Commissione cultura: il 1 aprile la seduta
Sicurezza di Fontivegge: “urgono azioni immediate”
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Anche il Comune di Perugia prenderà parte al Festival dell’amministrazione condivisa dei beni comuni in programma fino a domani ad Assisi. La prima edizione, promossa da Comune di Assisi, Labsus-Laboratorio per la sussidiarietà e Dipartimento di scienze politiche dell’Università degli studi di Perugia, mette a confronto centinaia di amministratori pubblici, terzo settore ed esperti da tutta Italia sul tema del rapporto tra cittadini e istituzioni e sulle forme di collaborazione per la tutela del bene comune, anche attraverso lo strumento dei patti di collaborazione.
Il festival, ospitato nelle sale del Palazzo Monte Frumentario, prevede numerosi appuntamenti, panel di confronto e gruppi di lavoro sulle politiche di partecipazione e sulla gestione dei beni comuni.
Oggi, in particolare, ore 17.30 – 19.30, è in programma il secondo Panel generale con introduzione di Veronica Cavallucci, assessora alle politiche culturali, sul tema “Come vogliamo che l’Italia cambi?”. Parteciperò anche la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, accanto a Stefano Arduini – Direttore Vita, Alessandra Pioggia – Università di Perugia, Gianluca Salvatori – Segretario generale Euricse, Elvira Zaccagnino – Direttrice edizioni la meridiana. Modera: Pasquale Bonasora – Presidente Labsus.
La sindaca parlerà delle esperienze che l’amministrazione comunale sta avviando in materia di partecipazione. Su questo tema, centrale nelle linee programmatiche, si lavorerà anche in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia-dipartimento di Scienze Politiche (DiSP), con cui è stato siglato un accordo per la ricerca-azione “Processi e organismi partecipativi nel territorio del Comune di Perugia”, in linea con il precedente accordo-quadro Reciprocittà sottoscritto dal Comune con gli enti di alta formazione. Al centro del progetto c’è un preciso indirizzo: la programmazione della partecipazione come politica pubblica, con un percorso articolato in tre anni. In tale contesto si lavorerà sia sugli organismi di partecipazione sia sul metodo tramite una sessantina di tavoli territoriali di progettazione con la comunità.