Con 11 voti a favore, 17 voti contrari e una astensione il consiglio comunale ha respinto l’ordine del giorno di un gruppo di opposizione con il quale si impegna il Sindaco e la Giunta ad aderire al progetto “L’Italia s’illumina di lilla” per illuminare la facciata di Palazzo dei Priori in occasione della Giornata Nazionale dei disturbi Alimentari che ricorre il 15 e 16 marzo di ogni anno, e a interagire con la Regione per implementare e potenziare la rete di servizi e gli interventi per la cura dei suddetti disturbi. Si chiede quindi che siano attivati interventi mirati a tutta la popolazione scolastica, in collaborazione con le scuole, nonché promosse azioni informative per tutta la cittadinanza e attività formative rivolte agli operatori -medici e insegnanti-, finalizzate a una precoce emersione del fenomeno. Infine, si chiede di attivare uno sportello a disposizione di genitori e insegnanti per una più facile e adeguata lettura dei sintomi del disagio giovanile, allo scopo di permettere una tempestiva diagnosi dei disturbi dell’alimentazione.
Secondo il report dell’Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione clinica, da febbraio 2020 a febbraio 2021 vi è stato un incremento dei casi di disturbi alimentari del 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, peraltro con un abbassamento della fascia di età (13/16 anni) e un aumento delle diagnosi di anoressia nervosa, anche a causa del distanziamento sociale e dell’isolamento dovuti alla pandemia. In Italia, attualmente soffrono di DCA circa 3 milioni di persone, di cui 2,3 sono adolescenti. I disturbi del comportamento alimentare sono patologie classificate nell’ambito delle malattie psichiatriche, caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’ossessione per il peso e le forme del corpo. Una presa in carico tardiva o inappropriata dei pazienti potrebbe incrementare il rischio di una cronicizzazione dei disturbi. È, pertanto, molto, importante prevenire l’insorgere della malattia attraverso il supporto adeguato all’interno delle istituzioni scolastiche, nonché creare canali di ascolto e formazione dei genitori e medici pediatri capaci di comprendere sin dall’insorgenza dei primi campanelli di allarme i sintomi dei disturbi dell’alimentazione.
Nel dibattito tra i consiglieri della maggioranza hanno ribadito la sua contrarietà all’atto non per il tema, a cui invece viene data la dovuta importanza, ma per le criticità presenti negli impegni ritenuti in gran parte non percorribili o già superati. Per questo, gli stessi consiglieri avevano richiesto un aggiornamento della discussione, al fine di addivenire a un testo concordato.
Al contrario, le opposizioni hanno evidenziato una lettura strumentale da parte della maggioranza dell’atto, che invece concretamente vuole richiamare l’attenzione su un fenomeno particolarmente problematico, sul quale è necessario intervenire tempestivamente.
Al termine, l’atto come detto è stato respinto a maggioranza.