Attivazione di una casa di comunità a Castel del Piano-San Sisto: respinto l’odg di Calzoni

Ampio dibattito in Consiglio comunale

date
08 settembre 2025
- Redazione
share-facebookshare-xshare-linkedinshare-telegramshare-whatsappicon-share
Condividi

E’ stato respinto con 17 voti contrari e 8 a favore l’o.d.g. presentato dalla consigliera Chiara Calzoni (Perugia Civica): “Attivazione di una casa della comunità nella zona di Castel del Piano – San Sisto (Comune di Perugia)”.

Illustrando l’atto Chiara Calzoni ha spiegato che le Case della Comunità (previste nel decreto 77 del 2022 in numero di una ogni 40-50mila abitanti) rappresentano il fulcro del nuovo modello di assistenza territoriale, finalizzato a garantire una presa in carico integrata, continuativa e multiprofessionale, in particolare per i pazienti anziani, cronici e fragili.

A Perugia risultano attive o in fase di realizzazione due Case della Comunità (Ponte San Giovanni e Monteluce), ma intere porzioni del territorio, densamente popolate, risultano ancora prive di questo presidio. Tra le aree più penalizzate dall’attuale carenza di strutture, vista la distanza con le Case della Comunità già attive o previste, vi è quella sud-ovest del Comune di Perugia, con oltre 30mila abitanti, comprendente le frazioni di Castel del Piano, San Sisto, Pila, Bagnaia e Pilonico Materno.

In ragione di ciò Calzoni impegna l’Amministrazione a:

-Attivarsi formalmente presso la Regione Umbria e la USL Umbria 1 per la realizzazione di una Casa della Comunità nella zona di Castel del Piano – San Sisto, a servizio del bacino territoriale che supera i 30.000 abitanti;

-Individuare un immobile pubblico esistente o un’area idonea da destinare alla struttura, valutando il suo inserimento nella programmazione triennale delle opere pubbliche del Comune di Perugia;

-Prevedere, nelle prossime variazioni di bilancio, risorse comunali a supporto dell’intervento, anche in forma di cofinanziamento o adeguamento infrastrutturale;

-Garantire il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale, come previsto dagli accordi nazionali vigenti, assicurando sin dall’inizio un confronto con i professionisti del territorio;

-Promuovere il coinvolgimento della IV Commissione Consiliare in tutte le fasi del percorso, attraverso un monitoraggio trasparente e tavoli di lavoro con i soggetti istituzionali, sanitari e sociali interessati.

***

Niccolò Ragni (PD) ha spiegato che la discussione si articola in due aspetti. Il primo è quello astratto previsto dalla legge, mentre il secondo è quello concreto che certifica come l’area in menzione sia stata esclusa dalla progettazione di una casa di comunità.

La responsabilità maggioritaria in tal senso va attribuita alle scelte della giunta regionale guidata da Tesei. Ragni, rispetto alle richieste contenute nell’odg, ha definito esorbitante, rispetto alle competenze del Comune, quella relativa alla richiesta di risorse da destinare alla realizzazione di una terza casa di comunità. L’unico aspetto su cui il Comune può essere coinvolto riguarda infatti l’assunzione dei due assistenti sociali per i punti unici in caso di istituzione della casa di comunità.

In ragione di ciò Ragni ha definito l’atto irricevibile.

Per Augusto Peltristo (FI) servono servizi territoriali sanitari, perché fanno da “filtro” evitando di saturare gli ospedali ed, in particolare, i pronto soccorso.

Nel ripercorrere le principali criticità in termini di sanità presenti in Umbria (carenza di medici, liste di attesa, malfunzionamento delle Aggregazioni funzionali – AFT) il consigliere ha sostenuto che le case di comunità rappresentano uno strumento importante per andare incontro alle esigenze dei cittadini, soprattutto anziani e fragili. Peltristo ha quindi preannunciato un voto a favore dell’atto.

Nilo Arcudi (Perugia Civica) ha rivendicato la bontà dell’atto, mostrando perplessità per la mancata condivisione dello stesso da parte della maggioranza. Votare contro un atto che vuole rafforzare la sanità territoriale e pubblica appare infatti incomprensibile.

Ben farebbe il Comune di Perugia ad assumere una posizione univoca approvando un atto che può determinare solo benefici alla città.

Arcudi ha rimarcato che rispetto alle promesse di potenziare la sanità pubblica in campagna elettorale, l’attuale maggioranza, soprattutto regionale, sta facendo invece il contrario.

Il capogruppo PD Lorenzo Ermenegildi Zurlo ha tenuto a precisare che serve correttezza politica tra consiglieri: a fronte delle accuse rivolte alla maggioranza di mancata attenzione per la sanità, quest’ultima aveva invitato la proponente a ritirare l’atto per sedersi intorno ad un tavolo e valutare le possibilità da mettere in campo tutti insieme. Invito rigettato dalla consigliera Calzoni.

A fronte di ciò resta la posizione contraria nei confronti dell’atto.

Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) ha detto che la maggioranza ha dimostrato fin dall’inizio del mandato di tenere molto al tema della sanità, proponendo molteplici atti in tal senso. In merito all’odg, Ferranti ha spiegato che esistono due aspetti uno tecnico ed uno politico. Il primo certifica ciò che il Comune può fare sul tema delle case di comunità, mentre il secondo evidenzia una certa contraddittorietà nell’opposizione che giusto nell’odierna seduta non ha votato l’odg sulla casa di comunità di Monteluce.

Per Ferranti l’odg in discussione non può essere sostenuto, sia perché contiene errori tecnici (richiesta di cofinanziamento del Comune ma senza che vi sia un progetto regionale di base) sia problemi politici (mancata previsione della casa di comunità da parte della precedente giunta regionale).

Ferranti ha concluso garantendo che la maggioranza metterà in campo ogni strategia futura per interloquire con la regione affinché sulle case di comunità si possa accelerare.

In conclusione Chiara Calzoni ha sostenuto che ai cittadini non importa di chi siano le colpe, ma di avere risposte alle proprie esigenze in materia di sanità.

La consigliera ha spiegato che la maggioranza non ha chiesto di discutere o rivedere l’atto, bensì solo di ritirarlo; cosa che ha ritenuto inopportuna.

share-facebookshare-xshare-linkedinshare-telegramshare-whatsappicon-share
Condividi