Il Consiglio comunale ha approvato con 20 voti favorevoli e 7 astensioni la proposta di deliberazione presentata dai consiglieri Laura Tanci, Riccardo Vescovi, Simone Cenci, Federico De Salvo del gruppo consiliare Anima Perugia su “Adozione del regolamento comunale per l’istituzione della Consulta dei genitori dei nidi e delle scuole dell’infanzia”.
L’atto è stato illustrato in aula dal presidente della prima commissione Affari istituzionali, Antonio Donato.
Poiché il Comune di Perugia gestisce, direttamente o tramite convenzione, servizi educativi per la prima infanzia (nidi e scuole dell’infanzia), integrati nel sistema pubblico dell’educazione 0–6 anni, e visto che la partecipazione attiva delle famiglie costituisce “elemento fondamentale per il miglioramento della qualità dell’offerta educativa e per il consolidamento di una rete collaborativa tra soggetti coinvolti”, si è deciso, elaborando un nuovo regolamento, di istituire una consulta quale “organo di partecipazione, confronto e proposta, rappresentativo delle famiglie frequentanti i servizi comunali e convenzionati del territorio”.
Il regolamento si compone di 7 articoli.
In particolare, l’organismo di partecipazione persegue le seguenti finalità (art. 1):
a) promuovere il coinvolgimento attivo dei genitori nella vita dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia comunali;
b) favorire il dialogo tra le famiglie e l’Amministrazione comunale, in un’ottica di miglioramento continuo della qualità dei servizi comunali per l’infanzia;
c) costruire una rete di collaborazione tra le diverse strutture educative attraverso lo scambio di esperienze e buone pratiche, facilitando anche l’informazione e la partecipazione dei genitori a momenti di condivisione su temi di interesse comune;
d) sostenere percorsi informativi e formativi condivisi, rivolti a genitori e personale educativo, su tematiche educative e pedagogiche nonché su questioni organizzative.
L’art. 2 (composizione) stabilisce che “La Consulta dei genitori è composta da un rappresentante per ciascun servizio educativo e per ciascuna scuola dell’infanzia, individuato tra i genitori dei bambini frequentanti secondo le modalità previste dal presente regolamento”. Ne fanno parte di diritto:
a) l’assessore con delega all’educazione e all’istruzione;
b) il dirigente comunale competente per i servizi educativi;
c) i coordinatori pedagogici;
d) un rappresentante del personale educativo in servizio presso ogni struttura;
e) un rappresentante dei genitori per ogni struttura, eletto secondo le modalità previste dall’articolo 3 del presente regolamento.
Possono essere invitati a partecipare alle sedute della Consulta, senza diritto di voto, esperti su specifiche tematiche.
In relazione ai compiti (art. 5), si specifica che la Consulta ha funzioni partecipative, informative, propositive e di raccordo in materia di servizi educativi per l’infanzia.
Da parte sua l’amministrazione comunale si impegna (art. 6 Relazioni istituzionali) a:
a) ascoltare, valutare e attuare le proposte della Consulta, nel rispetto delle norme vigenti e compatibilmente con le risorse disponibili;
b) fornire risposte motivate alle segnalazioni e richieste pervenute;
c) convocare almeno un incontro, nel corso di ciascun anno educativo, tra la Consulta e gli assessori con delega alle materie inerenti i servizi educativi e le scuole dell’infanzia.
L’auspicio espresso da Donato è che questo nuovo spazio di partecipazione si affermi come un laboratorio permanente di innovazione educativa capace di valorizzare il contributo attivo delle famiglie e di tradurre in pratica il principio della corresponsabilità educativa tra famiglie e istituzioni.
Laura Tanci, prima firmataria dell’atto, ha detto che l’obiettivo è creare una rete solida e virtuosa che favorisca un dialogo sincero e un innalzamento continuo della qualità dei servizi educativi per la fascia 0-6. La consigliera ha definito proficuo il lavoro svolto in commissione, che ha portato anche ad accogliere due dei tre emendamenti proposti dalla minoranza. Circa la possibilità, suggerita da quest’ultima, di inserire nella consulta anche consiglieri comunali, la maggioranza ha ritenuto preferibile far sì che l’organismo resti uno spazio libero di confronto tra singoli cittadini portatori di tematiche sensibili e specifiche. Resta comunque la disponibilità a rivalutare il coinvolgimento diretto dei consiglieri a un anno dall’attivazione della consulta.
Augusto Peltristo (Forza Italia), confermando che l’asserito fine del dialogo e del confronto è condivisibile, ha notato che la partecipazione potrebbe rivelarsi macchinosa visto che in tutto sono interessate 33 strutture e saranno coinvolte circa 60 persone.
Leonardo Varasano (Progetto Perugia) ha ribadito la convinzione che dovrebbe essere salvaguardata una rappresentanza consiliare, un modo per contrastare il costante scivolamento delle competenze dal potere legislativo a quello esecutivo.