Caso Trentini: unanime sostegno in Consiglio al cooperante detenuto in Venezuela

Approvata la mozione della maggioranza

date
17 marzo 2025
- Redazione
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E’ stata approvata con 28 voti a favore la mozione dei capigruppo di maggioranza: “Richiesta di intervento del Governo per il rientro in Italia di Alberto Trentini, cooperante italiano detenuto in Venezuela”.

Illustrando l’atto Lucia Maddoli ha riferito che dal 15 novembre 2024 non si hanno più notizie di Alberto Trentini, cooperante italiano impegnato da anni nel sociale, fermato dalle autorità del Venezuela mentre si trovava in missione con l’ONG Humanity e Inclusion per fornire aiuti umanitari alle persone con disabilità.

Secondo le poche e informali informazioni ricevute, Alberto sarebbe stato trasferito a Caracas pochi giorni dopo il fermo e risulta attualmente detenuto senza che gli sia stata formalmente contestata alcuna imputazione.

Dal momento del suo arresto, nessuna rappresentanza diplomatica italiana è riuscita a parlargli, nonostante ripetuti tentativi, né Alberto è riuscito a mettersi in contatto con la famiglia.

Alla luce della mobilitazione nazionale messa in campo per arrivare alla liberazione di Trentino (petizione e attivazione da parte di alcuni comuni italiani) con questo atto il Consiglio Comunale di Perugia chiede al Governo e al Ministero degli affari esteri di:

-Porre in essere tutti gli sforzi diplomatici necessari per ottenere informazioni ufficiali e dettagliate sulla situazione di Alberto Trentini;

-Attivare urgentemente un dialogo costruttivo con le autorità venezuelane per garantire l’incolumità e il rispetto dei diritti fondamentali di Alberto;

-Garantire che Alberto Trentini possa ricevere assistenza consolare adeguata e accesso alle cure mediche necessarie;

-Intraprendere tutte le azioni diplomatiche necessarie per ottenere la sua liberazione e il suo rientro in Italia nel più breve tempo possibile;

-Informare periodicamente il Parlamento e la famiglia Trentini sugli sviluppi della situazione e sulle azioni intraprese.

e alla Presidente del Consiglio Comunale di inviare il presente atto a: Presidente del Consiglio dei Ministri; Ministro degli Affari Isteri; Parlamento Europeo; Segretario Generale delle Nazioni Unite; Ambasciata del Venezuela in Italia; ANCI nazionale.

***

Il capogruppo FdI Riccardo Merncaglia ha spiegato che è un dovere sostenere ogni iniziativa che va nella direzione della tutela dei nostri connazionali detenuti all’estero. La vicenda di Trentini, in particolare, desta particolare preoccupazione essendo inaccettabile che un cittadino italiano sia detenuto senza accuse specifiche e senza aver potuto parlare né con la propria famiglia né con i rappresentanti diplomatici del nostro paese. Inoltre Trentini risulta detenuto in condizioni di isolamento, privato dei diritti fondamentali garantiti dal sistema internazionale. Piena solidarietà alla famiglia, dunque, e richiesta al Governo italiano di proseguire con determinazione, come sta facendo, le azioni diplomatiche già avviate.

Non si possono tuttavia ignorare le difficoltà del contesto, essendo il Venezuela guidato da un regime autoritario che da anni reprime le opposizioni e limita le libertà fondamentali.

Mencaglia ha condannato senza esitazioni il governo di Maduro reo di gravi violazioni dei diritti umani e di una gestione repressiva che ostacola ogni dialogo.

Sappiamo – ha continuato – che il governo italiano sta operando in ambito diplomatico con discrezione; per questo, pur condividendo il contenuto della mozione, si è ritenuto lo scorso lunedì di non votare l’urgenza dell’atto perché il Comune di Perugia non ha un ruolo diretto nelle trattative diplomatiche.

Mencaglia ha però preannunciato un voto convinto a favore dell’atto.

Anche Edoardo Gentili (FI) ha confermato che Trentini è detenuto da mesi in Venezuela senza aver potuto parlare con nessuno (familiari e diplomatici) ed è ristretto in un carcere ove vengono normalmente rinchiusi gli oppositori politici. Ciò conferma che la natura delle accuse mosse al cooperante sono di presunto contrasto al regime ma in realtà rappresentano una ritorsione nei confronti dell’Italia non avendo il nostro paese mai riconosciuto la legittimità del regime Maduro.

Sappiamo che il governo italiano – ha continuato – sta compiendo tutti gli sforzi possibili per risolvere il caso Trentini, portato peraltro anche all’attenzione del G7, ma va evidenziato che in Venezuela sono detenute altre 7 persone italiane e ben 2500 in tutto il mondo per le quali si sta lavorando con discrezione.

Gentili ha però spiegato che quanto accaduto a Trentini è ciò che accade da decenni in Venezuela dove vige una dittatura comunista, con scelte politiche deleterie dovunque si è instaurata, che nega diritti e non rispetta le minoranze.

Nell’esprimere perplessità per la scelta dei partiti dell’attuale maggioranza di non votare presso il Parlamento europeo una risoluzione (settembre 2024) di denuncia del regime Maduro, Gentili ha segnalato le parole espresse dal capo di Gabinetto del Comune di Perugia che, in un comunicato di qualche anno fa nella sua qualità di presidente della federazione giovani comunisti, si esprimeva a fianco di quello che definiva “legittimo presidente Maduro”.

Il capogruppo Lorenzo Ermenegildi Zurlo (PD) ha spiegato che quando il Governo decide di attivarsi, grazie anche alla pressione fatta dall’opinione pubblica, per risolvere una crisi diplomatica (si veda il caso della giornalista detenuta in Iran Cecilia Sala) è possibile ottenere risultati. Ecco perché è stato proposto questo odg, ossia per accendere un faro sulla vicenda a tutela dei diritti di Alberto Trentini, detenuto in una parte del mondo – ha detto – in cui opera un regime che condanniamo.

Zurlo ha però espresso perplessità per le parole di Gentili, ritenendo che egli non si sia “acceso” in altri casi simili, tra cui quello relativo a Giulio Regeni in Egitto ed alla continua collaborazione del governo italiano con quello egiziano.

Il capogruppo del M5S Antonio Donato ha sostenuto che oggi, in occasione della giornata dell’unità nazionale, tutti dovrebbero essere solidali con un nostro connazionale che si trova in difficoltà in un paese estero. Ciò è avvenuto da parte di FdI, ma non di Forza Italia che ha tentato di effettuare una ricostruzione della vicenda per creare solo divisioni.

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