necessario audire altri soggetti bypartisan per comprendere posizioni e ragioni di tutti.
La seconda questione è capire quale sia la posizione degli studenti presenti rispetto ad Hamas perché quello è il problema centrale. Hamas è infatti considerata dall’U.E. organizzazione terroristica e non può essere interlocutore istituzionale di nessuno.
Gli studenti presenti hanno spiegato che come unione e comunità palestinese è stata richiesta l’autodeterminazione del popolo palestinese che deve liberamente poter decidere con formali elezioni chi lo rappresenti. Per far sì che ciò sia possibile, tuttavia, è necessario preliminarmente che tale popolo venga liberato.
Lorenzo Ermenegildi Zurlo (PD) ha riportato alcune frasi pronunciate dagli ospiti presenti che dicevano di ambire alla dignità, all’autodeterminazione e tanto altro. Queste frasi sono il senso dell’odg proposto e suggeriscono che davanti a tali richieste non è possibile girarsi dall’altra parte. Zurlio ha sostenuto che chiedere oggi ad una persona, che ha parenti costretti a vivere sotto le bombe, quale sia la propria posizione politica è indelicato e lascia un po’ di amaro in bocca. Il capogruppo infine ha spiegato che l’odg è sottoscritto da tre gruppi politici ma aperto alla firma di tutti.
La consigliera Elena Fruganti (FdI) ha espresso solidarietà agli studenti palestinesi presenti, da estendere alle proprie famiglie, oggi coinvolte in tanta sofferenza.
Fruganti ha convenuto che in questa vicenda occorre una forte carica di umanità e solidarietà che nessuno può negare. Al tempo stesso, tuttavia, ciò che viene proposto nell’odg è qualcosa di molto più ampio, ossia il riconoscimento dello Stato palestinese. Ciò esula dalle competenze di un comune alla luce della complessità della questione e degli equilibri politico-internazionali coinvolti, la cui sede naturale è l’Onu.
Per Lucia Maddoli (Orchestra per la Vittoria) questo atto ha una forte valenza politica; ha quindi preannunciato l’intenzione di firmarlo con convinzione ritenendo che quanto sta succedendo a Gaza sia drammatico ed inaccettabile.
Lì è morto il diritto internazionale ed il principio di umanità; di fronte a ciò non si può assistere in silenzio, essendo necessario condannare gli atti e le frasi inumane pronunciate dal governo israeliano. Chiedere quindi che il Comune faccia pressioni per il riconoscimento da parte del Governo nazionale della Palestina è doveroso.
Infine Maddoli ha rivolto un appello a tutti di contribuire alla raccolta fondi aperta a Perugia in favore della mezza luna rossa tramite la Croce rossa.
Per Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) occorre esprimere pieno supporto all’odg che unisce tutti in un atto politico ed umanitario molto forte. E’ importante, infatti, che tutti operino per portare un contributo alle popolazioni martoriate dalla guerra compresa la Palestina.
In replica finale Lorenzo Falistocco ha confermato che quello proposto è un atto simbolico ma anche fortemente politico resosi necessario a causa dell’inerzia del Governo nazionale sulla questione del riconoscimento dello stato palestinese.
***
Infine è stato illustrato l’Ordine del giorno presentato da tutti i consiglieri di maggioranza avente ad oggetto: “Superamento utilizzo animali nei circhi e sostegno all’attuazione Legge Delega n. 106/2022 e promozione di alternative etiche”.
Antonio Donato ha riferito che la presenza di animali nei circhi è oggetto di crescente attenzione da parte della comunità scientifica, dell’opinione pubblica e delle associazioni per i diritti degli animali, che denunciano condizioni di vita incompatibili con la natura degli animali detenuti, sottoposti a continui spostamenti, ambienti inadeguati e addestramenti spesso coercitivi.
A livello europeo, oltre 50 Paesi hanno vietato o fortemente limitato l’uso degli animali nei circhi.
Nel panorama italiano, dopo i tentativi infruttuosi del passato, con legge n 106 del 15 luglio 2022, è stato delegato il Governo a riordinare la materia. Tuttavia ad oggi mancano ancora li decreto legislativo la cui scadenza, dopo varie proroghe, è fissata al 18 agosto 2025.
In ragione di ciò gli istanti impegnano l’Amministrazione:
-a sostenere e sollecitare l’attuazione della legge-delega n. 106/2022, affinché entro il termi ne previsto del 18 agosto 2025 sia adottato un decreto legislativo che realizzi il graduale superamento dell’utilizzo di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti;
-a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione, in collaborazione con le scuole, le associazioni e il mondo culturale, sul tema del benessere animale e sulle alternative artistiche al circo con animali;
-a favorire l’accoglienza sul territorio comunale di circhi che non utilizzano animali, anche attraverso il rilascio di patrocini, concessioni di spazi o altre forme di sostegno compatibili con la normativa vigente;
-a garantire, in occasione dell’attendamento sul territorio comunale di circhi con animali, l’applicazione rigorosa delle normative vigenti, richiedendo la certificazione veterinaria da parte dell ‘ASL competente, vigilando sulle condizioni di detenzione e trasporto degli animali, e attivandosi affinché siano effettuati controlli puntuali e continuativi durante tutta la permanenza;
-a chiedere al Ministero della Cultura e al Governo, anche tramite trasmissione del presente ordine del giorno, di riequilibrare la distribuzione dei fondi del Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), prevedendo che vengano assegnati prioritariamente ai circhi che non impiegano animali, incentivando così la riconversione del settore;
-a trasmettere il presente ordine del giorno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Min istero della Cultura, ai Parlamentari eletti e alle principali associazioni nazionali impegnate nella tutela animale, affinché se ne facciano promotori.
L’atto verrà approfondito in una prossima seduta tramite audizioni.