Il Consiglio ha approvato, con 19 voti favorevoli e 5 astensioni, la mozione presentata dai capigruppo di maggioranza avente ad oggetto: “Adesione del Comune di Perugia alla campagna di Emergency ‘Ripudia’ ed esposizione del relativo striscione presso Palazzo dei Priori”.
Illustrando l’atto, Lucia Maddoli ha riferito che per ribadire il valore e il significato dell’articolo 11 della Costituzione e riaffermare concretamente il valore della pace come fondamento della società, Emergency promuove una campagna intitolata “Ripudia”. Essa mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni italiane sulla centralità dell’articolo 11.
La partecipazione alla campagna “R1pud1a” da parte del Comune di Perugia, anche alla luce di altre iniziative assunte sullo stesso tema, rappresenta dunque un ulteriore forte segnale di impegno verso i valori costituzionali di pace e giustizia, incoraggiando la popolazione a ripudiare la violenza e a sostenere la convivenza pacifica tra i popoli. Un passo che si compie – ha sottolineato Maddoli – in un momento in cui l’intensità dei conflitti tocca il suo apice dalla seconda guerra mondiale, con 56 guerre attive e un grande numero di vittime.
In ragione di ciò i proponenti impegnano l’Amministrazione:
-a esprimere pubblicamente il proprio sostegno alla campagna R1pud1a promossa da Emergency, riconoscendo l’importanza di ripudiare la guerra in ogni sua forma e di promuovere iniziative per la costruzione di una società pacifica;
-a esporre presso il Palazzo comunale, per la durata di 4 mesi, uno striscione con la scritta “Questo Comune Ripudia la guerra”, in luogo visibile, per comunicare l’adesione del Comune alla campagna e sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della pace e del rifiuto della violenza.
-a promuovere all’interno dei propri enti culturali, biblioteche, musei e scuole la conoscenza e la partecipazione della campagna R1pud1a, anche attraverso eventi e attività di sensibilizzazione sul tema della pace, in collaborazione con Emergency e altre associazioni che operano per la difesa dei diritti umani, per coinvolgere la cittadinanza in un percorso di riflessione e consapevolezza.
Secondo Riccardo Mencaglia (FdI), la mozione affronta un tema indubbiamente importante e contiene richiami da considerare con rispetto. La tutela delle popolazioni civili e il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti sono principi fondanti della Repubblica; tuttavia, a suo avviso, la campagna di Emergency adotta uno slogan, “Il disarmo è l’unica arma”, dal forte carattere ideologico e assoluto. Il nostro tempo – ha continuato il consigliere – è segnato da minacce concrete alla sicurezza internazionale, da guerre mosse da potenze autoritarie e da aggressioni contro Stati sovrani. In tale contesto, parlare di disarmo come unica soluzione, senza tenere conto della necessità di una difesa legittima e della sicurezza collettiva, rischia di risultare non solo utopico ma profondamente sbilanciato. La pace – ha affermato ancora Mencaglia – si costruisce con il dialogo, il rispetto del diritto internazionale, la capacitò degli Stati di garantire protezione ai cittadini e di difendere i valori democratici anche attraverso strumenti di deterrenza, quando necessari. Pur condividendo il richiamo ai valori generali della pace, dunque, per il capogruppo FdI non si può sostenere pienamente l’impianto complessivo dell’atto, che rischia di trasformare il Consiglio comunale nel veicolo di una campagna ideologica di un’associazione privata, per quanto nota e rispettabile come Emergency, che propone una visione parziale e non condivisa della complessità geopolitica attuale. Infine, riguardo alla richiesta di esporre lo striscione sul palazzo dei Priori, luogo simbolo della città e sede istituzionale tra le più importanti del territorio, al di là del merito del messaggio, Mencaglia ritiene che non si debba prendere l’abitudine di utilizzarne la facciata come spazio espressivo per campagne o istanze di parte per settimane, mesi o addirittura anni; la facciata del palazzo dovrebbe restare uno spazio sobrio, rappresentativo e istituzionalmente neutro solo con i simboli ufficiali delle istituzioni. Con questa serie di ragioni Mencaglia ha spiegato l’astensione della maggioranza.
Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica) ha detto che oggi più che mai si avverte il dovere di riaffermare con forza il valore della pace, fondamento di ogni convivenza civile e principio irrinunciabile della Repubblica italiana, chiamata a ripudiare la guerra, quindi anche a costruire attivamente un mondo fatto di dialogo e di giustizia. Aderire alla campagna di Emergency, a suo avviso, non è solo un gesto simbolico, ma anche un atto politico e culturale che porta a farsi parte attiva di una cultura della non violenza e del rispetto dei diritti umani. Il Consiglio comunale – ha proseguito Ferranti – in tal modo rinnova l’appello al cessate il fuoco e ribadisce che essere contro la guerra è stare dalla parte dei diritti, quelli che la guerra calpesta. Esporre lo striscione significherà, quindi, dire senza ambiguità da che parte si intende stare, ovvero dalla parte dell’umanità e della libertà.
Lorenzo Falistocco (Avs) ha ricordato che Emergency spesso ha colmato un vuoto curando chi soffre a causa della guerra. La guerra, di cui ci si accorge soprattutto da quando si è avvicinata a noi, per il consigliere è la più gande ingiustizia che viviamo perché toglie ogni speranza e futuro. Pertanto è importante aderire alla campagna e lanciare un messaggio per ridare forza alla pace e al diritto internazionale spesso calpestato.
Per Antonio Donato (M5s) la mozione posta in votazione non è un atto ideologico, ma un richiamo profondo alla coscienza civile e umana e alla Costituzione italiana. Le istituzioni locali non possono fermare i conflitti, ma possono esprimere una volontà chiara sostenendo percorsi di pace, di aiuti umanitari e di una diplomazia attiva che ponga fine ai conflitti. Secondo il consigliere, infine, è necessario prendere una posizione a fianco delle vittime e non restare neutrali di fronte alle sofferenze.