Approvato in Consiglio l’odg di Donato sul mantenimento del reparto prevenzione crimine

Acceso dibattito sul tema della sicurezza

date
19 maggio 2025
- Redazione
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E’ stato approvato con 20 voti a favore, ma con l’opposizione che non ha partecipato alla votazione, l’odg di Antonio Donato (M5S) sulla salvaguardia del reparto prevenzione crimine. L’atto inizialmente era stato firmato anche da Leonardo Varasano ma a seguito del dibattito consiliare il consigliere ha ritirato la sua sottoscrizione del documento.

Illustrando l’atto Donato ha ricordato che nei mesi scorsi il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (Siulp) della Provincia di Perugia e dell’Umbria ha reso nota la comunicazione ricevuta dall’Amministrazione centrale (Dipartimento della Pubblica Sicurezza) relativa alla possibile chiusura del Reparto Prevenzione Crimine (RPC) di Perugia – insieme ad altri sei reparti sul territorio nazionale – arrivando a proclamare lo stato di agitazione dei suoi iscritti, al termine di una partecipata assemblea.

Tale reparto dal 2012 svolge, con competenza e professionalità, un ruolo cruciale nel garantire la sicurezza nei territori di Umbria e Marche (è l’unico tra i reparti interessati da una possibile soppressione ad avere copertura interregionale), incidendo significativamente nel controllo, allarme sociale, supportando le Questure di Perugia e Temi e i Commissariati distaccati.

Secondo l’istante Perugia ha necessità di mantenere e rinforzare ogni presidio qualificato di prevenzione, controllo e sicurezza. In ragione di ciò la chiusura del RPC, un reparto fortemente specializzato, costituirebbe un arretramento rispetto alle necessità del Capoluogo (e del resto della Regione), comportando la perdita sul territorio di 40 operatori specializzati.

Donato, nelle premesse dell’atto, ha dato atto della sopravvenuta nota del ministero diffusa tramite le agenzie di stampa tesa a ribadire il mantenimento anche del reparto prevenzione crimine di Umbria e Marche.

In ragione di ciò, Donato, modificando il dispositivo originario, impegna l’Amministrazione a seguire le vicende che riguardano il personale in dotazione alla questura di Perugia ed alle sedi distaccate ed in generale alle forze dell’ordine di Perugia e provincia perorando nelle sedi opportune l’incremento delle dotazioni in organico.

In conclusione di intervento Donato ha criticato con forza le polemiche alimentate in questi giorni sul tema della sicurezza dal centro-destra cittadino, anche all’interno di un programma televisivo nazionale, invitando l’opposizione ad assumersene la responsabilità. Ha inoltre rimarcato che l’Amministrazione sta lavorando con una serie di misure mirate per contribuire con un approccio multidisciplinare a migliorare la situazione della sicurezza in città.

Il consigliere Nilo Arcudi (Perugia Civica) ha stigmatizzato il comportamento di Donato, reo, a suo dire, di aver utilizzato l’illustrazione di un odg, condiviso peraltro con l’opposizione, per aggredire violentemente proprio il centro-destra.

Arcudi ha poi criticato le politiche sulla sicurezza messe in campo dall’attuale Amministrazione che hanno ingenerato un messaggio politico e culturale negativo.

La percezione sulla sicurezza – continua il consigliere – è peggiorata e ciò rappresenta un dato di fatto. Arcudi ha spiegato che il servizio della trasmissione nazionale sulla situazione di Perugia è frutto di fatti di cronaca gravi avvenuti negli ultimi tempi e non certo un’iniziativa in alcun modo ascrivibile all’opposizione cittadina.

Il consigliere Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha detto, rivolgendosi a Donato, di aver firmato un odg preciso che, all’origine, verteva sul mantenimento dell’unità anticrimine Umbria-Marche della polizia, poi modificato in seguito alle garanzie arrivate dal ministero dell’Interno; si è quindi deciso di non ritirare l’atto ma di modificarlo, mantenendo un principio volto a favorire l’incremento del personale delle forze dell’ordine

“Se la finalità è questa manterrò il mio impegno nell’atto, altrimenti se il ragionamento diventa più ampio, sarò costretto a ritirare pur a malincuore la mia firma”.

Il consigliere Lorenzo Mazzanti (Pensa Perugia) ha respinto con forza alcune accuse ricevute dai banchi dell’opposizione spiegando di non voler ricevere lezioni etiche da altri.

Se ci sono problemi di sicurezza a Perugia, è forse anche perché il ministro Salvini aveva promesso il rimpatrio di 100mila stranieri irregolari, ma il dato reale è pari a 5mila.

Infine ha condiviso l’approccio di Donato ritenendo che sia importante fare squadra per evitare che la città venga descritta come insicura e preda della malavita.

Dopo una breve pausa della seduta, Leonardo Varasano ha ripreso la parola per dire che il dibattito che ha preso piede in Consiglio comunale ha sporcato le buone intenzioni condivise contenute nell’odg. Si è presa l’occasione del dibattito sull’atto in modo non leale per approdare altrove; in ragione di ciò Varasano ha detto di ritirare la firma dall’odg e di non partecipare al voto.

Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) ha sostenuto che l’odg rappresenta un chiaro indirizzo politico posto a tutela di un presidio di legalità fondamentale per la città.

Questo reparto era stato messo nel mirino del Governo per un suo depotenziamento; “non potevamo quindi permettere che ciò passasse sotto silenzio e ci siamo mobilitati per la tutela del reparto”. In conclusione Ferranti ha preannunciato che l’Amministrazione continuerà a vigilare affinché il governo non cancelli presidi posti a tutela della città.

Il consigliere Edoardo Gentili (FI) ha parlato di dibattito utile e pacato in commissione nel corso del quale si è appreso che effettivamente il capo della polizia, soggetto dirigenziale, aveva ipotizzato questa razionalizzazione. Grazie al lavoro del sindacato ed anche dell’odg il ministro dell’Interno Piantedosi ha bloccato questo intendimento confermando il reparto prevenzione crimine di Umbria-Marche.

Raggiunto l’obiettivo grazie ad una bella pagina di politica, si è scelto di non ritirare l’atto ma di modificarlo al fine di sollecitare l’aumento delle dotazioni di personale per la questura.

Situazione annosa che viene da lontano ed è legata al blocco del turn-over emerso nell’ultimo ventennio. Ora i segnali che l’attuale Governo sta mandando stanno andando verso una direzione positiva con le assunzioni che sono in forte crescita.

La consigliera Chiara Calzoni (Perugia Civica) ha sostenuto che l’odg era nato per difendere il territorio ma è poi stato trasformato dal consigliere Donato, col suo intervento, in un attacco gratuito al centro-destra. Si chiedeva nell’atto di seguire da vicino la situazione del reparto anticrimine, organismo fondamentale per il territorio umbro e marchigiano. Questo atto era tutto tranne ideologia. Ed invece nell’illustrazione sono state mosse accuse gratuite verso l’opposizione cui, al contrario, sta soltanto a cuore il bene della città.

Parlare di sicurezza non vuol dire che si voglia fare polemica ma significa lavorare e proporre azioni per migliorare la situazione. Con rammarico Calzoni ha preannunciato di non poter votare l’atto.

Nicola Paciotti (PD) ha parlato di atto che va in direzione dell’indirizzo auspicato da Anci Giovani sul tema. Secondo il consigliere è fondamentale vigilare e fare quadrato sui temi legati alla sicurezza mettendo in campo azioni con un approccio multidisciplinare che comprendono controlli, rigenerazione, recupero dei luoghi abbandonati, videosorveglianza, illuminazione e tanto altro.

Ciò per riempire i luoghi di valori e di presenze umane. Tutte queste azioni vanno portate avanti congiuntamente lavorando insieme per la città e non dipingendo quadri allarmistici che non giovano al territorio.

In replica finale Antonio Donato ha sostenuto che l’impegno contenuto nell’odg riguarda l’ambito della pubblica sicurezza; su tale tema, pertanto, era stato incentrato l’intervento di presentazione dell’atto. L’introduzione, infatti, voleva solo evidenziare come gli ultimi fatti accaduti abbiano ingenerato percezioni sbagliate, smentite anche dal procuratore della Repubblica di Perugia. Questo è un atto ben scritto – ha detto – ma “prendiamo atto che l’opposizione non ritiene più condivisibile richiedere al governo un potenziamento degli organici delle forze dell’ordine”.

A Donato ha replicato Nilo Arcudi per spiegare che l’opposizione ha deciso, dopo il dibattito, di non votare l’atto perché lo stesso proponente con il suo intervento d’illustrazione ha fatto venire meno lealtà e correttezza utilizzando un atto condiviso per insultare l’opposizione.

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