Acquisita ufficialmente da Ater l’area ex Palazzetti nel capoluogo umbro. Risale allo scorso dicembre il passaggio di proprietà, fondamentale per l’avvio della vasta operazione di riqualificazione prevista dai due Programmi innovativi per la qualità dell’abitare che a Perugia interessano il quartiere di Ponte San Giovanni.
Tali programmi mirano, da un lato, a sanare la ferita rappresentata dai grandi immobili incompiuti nell’area ex Palazzetti, dall’altro, a realizzare una molteplicità di interventi tesi alla ricucitura degli spazi pubblici, alla riqualificazione del verde, della viabilità pedonale e ciclabile e delle attrezzature pubbliche.
Il programma PS5G è concentrato sul recupero del complesso ex Palazzetti, ma la proposta è estesa anche ad altri due siti, con esso ben connessi: il sito dell’ipogeo dei Volumni con la necropoli del Palazzone, elemento di straordinario valore culturale e anche identitario che sarà valorizzato, e una parte dell’area dell’ex complesso De Megni, dove è previsto un intervento privato.
L’obiettivo è ambizioso: non solo il recupero di un complesso edilizio in stato di abbandono, ma anche la nascita di un quartiere modello, caratterizzato da un mix di alloggi di edilizia residenziale sociale e a canone concordato, spazi commerciali, servizi socio-culturali di quartiere. Un quartiere sostenibile, sociale, smart, sperimentale, salubre, che sono, nella contemporaneità, sinonimo di elevata qualità abitativa: da qui le ragioni del motto “PS5G”.
Oltre al passaggio di proprietà del complesso ex Palazzetti in capo ad Ater, soggetto attuatore dell’intervento, sempre a fine 2022 è stato pubblicato l’avviso di pre-informazione di indizione di gara finalizzato a individuare gli operatori economici da invitare alla procedura ristretta per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori relativi.
Il punto sullo stato di attuazione del Pinqua PS5G, in cui rientra l’intervento sul complesso ex Palazzetti, è stato fatto questa mattina in via Adriatica con la partecipazione della presidente della Regione, Donatella Tesei, del sindaco del Comune di Perugia, Andrea Romizi, del presidente Ater, Emiliano Napoletti, dell’assessore regionale alle opere pubbliche e politiche della casa, Enrico Melasecche, dell’assessore comunale all’urbanistica, Margherita Scoccia, e del sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco. Erano presenti anche il Senatore Franco Zaffini, il presidente del Consiglio Regionale Marco Squarta, il vicesindaco del Comune di Perugia, Gianluca Tuteri, e i consiglieri comunali Maria Cristina Morbello, Paolo Befani e Lorenzo Mattioni, oltre ai dirigenti del Comune Fabio Zepparelli (Area Opere pubbliche) e Franco Marini (Area Pianificazione territoriale e progetti strategici).
A portare i saluti introduttivi è stato il Presidente di Ater Umbria Napoletti: “In generale, si tratta di programmi straordinari finalizzati a riqualificare e incrementare il patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale. In euro, per tutti i progetti in attuazione da parte di Ater relativi a PINQuA e Piano Nazionale Complementare – Sicuro Verde Sociale stiamo parlando, vuoto per pieno, intorno ai 100 milioni di euro che potranno essere riversati sul territorio. Alla fine del percorso di cui oggi viviamo un concreto inizio, ipotizzabile per giugno 2026, il settore pubblico avrà messo a disposizione della popolazione più fragile una quantità di alloggi senza precedenti rispetto a un passato recente e meno recente. Circa 45 nuclei familiari qui, e altri 650 in tutti gli altri interventi, molti dei quali, ovviamente in cantieri diversi anche a partire dalla metà di quest’anno, potranno avere una casa realizzata o ristrutturata secondo standard edilizi ottimali. Questo, in un’ottica di sostenibilità, tendenzialmente senza consumo di nuovo suolo e secondo i principi e il modello urbano della città intelligente, inclusiva e sostenibile. Ater, quindi, è orgogliosa di partecipare nel ruolo di attuatore di tutta una serie di interventi che oltre di rivalutare il patrimonio.
“L’amministrazione comunale – ha detto il sindaco Romizi – ha perseguito con fermezza l’obiettivo di strappare al degrado il complesso ex Palazzetti, una sfida dal valore anche simbolico, che significa rilancio di una nuova sostenibilità per Ponte San Giovanni. Siamo felici dell’ulteriore passo avanti fatto con l’acquisizione da parte di Ater in qualità di soggetto attuatore. Una soddisfazione che si aggiunge a quella, condivisa con i nostri uffici tecnici e con l’Università degli studi con cui abbiamo collaborato, per aver visto finanziati entrambi i progetti da noi presentati per il quartiere. Come a Fontivegge, abbiamo deciso di concentrare qui molte delle potenziali risorse a disposizione per avere più chance di essere incisivi. Per Ponte San Giovanni, infatti, ci sono non solo il Pinqua PS5G, che interessa l’ex Palazzetti, e l’altro Programma innovativo per la qualità dell’abitare relativo all’asse centrale del quartiere, ma anche altri finanziamenti, tra cui oltre 800mila euro per una rete ciclabile che servirà a cucire questi due interventi e a collegarli con una stazione ferroviaria rinnovata e al percorso ciclopedonale del Tevere. È importante, però, anche il fatto che l’investimento pubblico abbia attivato investimenti privati: è la migliore riprova della bontà delle scelte fatte. Chiedo ai ponteggiani – ha concluso Romizi – di seguire tale percorso perché è un’opportunità unica. Si potrà incidere in profondità sulla vivibilità e socialità di tutta l’area solo se saranno i cittadini i primi a crederci mettendoci senso di appartenenza e anche affetto”. Romizi ha quindi ringraziato il sottosegretario Emanuele Prisco (già assessore all’urbanistica del Comune di Perugia) per la sua presenza e, oltre agli uffici comunali, all’assessore all’urbanistica Margherita Scoccia e all’Università degli studi, anche Regione e Ater per aver condiviso sin da subito questo percorso.
Secondo l’assessore Margherita Scoccia, “si entra finalmente nella fase più concreta di un iter che sembrava molto ardito trattandosi del recupero di un’area in stato di abbandono e oggetto di un fallimento”. “Il progetto rientra in una precisa volontà di usare le risorse del Pnrr per rigenerare una zona che è la porta della città e che da ora diventa simbolo di rinascita. Per questo, abbiamo abbracciato una visione coraggiosa che prevede una diminuzione del carico urbanistico e un aumento di spazi per servizi, la socialità e la cultura, tra cui il parco della musica e un asilo nido che, su stimolo del vicesindaco Gianluca Tuteri, avrà caratteristiche del tutto innovative per rispondere appieno alle esigenze dell’outdoor education e dell’interazione tra famiglie e bambini a sostegno della crescita genitoriale”.
“E’ una giornata particolare – ha dichiarato l’assessore Melasecche – perché abbiamo parlato, abbiamo progettato e abbiamo ottenuto i finanziamenti. Estremamente positivo è il risultato per il Comune di Perugia che porta a casa due progetti PINQuA acquisti per Ponte San Giovanni, come è estremamente positivo quello della Regione Umbria con altri due e progetti PINQuA per quanto riguarda il recupero delle stazioni della Ferrovia Centrale Umbra e di tutta l’area di San Giustino e Città di Castello, dell’Alta Valle del Tevere. Rigenerazione urbana concreta e risultati estremamente positivi. Questi sono i primi frutti importanti del lavoro impostato tre anni fa, con l’insediamento della Giunta Tesei, con una visione strategica, per dare alla regione quella nuova cultura dell’innovazione e sviluppo che stiamo perseguendo”.
Hanno concluso l’incontro la presidente Donatella Tesei e il sottosegretario Prisco. Per Tesei: “Si tratta di un intervento importante – ha dichiarato – che riqualifica l’area e l’intero quartiere, in una zona strategica vicina all’Apogeo, alla stazione, alla superstrada. Zona che ora viene totalmente recuperata. Un intervento legato al Pnrr e che quindi dovrà vedere la luce entro il primo semestre 2026. Questo, come altri progetti, nascono da un’idea generale dell’Umbria, partendo dai dossier complessi che abbiamo trovato e affrontato, che si basa su una precisa visione del futuro della regione”. Per il Sottosegretario Emanuele Prisco: “Il Pnrr è uno strumento strategico che deve essere messo a terra. Progetti come questo hanno anche un effetto territoriale di riqualificazione urbana e sappiamo quanto vale in termini di sicurezza. Si toglie uno scempio urbanistico, tristemente famoso anche per le infiltrazioni della criminalità organizzata e al posto di questo nasce un progetto innovativo tecnologico ed eco-sostenibile per giovani coppie, con una riqualificazione dell’intero quartiere che mette al centro i cittadini e le famiglie”.